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La Prima Edizione del Premio “Italian Style”: i 70 migliori ristoranti con pizzeria nel mondo

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La Prima Edizione del Premio
 
La Redazione di Ristorazione Italiana Magazine, con un lavoro di selezione durato due anni in 84 Paesi, avvalendosi della collaborazione delle Migliori riviste di Food Italiano all’estero e con il contributo di alcuni uffici dell’Agenzia ICE all’estero presenta:
 
 
 

La Prima Edizione del Premio “ITALIAN STYLE”
I 70 MIGLIORI RISTORANTI CON PIZZERIA NEL MONDO

 
La Prima Edizione del Premio
 

L’unico evento che premia i Ristoratori che nel mondo  promuovono l’insieme della Gastronomia Italiana: cucina e pizza.

 

 
La Prima Edizione del Premio
 
 
L’evento si terrà giovedì 28 giugno nell’esclusiva location Terrazza degli AranciRistorante La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria – RM – con la straordinaria presenza dello Chef 3 Stelle Michelin Heinz Beck.
 
 
La Prima Edizione del Premio
 
 
Il premio ha l’obiettivo di mettere in risalto il lavoro costante e appassionato dei ristoratori italiani nel mondo che si impegnano per far conoscere la Cucina Italiana con i suoi piatti tipici e la Pizza, il piatto più amato, così come le eccellenze dell’Enogastronomia Made in Italy.
 
 
La Prima Edizione del Premio
 
 
I Ristoranti con Pizzeria selezionati per questo importante Premio sono i locali di maggior successo, situati in 36 paesi del Mondo, tra i quali figurano anche quelli appartenenti a Chef Stellati e Pluristellati in Italia o già insigniti di Premi dalle Istituzioni Italiane.

 
 
La Prima Edizione del Premio
 
 
Il premio è stato istituito da:
La Prima Edizione del Premio
 
eletta Miglior Rivista dell’Anno 2017 e media partner ICE-Agenzia.
 
 
 
La Prima Edizione del Premio lo Special Issue in lingua inglese dedicato alle eccellenze del “Made in Italy”. Il mezzo di comunicazione per far conoscere all’estero la ristorazione italiana e quanto di meglio il Bel Paese offre in materia di Food & Beverage e attrezzature.
 
 
 
 

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Italmill e il restauro dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate: l’arte è una tradizione di famiglia

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Amore per l’arte e la cultura, una vocazione della Famiglia Ferrario,
proprietà dell’azienda Italmill SpA, che questa volta arriva fino al Salento, sostenendo il restauro di una parte importante dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, affidata in concessione al FAI – Fondo Ambiente Italiano dal 2012

 
Italmill e il restauro dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate: l'arte è una tradizione di famiglia
 
Nel Salento, terra vocata ai sapori semplici ma forti, si scopre, nell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate del XII secolo, tipica espressione del Romanico otrantino, anche la Stanza del Mulino e la Stanza del Forno.
 
Dalla metà del XII secolo infatti i monaci basiliani, riparatisi in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste di Bisanzio, abitarono stabilmente Cerrate, dove, secondo le fonti, fondarono una biblioteca e uno scriptorium e l’abbazia da centro spirituale si trasformò in Abbazia agricola, con produzione di beni alimentari quali pane, olio e vino.
 
Grazie al sostegno della Famiglia Ferrario, le due Stanze, che riconducono alla tradizione molitoria dell’epoca, la Stanza del Mulino e la Stanza del Forno, il cui restauro si è appena concluso, vengono definitivamente restituite al pubblico, per raccontare la storia del pane del Salento.
 
Italmill e il restauro dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate: l'arte è una tradizione di famiglia
 
La Stanza del Mulino tornerà a vivere grazie all’intero restauro della grande macina, che verrà riposizionata nell’alloggio originale, mentre la Stanza del Forno verrà adibita a Laboratorio per far si che tutti possano familiarizzare con la farina e l’arte di fare il pane.
Testimonianza di quanto l’arte bianca vanti, ogni dove in Italia, un’antica tradizione che merita attenzione.
 
L’amore per l’arte appartiene da sempre alla Famiglia Ferrario “siamo soci FAI dal 2000 e ci faceva piacere contribuire in modo concreto al recupero delle bellezze italiane. L’oggetto del restauro era assolutamente in linea con la nostra storia di azienda leader nelle farine, Italmill SpA”.
 
Le parole del Dott. Filippo Ferrario, figlio del Dott. Enrico Ferrario e Vice Presidente dell’azienda, esprimono in sintesi la motivazione di un nobile gesto che ha consentito di restituire al pubblico la fruibilità di un bene artistico di altissimo valore che comprende anche un pezzo di storia importante della tradizione molitoria e dell’arte della panificazione italiana.
 
Italmill e il restauro dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate: l'arte è una tradizione di famiglia
 
Terminando il primo lotto di lavori, il FAI – Fondo Ambiente Italiano restituisce oggi al pubblico una parte rilevante dell’Fondo Ambiente Italiano insieme a due ambienti caratteristici della vita del monastero, poi divenuto masseria: il mulino e il forno, qui documentati fin dal XVI secolo. Il restauro di pavimenti e murature al piano terra della cd.
 
Casa Monastica, nella parte più antica dell’Abbazia, ha messo in luce, infatti, le fondazioni di un mulino per la macinazione del grano con adiacente forno per la produzione del pane che soddisfaceva le necessità della piccola comunità monastica e poi agricola.
 
Italmill e il restauro dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate: l'arte è una tradizione di famiglia
 
Sulle antiche fondazioni rivelate, scavate nella roccia, è stato così ricollocato, accuratamente restaurato in tutte le sue parti da sapienti maestranze locali, un vero e proprio mulino, con meccanismo di legno e vasca di pietra, con tutta probabilità originale e risalente al XVII-XVIII secolo, che si conservava in pezzi nei locali dell’Abbazia, oggi reintegrato e funzionante. Nel vicino forno, riallestito con arredi e oggetti della tradizione contadina e con un plastico semovente del mulino azionabile direttamente dal pubblico, sarà possibile comprendere (e mettere in pratica, in occasione di futuri laboratori per adulti e bambini) il processo produttivo del pane, dal grano alla cottura, passando per la tradizionale timbratura, tipica del pane dell’eucaristia usato nel rito bizantino, che i monaci producevano qui fin dal XII secolo, come attesta un eccezionale e rarissimo stampo eucaristico rinvenuto dagli scavi archeologici proprio nell’Abbazia nel 2016 (di cui sarà possibile maneggiare una copia facente funzione).
 
Leggi anche “Italmill, il lievito naturale da pasta madre. Intervista a Ennio Parentini
 
Italmill e il restauro dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate: l'arte è una tradizione di famiglia

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A Cibus Molino Pasini trasforma l’appassionato in professionista!

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A Cibus Molino Pasini trasforma l’appassionato in professionista!
Che cos’hanno in comune i tortelli di zucca di Nadia Santini, il pane e i piatti di Davide Oldani, i grandi lievitati di Andrea Tortora? Farine performanti e di qualità assoluta, che rendono ciascuna ricetta unica e eccellente.
 
Per la prima volta, con le nuovissime confezioni da un chilo LA TUA FARINA – Linea Retail Molino Pasini, le farine tecniche studiate e utilizzate dai più grandi chef e pasticceri diventano una referenza a disposizione anche dei cuochi amatoriali, nella GdO.
 
È questa la grande novità che il Molino Pasini di Cesole presenterà a Cibus 2018, per offrire a un consumatore sempre più esigente e competente materie prime sempre più performanti.
 
A Cibus Molino Pasini trasforma l’appassionato in professionista!
 
LA TUA FARINA – linea retail, sarà presentata coerentemente all’interno di uno spazio unico, sospeso tra il design dell’allestimento dello studio Vandersande e l’ottima pizza, sfornata quotidianamente da Alessandro Negrini e preparata proprio con Farina ideale per Pizza e Primitiva Tipo 1.
 
Infatti, anche la Primitiva e la Biologica entreranno a far parte della linea retail, per gli appassionati più esigenti che desiderano realizzare ricette intriganti e in accordo con la moderna dietologia.
Un’ulteriore conferma dell’anima ancorata alla tradizione ma con una forte spinta verso il futuro.
 

Moodboard Stand

In linea con la pulizia estrema del nuovo packaging, pensato per rendere bello il buono e per offrire le informazioni necessarie a un mercato consumer in evoluzione, ma senza perdere la valenza fortemente tecnica del prodotto, l’allestimento dello stand riprende il motto ‘Less is more’.
 
A Cibus Molino Pasini trasforma l’appassionato in professionista!
 
È la storia del design che ha infatti ispirato lo spazio di Molino Pasini a Cibus 2018: il pensiero è quello del celeberrimo duo Ludwig Mies van der Rohe e Lilly Reich, incaricati nel 1927 dalla manifattura tedesca della seta di ideare il loro spazio all’interno della fiera di Berlino. È nato così un vero e proprio cafè, nel quale un gioco di tende mobile rende intimi gli ambienti, creando dei salottini modulabili a seconda dei momenti e delle esigenze.
 
Prendendo spunto da questa suggestione lo studio Vandersande ha elaborato una versione contemporanea del progetto, riprendendo il filo del design e sposandolo con la contemporanea esigenza di personalizzazione degli spazi, anche in un non-luogo come una fiera.
Un’ulteriore dimostrazione della vocazione artistica del Molino, celebre per il claim ‘l’arte della farina’, che si concretizza anche in questo nuovo modello di comunicazione visuale, con un’attenzione particolare per materiali, forme e spazi in grado di dialogare con le persone. Perché l’ambiente influenza chi lo vive, così come il cibo che ci nutre.
 
A Cibus Molino Pasini trasforma l’appassionato in professionista!

Video VR Experience

Il successo del tour virtuale al Molino Pasini, protagonista dello stand del Sigep di quest’anno, verrà riproposto per l’occasione anche in versione inglese, per dare la possibilità a tutto il mondo di trasferirsi virtualmente da Parma a Cesole e visitare la produzione con una missione da compiere, come in un videogame: con gli occhiali speciali i visitatori saranno protagonisti e aiuteranno il Mugnaio a salvare il Molino.

 

Informazioni di servizio
Cibus, Parma – 7/10 Maggio
Molino Pasini vi aspetta allo stand A003Padiglione 5

 
Leggi anche “Molino Pasini alla Design Week milanese
 
A Cibus Molino Pasini trasforma l’appassionato in professionista!

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Gourmet Expoforum 2018, il salone per gli operatori Ho.re.ca. e Food & Beverage

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Gourmet Expoforum 2018, il salone per gli operatori Ho.re.ca. e Food & Beverage fiere
Il Lingotto Fiere di Torino dal 10 al 12 giugno 2018 organizza Gourmet Expoforum, salone biennale a carattere professionale espressamente pensato per i settori Ho.re.ca. e Food & Beverage. L’evento, giunto alla terza edizione, è reso quest’anno particolarmente prestigioso dall’accoglienza data alle finali europee del Bocuse d’Or, la più importante competizione internazionale di alta cucina, e della Coppa del Mondo di Pasticceria, che negli stessi giorni si tengono all’interno del quartiere fieristico nel palazzetto Oval. In particolare, la sfida culinaria vede venti chef, in rappresentanza di altrettanti paesi, contendersi il titolo continentale, oltre ai dieci pass per la successiva prova mondiale del 17° Bocuse d’Or in programma a Lione nel gennaio 2019 nell’ambito del Sirha.
 
Anche l’appuntamento francese che decreta ogni due anni il campione del mondo dei cuochi si tiene infatti, così come previsto per giugno a Torino, nel contesto di una rassegna espositiva dedicata alla ristorazione: il Sirha è la fiera internazionale organizzata da GL events – titolare dell’intero format e del polo fieristico torinese – considerata un punto di riferimento nel settore con oltre 200 mila presenze nell’ultima edizione, che si affianca a Lingotto Fiere nella progettazione della manifestazione italiana.
 
Gourmet Expoforum 2018, il salone per gli operatori Ho.re.ca. e Food & Beverage fiere
 
Gourmet Expoforum si propone come concreta occasione di incontro e confronto tra aziende e operatori, luogo esclusivo in cui conoscere tendenze e innovazioni grazie ai più autorevoli trendsetter del mercato. Il salone è articolato in due sezioni, secondo un collaudato modello che al fianco dell’area espositiva prevede, nel corso di tutte e tre le giornate, incontri formativi e di aggiornamento professionale.
 
Lo spazio fiere “expo” offre agli addetti ai lavori la possibilità di una full immersion fra le novità del comparto presentate dalle aziende, attraverso un percorso di visita suddiviso in ambiti merceologici che prevede la presenza sia di tecnologie, macchinari, attrezzature, arredi e servizi, sia di prodotti per la ristorazione, bevande, vino, liquori, caffè,  tè e infusi, pasticceria e gelateria.
 
Parallelamente, alcune sale tematiche ospitano il programma “forum” con un fitto calendario di momenti di approfondimento, conferenze, workshop, degustazioni, presentazioni editoriali e contest. Un palinsesto di oltre 50 appuntamenti formativi, organizzato in collaborazione con i principali attori dello scenario Ho.re.ca. e F&B: a coordinare le sessioni sulla ristorazione – fra dimostrazioni pratiche, interventi teorici e degustazioni – è l’Accademia Bocuse d’Or Italia con il suo direttore, lo chef Luciano Tona, grande sostenitore della formazione permanente, fino al 2014 responsabile didattico della Scuola Internazionale di Cucina Italiana ALMA.
 
Gourmet Expoforum 2018, il salone per gli operatori Ho.re.ca. e Food & Beverage fiere
 
Ulteriori incontri sono curati da Metro per trattare aspetti della ristorazione contemporanea e da Slow Food che coinvolge i suoi presìdi in due approfondimenti sull’extravergine d’oliva e su formaggi, vini e pane al naturale. Un’intera aula didattica curata dall’Associazione Pièce è poi destinata al mondo dolciario, mentre i barman della FIB propongono dimostrazioni di mixology e SCA Italy gestisce l’area sul caffè. Una tavola rotonda sulle dinamiche economiche e lo scenario enogastronomico e ristorativo internazionale è gestita da Sirha Lyon e, fra gli altri partner del programma, l’ONAV cura gli abbinamenti enologici e la FIPE celebra con un convegno i “maestri” Paul Bocuse e Gualtiero Marchesi.
 
Con questo format Gourmet Expoforum vuole stimolare l’interazione fra domanda e offerta, mettendo in relazione le differenti competenze della filiera e dando vita a un prezioso momento di scambio e approfondimento. Da domenica 10 a martedì 12 giugno (orario 9,30/18,30) l’accesso al salone nel padiglione 3 del Lingotto Fiere è gratuito e riservato agli operatori professionali: titolari e dipendenti di ristoranti, enoteche, bar, pizzerie, gelaterie, sommelier, distributori e rivenditori, professionisti del settore, architetti ecc. Furono 10.600quelli che animarono la passata edizione, quando l’indagine conclusiva indicava come l’81% degli espositori avesse ricevuto richieste di preventivi e il 79% dei visitatori dichiarasse di aver trovato in fiera ciò che cercava.
 
Leggi anche “I nuovi prodotti alimentari in esposizione a Cibus 2018
 
 
 

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Slow Food premia la birra doppio malto

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Doppio Malto si conferma tra i migliori birrifici artigianali della penisola secondo Slow Food che lo inserisce nella guida Birre d’Italia 2019, con un importante riconoscimento, il “fusto”, simbolo che identifica che la qualità complessiva delle birre prodotte è costantemente alta e certifica Doppio Malto in quanto produttore che dà il meglio su produzioni semplici, immediate, facili da bere ma originali.
 
Slow Food premia la birra Doppio Malto
 
Nella guida, Slow Food ha selezionato inoltre le singole birre che “con approcci e obiettivi diversi, vanno assaggiate se si vuole conoscere il meglio della scena birraria italiana”, come si legge sul sito dell’associazione. Tra queste, tre sono le birre Doppio Malto scelte: Bitterland, Rust Ale e Cocoa IPA.

 

Slow Food premia la birra Doppio MaltoNella categoria delle birre quotidiane sono state premiate la Bitterland e la Rust Ale: un riconoscimento che si rinnova anche quest’anno (entrambe erano già state premiate con la guida Birre d’Italia 2017) assegnato per la capacità di valorizzare la semplicità con equilibrio e piacevolezza.

 

Bitterland – Americana 5 vol, plato 14,5° – Birra di colore giallo paglierino con riflessi arancio. Un viaggio nella terra dei luppoli made in USA: al palato si presenta secca e dissetante con note di amaro persistenti. Vincitrice di 14 premi dal 2011 ad oggi.

 

Rust Ale – Fruttata 5,5 vol, plato 15° – Birra corposa contraddistinta da un forte colore ambrato, con i riflessi nocciola e castagna. Al gusto si presenta morbidamente fruttata con sentori di prugna californiana e uva sultanina. Vincitrice di 13 premi tra il 2006 e il 2018.

 
Slow Food premia la birra Doppio Malto
 
La terza birra Doppio Malto premiata è la Cocoa IPA che svetta nella categoria delle grandi birre, dove vengono inseriti i “prodotti da non perdere, da assaggiare una volta nella vita, di grande espressività”.

 

Cocoa IPA – Tropicana, 7 vol, plato 17° – Ambrata ad alta fermentazione; la particolarità di questa American IPA è l’utilizzo di fave di cacao brasiliane in due momenti della produzione, sia in bollitura del mosto sia in un altro momento della produzione (che però rimane un segreto). Vincitrice di 5 premi dal 2016.
 
Leggi anche “Beer Attraction decreta “La birra del 2018” e i giovani ne sono i protagonisti
 
 

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Arriva Bianca, la prima Weiss della famiglia Peroni Gran Riserva

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Arriva Bianca, la prima Weiss della famiglia Peroni Gran Riserva
 
La gamma Peroni Gran Riserva si allarga. La nuova arrivata è Peroni Gran Riserva Bianca, una Weizen destinata a tutti coloro che vogliono apprezzare il gusto autentico di una birra prodotta con Malto 100% Italiano e nel pieno rispetto dello stile birrario di riferimento.
 
La prima Weiss del birrificio italiano nato nel 1846 nasce infatti nel solco di un’esperienza birraria che affonda le sue radici nell’antichità, fino all’Età del Bronzo. È quella l’epoca del primo residuo di produzione di una birra di frumento, trovato in Baviera all’interno di un’anfora risalente a più di 2.800 anni fa e che ha dato vita ad una tradizione tramandata fino ai giorni nostri.
 
Arriva Bianca, la prima Weiss della famiglia Peroni Gran Riserva
 
Piacevolmente beverina, caratterizzata da un gusto aromatico e fresco e da una schiuma bianca e persistente, Peroni Gran Riserva Bianca deve le sue caratteristiche al processo produttivo e ai suoi ingredienti principali: è infatti prodotta secondo un metodo tradizionale che prevede l’utilizzo di lieviti ad alta fermentazione, tipico delle birre Weiss, utilizzando malto d’orzo e di frumento e Malto Italiano Chiaro di qualità selezionata che donano al prodotto un elegante colore biondo torbido e un aroma fruttato e speziato, con un particolare sentore di chiodi di garofano.
 
“Peroni Gran Riserva Bianca – dice Ludovica Lioy, Peroni Family brand manager – è destinata a chi vuole apprezzare il gusto autentico di uno stile birrario tradizionale. E soprattutto, in un’epoca dove il valore del tempo rappresenta sempre di più un bene prezioso per la qualità della vita di ciascuno di noi, questo prodotto è pensato per tutti coloro che vogliono riscoprire e «riprendersi» il proprio tempo, anche per dedicarlo alla degustazione di prodotti di qualità superiore. Peroni Gran Riserva Bianca è uno di questi”.
 
Grazie al suo gusto armonioso e fresco è ideale in abbinamento ai pasti, specialmente con carne di maiale, insalate e dolci. Prodotta nei formati fusto da 16L e bottiglia da 50Cl, sarà presente sia nella GDO che nel “fuori casa” (Ristoranti, Pub, Pizzerie, Bar).
 
Tipo Birra: Weizen
Colore: Elegante biondo torbido Grado alcolico: 5,1% vol.
Grado saccarometrico: 12,5% peso
 
IBU: 10
Gusto: Aromatico e fresco, piacevolmente beverina Temperatura di servizio: 6-8° C
Termine di conservazione: Bottiglia 12 mesi; Fusto 6 mesi Provenienza: Olanda/Italia
 
Leggi anche “Slow Food premia la birra doppio malto
 
Arriva Bianca, la prima Weiss della famiglia Peroni Gran Riserva
 
 

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Il Cynar: il liquore italiano raccontato in una storia a colori che dura dal 1948

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Il Cynar: il liquore italiano dei Fratelli Dalle MolleNel 1948 nasceva l’aperitivo amaro della Pezziol. I suoi genitori erano Amedeo, Angelo e Mario Dalle Molle. Da oggi un volume – fortemente voluto da Antonio Dalle Molle, figlio di Mario – racconta la loro storia, che è anche quella della nostra nazione nel secondo dopoguerra: coordinato dall’esperto d’arte Marco Bertoli, raccoglie con oltre 300 scatti d’epoca, l’evoluzione del Gruppo Grandi Marche Associate che, per trent’anni, ha distribuito nel mondo non solo l’aperitivo a base di carciofo, ma anche i liquori VOV e Biancosarti. Il libro sarà presentato ufficialmente giovedì 3 maggio presso Palazzo Visconti a Milano, alla presenza di Antonio Dalle Molle
 
Chi ha vissuto negli anni Cinquanta non può non ricordare il Cynar: l’aperitivo a base di carciofo che Ernesto Calindri sorseggiava “contro il logorio della vita moderna”. Da oggi la sua storia, una “storia italiana irripetibile”, è raccontata nel libro “Il Cynar e i suoi fratelli”.
 
Oltre 300 fotografie, documenti e materiale d’archivio raccontano per immagini l’evoluzionedi un brand lanciato, curato e commercializzato dal Gruppo Grandi Marche Associate, creato dai fratelli padovani Amedeo, Angeloe Mario Dalle Molle.
 
Il Cynar: il liquore italiano dei Fratelli Dalle MolleGiovedì 3 maggio, a partire dalle ore 18.30, il libro sarà presentato ufficialmente a Milano, presso Palazzo Visconti, in un appuntamento su invito cui saranno presenti Antonio Dalle Molle e il coordinatore editoriale modenese Marco Bertoli, esperto d’Arte e consulente per il Dipartimento di Arte Europea del XIX secolo da Christie’s a New York e Londra.
 
Dalle pubblicità realizzate da Marcello Dudovich ai documenti d’archivio della storica ditta Pezziol, alle foto dei membri della famiglia di Padova che l’ha rilevata, oltre a testimonianze e ricordi: il volume, a cura di Giustina Porcelli e Simone Marzari, ricostruisce con vivacità e precisione la storia di una famiglia italiana e della sua azienda, che ha contribuito al rinnovamento post-bellico generando un nuovo stile di vita.
 
Oltre al Cynar, il Gruppo Grandi Marche dei fratelli Dalle Molle (ceduto tra gli anni Settanta e Ottanta alla Erven Lucas Bols e poi, in seguito, acquisito dal Gruppo Davide Campari) è stato infatti proprietario di tante altre specialità, tra cui il liquore allo zabaione VOV e il Biancosarti, tanto apprezzato da Amedeo Nazzari e Telly Savalas, ovvero l’indimenticabile tenete Kojak.
 
Il Cynar: il liquore italiano raccontato in una storia a colori che dura dal 1948A realizzare la copertina de “Il Cynar e i suoi fratelli”, edito dalla Grafiche Veneziane, è stato l’artista Paolo Franzoso che, attraverso una sorta di collage con stratificazioni sovrapposte, ha ripreso i vari loghi e le immagini che hanno fatto la storia della pubblicità non solo dei prodotti del Gruppo, ma anche italiana.
 
Ernesto Calindri e Giorgio Gaber, oltre a Ubaldo Lay e Domenico Mudugno hanno infatti prestato i loro volti per la promozione dei prodotti del Gruppo G.M.A. che, soprattutto grazie al Carosello, dalla metà degli anni Cinquanta, entrano quotidianamente nelle case degli italiani, con spot dedicati appunto al Cynar, al Biancosarti e al VOV.
 
Mentre nel grande cinema il liquore a base di carciofo è ad esempio presente – tra gli altri film – ne “Il Sorpasso”, quando Gassman e Trintignant ordinano “due Cynar lisci” nel bar di una stazione di servizio.
 
Oltre a un’efficace ed efficiente capacità produttiva i fratelli Dalle Molle nel corso della loro attività si impegnano – Angelo in particolare – per garantire una migliore qualità della vita ai loro dipendenti, e non solo. Nel 1958 Angelo lancia, a tal proposito, la rivista mensile “La via aperta al benessere di tutti”. “Il Cynar e i suoi fratelli” racconta quindi non solo la storia imprenditoriale dei fratelli Dalle Molle, ma anche il loro aspetto umano.
 
Il Cynar: il liquore italiano dei Fratelli Dalle Molle
 
“Il Cynar deve il suo inarrestabile successo a una serie di fortunate commistioni: le qualità umane di Amedeo, gli innovativi ed efficaci investimenti di comunicazione promossi da Angelo e le capacità manageriali e organizzative di mio padre Mario” – spiega Antonio “Toni” Dalle Molle – oltre ovviamente al carciofo – da sempre considerato un elemento naturale e salutare – alla fitta e motivata rete commerciale e a un momento storico nel quale l’Italia aveva un gran bisogno di sognare”.
 
Leggi anche “Boulevardier, il cocktail dal titolo nobiliare ormai decretato “Drink dell’anno”
 
Tratto dal libro “Il Cynar e i suoi fratelli. Una storia italiana irripetibile”
 
 
Il Cynar: il liquore italiano dei Fratelli Dalle MolleIl Cynar: il liquore italiano dei Fratelli Dalle Molle
 
 
 

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Edizione indimenticabile quella del Cibus 2018, parola di Elda Ghiretti

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Un'edizione indimenticabile quella del Cibus 2018 - intervista a Elda Ghiretti
 
Le 19° edizione è alle porte, quali sono le principali novità?
La crescita di Cibus è parallela alla crescita dell’interesse per il cibo italiano, sia nel nostro Paese che nel mondo. Abbiamo potenziato l’arrivo dei top buyers dall’estero, in collaborazione con Ice Agenzia, aumentato il numero delle aziende espositrici e dato nuovo spazio ai prodotti tipici del territorio. Attendiamo circa 80 mila visitatori, di più del 20% provenienti dall’estero. E ricordiamo che il 2018 è stato proclamato Anno del Cibo Italiano dal Governo, con tante iniziative in tutta la penisola.
 
 

CI SONO TUTTE LE PREMESSE PER UN’EDIZIONE DI CIBUS INDIMENTICABILE

 
Oltre 3000 aziende espositrici, più di mille nuovi prodotti, numerosi show cooking e tavole rotonde, come sarà organizzata l’area espositiva per accogliere al meglio il visitatore?
L’area espositiva è stata ampliata con un nuovo padiglione che accoglierà il Cibus Innovation Corner, una selezione dei 100 nuovi prodotti più innovativi (sui circa mille candidati). Prevediamo una gran quantità di show cooking e di chef stellati all’opera, ma anche di giovani cuochi delle scuole alberghiere.
 
Possiamo dire che nelle ultime edizioni Cibus ha privilegiato sempre più il momento degli assaggi e quello della cucina dei nuovi prodotti. Non dimentichiamo che i visitatori sono tutti operatori commerciali e il tasting è il modo migliore di far apprezzare i prodotti ai compratori. Il profilo gastronomico della fiera sarà arricchito dal nuovo format delle Food Court istituzionali, spazi degustazione e show cooking dei prodotti tipici del territorio.
 
Qui saranno presenti sia singole aziende locali sia aziende associate nelle Collettive di Regioni, Camere di Commercio e Consorzi (da Campania, Calabria, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Lazio ed altre).
 
Un'edizione indimenticabile quella del Cibus 2018 - intervista a Elda Ghiretti
 
Aziende Made in Italy, ma anche una presenza sempre più internazionale. Quali sono i Paesi emergenti in questa nuova edizione?
I mercati principali dell’export alimentare, oltre all’Europa e agli Stati Uniti d’America, sono Canada, Giappone, Australia, Russia, e per quanto riguarda l’Asia: Cina, HongKong, Corea del Sud, Tailandia, Taiwan.
 
Il ruolo di Cibus di piattaforma per l’esportazione sarà confermato dall’arrivo a Parma dei buyers delle più importanti catene di distribuzione, tra cui: Metro Canada, H-E-B, Sam’s Club, Publix Supermarkets, Wakefern, Whole Foods e Kehe Distributors (dal Nord America); Grupo Pao de Açucar e Cencosud (dal Sud America); Mercadona, Coop Suisse, Rewe Group, Auchan Retail, Delhaize, Axfood, Sodexo, Marks&Spencer (dall’Europa); Womai, Metro Cash&Carry China, BHG Group, Daimaru, Aeon Group, Lotte, Emart, Village Grocer (dall’Asia); Panda, Carrefour, Lulu Hypermarket e Spinneys (dal Medio Oriente).
 
Per chi visita, quali sono le opportunità e i vantaggi?

Cibus è l’unica fiera al mondo che presenta esclusivamente aziende e prodotti italiani.
I tremila espositori sono all authentic italian. E questo rappresenta un vantaggio per i buyer che trovano a Parma tutta la filiera rappresentata: salumi, formaggi, pasta, olio, conserve vegetali, ready meals, surgelati e via dicendo.
 
Inoltre gruppi selezionati tra i 2.500 top buyers presenti faranno visite negli stabilimenti produttivi della food valley emiliana, anche questa un’opportunità unica che solo Parma può offrire. Naturalmente non mancherà il fuori salone nelle piazze di Parma: “Parma City of Gastronomy” presenterà dal 5 al 13 Maggio sotto i Portici del Grano, il racconto delle eccellenze gastronomiche del territorio attraverso un percorso multisensoriale di conoscenza dei prodotti della food valley.
 
Leggi anche “I nuovi prodotti alimentari in esposizione a Cibus 2018
 
Un'edizione indimenticabile quella del Cibus 2018 - intervista a Elda Ghiretti
 
 

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Chiusa ieri la 19° edizione della fiera Cibus con grandi soddisfazioni da parte delle aziende

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Chiusa ieri la 19° edizione della fiera Cibus con grandi soddisfazioni da parte delle aziende
 
Confermando tutte le attese, alla diciannovesima edizione di Cibus hanno partecipato 3.100 aziende alimentari che hanno presentato una grande quantità di prodotti nuovi (oltre 1.300) a circa 82 mila visitatori. Straordinaria la partecipazione degli operatori stranieri, che hanno chiuso molti accordi commerciali.
 
Presente tutta la filiera, dal campo al supermercato, con gli stand delle associazioni rappresentative del mondo agricolo e tante insegne della Grande distribuzione, italiana ed estera. Decine di convegni e workshop hanno preso in esame le tematiche legate al futuro del comparto agro-alimentare, attirando l’interesse di oltre 1.000 giornalisti, presenti tutte le testate nazionali, cartacee e televisive.
 
Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione dinamica tra Fiere di Parma e Federalimentare, con il sostegno di ICE-Agenzia e il contributo fattivo delle Regioni.
 
Chiusa ieri la 19° edizione della fiera Cibus con grandi soddisfazioni da parte delle aziende
 
La soddisfazione delle aziende per questa edizione di Cibus è tangibile e prospettica – ha dichiarato Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parmaperché conferma le enormi potenzialità, fortunatamente ancora inespresse, del Made in Italy alimentare. Da un lato, i buyer di tutto il mondo non vedono l’ora di tornare a Parma per continuare a manutenere e rinnovare i propri assortimenti, dall’altra le nostre imprese sono altrettanto impazienti di proporre loro nuove e continue soluzioni per far mangiare sempre meglio i consumatori internazionali”.
 
Numerosi gli incontri anche nel corso della quarta e ultima giornata di Cibus. Tra questi, il convegno di Alma, Scuola Internazionale di Cucina Italiana, intitolato “Next Generation Chef: l’identità della cucina italiana nello scenario internazionale”.
 
All’evento ha preso parte anche Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, che ha detto: “Sta nascendo una nuova generazione di gastronomi, che deve essere consapevole che il cibo nasce nella terra e non in cucina. E come tale deve essere studiato, trasformato, offerto e raccontato. Prima di tutto occorre conoscere i territori, poi studiare le tecniche, più naturali possibili, di coltivazione, allevamento e pesca. Seguono le tecniche di conservazione e trasformazione in cucina, infine la narrazione al cliente finale. Il tutto permeato dalla Storia, la tradizione e la cultura che provengono dai territori d’Italia”.
 
Chiusa ieri la 19° edizione della fiera Cibus con grandi soddisfazioni da parte delle aziende
 
Confagricoltura ha presentato l’associazione per i progetti dell’agro industria “Agronetwork”, costituita da diverse imprese alimentari, vari centri di ricerca, e Confagricoltura stessa; una piattaforma per accelerare i processi innovativi e promuovere le nostre eccellenze all’estero. Intervenendo alla tavola rotonda odierna sul tema della filiera del grano duro BIO, il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha affrontato il tema dell’incremento della disponibilità di grano duro biologico nazionale, in particolare attraverso la valorizzazione dei grani antichi.
 
Di pomodoro Bio si è occupato l’incontro organizzato da Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia, riferendo che la filiera del pomodoro ha aumentato i controlli, anche oltre quanto stabilito dalla normativa per la certificazione Bio, al fine di garantire al consumatore un prodotto biologico salubre, sostenibile e di qualità.
 
Chiusa ieri la 19° edizione della fiera Cibus con grandi soddisfazioni da parte delle aziende
 
Il tema dei novel food è stato affrontato con il contributo di figure di spicco del mondo scientifico nel workshop di Confconsumatori che ha illustrato le frontiere della ricerca sui nuovi cibi, come i cibi a base di insetti e la carne coltivata.
 
Alla chiusura della 19° edizione di Cibus, i volontari di Banco Alimentare hanno recuperato tra gli stand diverse tonnellate di cibo, che verranno distribuite a strutture caritative del territorio.
 
L’appuntamento è con Cibus Connect dell’aprile 2019 e la 20° edizione di Cibus nel maggio del 2020.
 
Leggi anche “I nuovi prodotti alimentari in esposizione a Cibus 2018
 
Chiusa ieri la 19° edizione della fiera Cibus con grandi soddisfazioni da parte delle aziende

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Archimede Sabelli: la storia di un’azienda “con il latte nelle vene” dal 1921

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Archimede Sabelli: la storia di un'azienda È stato presentato durante la fiera Cibus 2018, il libro “Con il Latte nelle Vene”, edito da Capponi Editore, autobiografia di Archimede Sabelli, fondatore del caseificio Sabelli, uno dei principali gruppi italiani specializzati nella produzione di formaggi freschi e mozzarelle.

 

Il volume racconta direttamente dalla voce del protagonista la storia di un vero e proprio sogno che ha preso forma quasi 100 anni fa, e oggi si concretizza in una realtà imprenditoriale arrivata alla quarta generazione, con 3 siti produttivi in cui si lavorano 123.000 tonnellate di latte fresco all’anno e si garantisce occupazione a oltre 450 persone. “Con il latte nelle vene” testimonia la passione, il lavoro e la capacità di superare grandi difficoltà in un periodo storico di forti mutamenti per l’Italia e per il territorio marchigiano, in cui Sabelli si è insediata negli anni ‘50.

 

“Sono partito da zero, anzi da meno di niente – scrive un anziano Archimede Sabelli nel suo libro autobiografico – perciò se volevo dare a me e alla mia famiglia una vita tranquilla, dovevo lavorare duro, con caparbietà e ostinazione, come in effetti ho fatto. Questa scelta ha comportato un prezzo salato da pagare, ma era l’unica possibilità che avevo. Oggi posso dire che il mio lavoro è stato una passione divorante, una malattia dalla quale ho scelto di non guarire. Dentro ci ho messo l’anima e la mia visone del mondo, ci ho messo il mio entusiasmo e la mia esuberanza”.

 
Archimede Sabelli: la storia di un'azienda
 
La narrazione di Archimede parte agli inizi del secolo scorso, quando suo padre Nicolangelo, che faceva il casaro a Bojano, in Molise, gli trasmise la passione per il mestiere. Un’eredità portata avanti in modo esemplare anno dopo anno, fino a raggiungere importanti traguardi già negli anni ’60 del secolo scorso quando Archimede, nell’impegnativa ricerca di latte, allora scarso, ampliò i propri orizzonti oltrepassando i confini regionali e valorizzando le produzioni appenniniche dell’Italia centrale, di fatto trasformando tanti contadini in produttori di qualità. Questa azione ha comportato anche la rinascita di zone montante che sarebbero state destinate al declino.

 

“Archimede Sabelli – dichiara Domenico Capponi, titolare della casa editrice che ha curato la pubblicazione del volume – è stato un visionario, un leader e un innovatore. Questo libro è il gesto concreto di un’apertura personale e di tutta una famiglia, un bellissimo viaggio intimo, dove non si parla mai di fatturato, produzione e mercati, ma si parla di vita, emozioni, esperienze, che sono la base di espressione dei valori di un uomo e di una famiglia, quei valori che generano quello che oggi definiamo ‘ricchezza consapevole’. Ecco perché si finisce per identificarsi in modo positivo in questa narrazione, entrando in empatia con il protagonista e la sua storia”.

 

Archimede Sabelli: la storia di un'azienda Oggi il percorso di crescita intrapreso da Archimede è di fatto portato avanti dai nipoti Angelo Galeati e Simone Mariani, che rappresentano la quarta generazione, impegnati a proiettare l’azienda Sabelli sui mercati internazionali.

Tra le importanti novità di inizio 2018, presentate a Cibus, l’acquisizione del caseificio Val D’Aveto, azienda ligure specializzata nella produzione di yogurt colato di qualità, nonché il riconoscimento di “Prodotto dell’anno 2018” per la stracciatella di burrata, burratina e burratina senza lattosio, tutti prodotti realizzati con latte 100% italiano in gran parte proveniente dall’area Gran Sasso e dei Monti Sibillini.

 

“A Cibus 2018 – commentano Mariani e Galeati – abbiamo portato la spinta all’innovazione e allo sviluppo tecnologico accanto alla storica tradizione di famiglia. Se oggi l’apprezzamento per la qualità e la freschezza dei nostri prodotti continua a crescere in Italia e nel mondo, questo è dovuto anche al testimone che abbiamo ricevuto. Con questo volume rendiamo doveroso omaggio a chi, in tempi e luoghi difficili, ha dato vita a una grande realtà produttiva. Ringraziamo Domenico Capponi per averci aiutato a trasmettere questa visione e questi valori che ancora oggi ci distinguono come un’eccellenza artigianale in ambito lattiero caseario”.
 
Archimede Sabelli: la storia di un'azienda
 
 
 

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Tutto pronto per la terza edizione di Tuttopizza a Napoli

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Tutto pronto per la terza edizione di Tuttopizza a Napoli
Torna, dal 21 al 23 maggio alla Mostra d’Oltremare di Napoli, Tuttopizza, il salone internazionale dedicato agli operatori professionisti del mondo ho.re.ca (Hotellerie-Restaurant-Café) e, in particolare, delle pizzerie.
 
Ideato da Sergio Miccù, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e da Raffaele Biglietto di TicketLab e organizzato dalla Squisito Eventi, il B2B è giunto alla sua terza edizione e quest’anno moltiplica gli spazi fieristici: 7mila metri quadri accoglieranno espositori, dimostrazioni, eventi. Oltre 100 le aziende attese.
 
Ricco il calendario degli eventi che si articolerà in master class, seminari, convegni e tornei.
Grande attesa per il Trofeo Tuttopizza, l’unica competizione a squadre per pizzerie, associazioni e catene in franchising. Per tutti i singoli pizzaioli non mancano le selezioni per il format televisivo Master Pizza Champion e il Campionato Europeo Pizza Senza Frontiere.
 
Tutto pronto per la terza edizione di Tuttopizza a Napoli
 
“Tuttopizza – spiegano gli organizzatori – più che una fiera è un salone evento in cui i visitatori, solo operatori professionali, oltre a visitare stand espositivi possono partecipare a numerosi eventi: gare, prove di abilità individuali e a squadra, corsi di formazione professionale, corsi di aggiornamento, seminari e masterclass su impasti, farcitura, cottura e presentazione del cibo più amato e diffuso nel mondo: la pizza”.
 
 

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Master Pizza Champion: a Modena con un parimerito passano il turno Paolo Moccia e Matteo Pronesti

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Master Pizza Champion: a Modena con un parimerito passano il turno Paolo Moccia e Matteo Pronesti
 
E anche la quarta tappa di questo tour di Master Pizza Champion è andata! I concorrenti sono stati moltissimi e la competizione alle stelle.
 
Nella sede della Pavesi forni Srl di Corlo di Formigine (Modena) si sono trovati ben 28 concorrenti provenienti un po’ da tutta Italia alla volta dell’ambita coppa che porterà il vincitore, o per meglio dire i vincitori… direttamente al programma televisivo in onda in autunno.
 
I giudici che hanno avuto l’arduo compito di valutare le numerose preparazioni di questa tappa sono stati: Patrizia Filippi, pizzaiola e titolare della pizzeria “Pantagruel” di Castelbelforte (MN) e istruttrice pizzaiola, Diana Polisena, ristoratrice presso il Ristorante di pesce e pizza “Polis” di Reggio Emilia e Raffaele Esposito, maestro pizzaiolo e istruttore. Al forno, invece, l’istruttore pizzaiolo Giuseppe Iannone dell’omonima pizzeria “Da Hanno” a Reno Centese (FE).
 
Master Pizza Champion: a Modena con un parimerito passano il turno Paolo Moccia e Matteo Pronesti
 
La gara è stata ricca di nuove ricette e ingredienti riscoperti e rivalutati. Ogni pizzaiolo ha portato con la propria pizza un pezzo della propria storia, del proprio paese, tradizioni e innovazioni, oltre alla voglia di mettersi in gioco con sé stessi e con gli altri professionisti del settore.
 
Per la prima volta quest’anno i risultati numerici hanno riservato ai concorrenti, ai giudici e agli spettatori una bella sorpresa: ebbene sì, perchè per la tappa di Modena sono ben due i vincitori che hanno potuto sollevare la coppa: Paolo Moccia di Scandiano (RE) e Matteo Pronesti della pizzeria “Monte Bianco” di Fonte Nuova (RM).
 
Il secondo posto va al pizzaiolo Francesco Vidone della pizzeria “Aldo e Maria di Algeri Marina e c.” di Alzano lombardo. Il terzo posto, invece, è andato al pizzaiolo Mauro Alba di Cesena che lavora alla pizzeria “Viola bio”.
 
Master Pizza Champion: a Modena con un parimerito passano il turno Paolo Moccia e Matteo Pronesti
Ma ecco di seguito tutti i 28 concorrenti che hanno partecipato a questa tappa di Modena:
 
Michael Poggioli
 
Massimo Caniglia
 
Luigi Formisano
 
Giovanni Amarante
 
Alessandro Cimatti
 
Antonio Scalioti
 
Alex Del Ben
 
Carmine Grimaldi
 
Paolo Moccia
 
Matteo Pronestì
 
Fabio Pellini
 
Giuseppe Calabria
 
Geraldo Runa
 
Antonio Pidala
 
Manuelito Zoja
 
Stanislao Valente
 
Alessandro Raffi
 
Rossano Barbieri
 
Hirde Pal Singh
 
Selenia Grimaldi
 
Carlo Grimaldi
 
Antonio Puopolo
 
Francesco Vidone
 
Mauro Alba
 
Alessandro Servidio
 
Francesco Giuliani
 
Giuseppe Giuliani
 
Francesco Scognamiglio
 
Leggi anche “Master Pizza Champion: a Baripassa il turno Paolo Bruno
 
 
 

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È giapponese il nuovo S.Pellegrino Young Chef

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È giapponese il nuovo S.Pellegrino Young Chef
 
Yasuhiro Fujio, sous chef de La Cime di Osaka, è il vincitore della terza edizione di S.Pellegrino Young Chef 2018 la competizione internazionale che seleziona e premia i migliori giovani talenti della ristorazione mondiale.
 
Con la premiazione si sono conclusi tre giorni di lavoro intenso che hanno coinvolto 21 giovani chef da tutto il mondo e altrettanti mentori (fra cui gli italiani Umberto Bombana del tristellato 8 e 1/2 di Hong Kong, Luca Fantin executive chef al Ginza Tower di Tokyo e Matteo Monti ex chef del ristorante Rebelot di Milano) oltre a una giuria stellare composta da Annie Féolde (Enoteca Pinchiorri – Firenze), Virgilio Martínez (Central – Lima), Margarita Forés (Cibo – Filippine), Brett Graham (The Ledbury – Londra), Dominique Crenn (Atelier Crenn – San Francisco), Ana Roš (Hiša Franko – Caporetto) e Paul Pairet (Ultraviolet – Shanghai).
 
Across the sea è il titolo del signature dish con cui Yasuhiro Fujio ha entusiasmato la giuria, un piatto a base di ayu, pesce particolarmente apprezzato in Giappone per il singolare sapore e texture della sua carne. «Grazie a tutti quelli che mi hanno supportato – ha commentato emozionatissimo – Non mi considero il migliore giovane chef del mondo e provo autentica ammirazione per tutti i colleghi con cui ho condiviso un’esperienza davvero irripetibile. Considero questo riconoscimento in primo luogo come una grande resposabilità per il futuro.”
 
È giapponese il nuovo S.Pellegrino Young Chef
 
Ricca di sorprese e suspence, la cerimonia finale. Da 21, i finalisti sono diventati 7: Vusumuzi Ndlovu(Africa-Medio Oriente), John Rivera(Pacifico), Jake Kellie(Sud-Est Asiatico), Yasuhiro Fujio (Giappone), David Andrés (Spagna-Portogallo), David Wälti (Svizzera) e Marcin Popielarz (Europa dell’Est) hanno superato la prima selezione e hanno continuato la loro corsa verso la vittoria. Un’ulteriore selezione ha decretato i 3 super finalisti: Kellie, Fujio e Popielarz si sono così giocati il titolo di S.Pellegrino Young Chef 2018.
 
Fujio seguirà le orme dei vincitori precedenti, l’irlandese Mark Moriarty e lo statunitense Mitch Lienhard e avrà l’opportunità di intraprendere un ambizioso percorso professionale, con il supporto di S.Pellegrino.
 
È giapponese il nuovo S.Pellegrino Young Chef
 
“In S.Pellegrino siamo guidati da un’autentica passione per la ristorazione e il lavoro degli chef. È il motivo per il quale, alcuni anni fa, abbiamo dato avvio a una riflessione su come poter dare il nostro contributo a questo mondo. Cercavamo qualcosa che potesse realmente fare la differenza” ha commentato Federico Sarzi Braga, CEO del gruppo Sanpellegrino. “Al termine della terza edizione del S.Pellegrino Young Chef, possiamo dire che stiamo realmente sviluppando questo obiettivo: supportare e far crescere giovani talenti. Contribuire a promuovere il talento e la passione, promuovere l’incontro fra diverse culture e diverse generazioni di chef, è il nostro impegno per il futuro”.
 
Yasuhiro Fujio ha convinto la giuria a tal punto da conquistare anche l’Acqua Panna – Taste of Authenticity Award riconoscimento assegnato dai 21 mentor che premia lo chef che, più di ogni altro, abbia saputo rispettare e valorizzare la natura degli ingredienti oltre che rappresentare al meglio l’identità culturale del proprio Paese di origine.
 
La peruviana Elizabeth Puquio Landeo, chef de partie di Ambrosía a Santiago del Cile, è la vincitrice del Fine Dining Lovers People’s Choice Award , il nuovo premio attribuito dalla community di foodies – oltre 30.000 – che hanno preso parte all’evento, da tutto il mondo, votando on line.
 
Per ulteriori informazioni: www.finedininglovers.com.
 
Leggi anche “La strana torta d’acqua: ecco come si fa
 
È giapponese il nuovo S.Pellegrino Young Chef
 
 
 

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Milano Food Week: oltre 100.000 partecipanti in 7 giorni di eventi

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Milano Food Week: oltre 100.000 partecipanti in 7 giorni di eventi
 
Bilancio positivo per la nona edizione del “fuorisalone del gusto”, dedicata al “carrello della spesa”. Raccolti più di 100 bancali di generi alimentari per le Onlus impegnate a sostegno degli indigenti

 

Oltre 100.000 partecipanti, con un incremento superiore al 40% rispetto all’edizione del 2017, per un totale di 204 eventi gratuiti tenutisi da lunedì 7 a domenica 13 maggio nelle 8 cucine tematiche disseminate per la città, senza contare quelli extra – più di 100 – inseriti nel palinsesto.

 
Milano Food Week: oltre 100.000 partecipanti in 7 giorni di eventi
 
Sono numeri di tutto rispetto quelli con cui la nona edizione della MILANO FOOD WEEK (www.milanofoodweek.com) si è congedata ieri dal pubblico, riconfermando il successo di un format consolidato. Più di 100 sono state le ricette presentate nel corso dei vari “storycooking” da altrettanti chef, tra i più rappresentativi del panorama gastronomico italiano, per un totale di oltre 5.000 degustazioni “stellate” servite gratuitamente al pubblico e più di 100 ristoranti coinvolti.

 

Cuore pulsante della manifestazione nell’arco della settimana appena trascorsa è stato Largo Beltrami, davanti al Castello Sforzesco, sede sia della City Kitchen che della Public Kitchen, ma altrettanto fitto è stato il palinsesto degli eventi della Lifestyle Kitchen al Brian & Barry Building di San Babila e della Student Kitchen all’Università IULM, che ha visto in prima linea gli studenti del Master in Food & Wine Communication. Altre cucine tematiche sono state la Special Kitchen, allocata nel Padiglione 11 (Reparto Disturbi dei Comportamenti Alimentari) dell’Ospedale Niguarda, la Smart Kitchen, la cucina tecnologica, ubicata presso la Samsung Smart Home di Porta Nuova, la Home Kitchen, con un circuito di social dinner organizzate in collaborazione con Come Home App, e l’Healthy Point, presso il centro benessere City ZEN Milano, dove la cucina ha incontrato le arti olistiche.

 
Milano Food Week: oltre 100.000 partecipanti in 7 giorni di eventi
 

Una formula ormai collaudata, quella del “fuorisalone del gusto” proposto da Lievita, che porta in piazza l’alta cucina e offre a food lover, appassionati e profani la possibilità di assistere ai virtuosismi culinari degli chef, interagire con loro e, perché no, assaggiare le loro prelibatezze. Un dato significativo vuole inoltre che oltre il 30% dei visitatori registrati ai vari eventi provenisse dall’estero, a ulteriore riprova del fatto che l’eccellenza gastronomica “made in Italy” è sempre più una leva su cui puntare per attrarre turisti stranieri.

 

“Al termine di questi giorni davvero intensi e impegnativi, la certezza – dichiara Federico Gordini, ideatore e presidente di MILANO FOOD WEEK – è quella di essere riusciti, nonostante le sovrapposizioni, a realizzare una delle Milano Food Week migliori di sempre con una risposta straordinaria da parte della città. E’ stata una sfida difficile, conclusasi però con un successo senza precedenti per un team che ha dovuto pensare contemporaneamente a costruire e a difendere il proprio lavoro. Un ringraziamento speciale va anche ai grandi chef, ai personaggi e ai performer che si sono alternati nel palinsesto delle nostre cucine, a tutte le aziende che ci hanno sostenuto”.

 
Milano Food Week: oltre 100.000 partecipanti in 7 giorni di eventi
 
Comune denominatore del ricco palinsesto di iniziative di MILANO FOOD WEEK è stato quest’anno il “carrello della spesa”, diventato per l’occasione anche uno strumento utile a supportare l’operato della Caritas Ambrosiana, organismo ecclesiale presente nel territorio della Diocesi di Milano, e di un gruppo di organizzazioni non profit (SoliDando di iBVA, Opera Cardinal Ferrari ed Equoevento Lombardia) che operano sul territorio di Milano per offrire un sostegno alimentare concreto alle fasce più indigenti della popolazione.

 

Oltre 100, quindi, sono stati i bancali di generi alimentari (pasta e riso, latte, biscotti, merendine, marmellate, olio, caffè, tè, tonno e carne in scatola, passata di pomodoro, legumi ecc.) raccolti in 10 supermercati PAM (9 di Milano e uno di Rozzano) da più di 100 volontari durante i 4 giorni (sabato 5, domenica 6, sabato 12 e domenica 13 maggio) della campagna solidale organizzata in concomitanza con la MILANO FOOD WEEK.

 

Buono il riscontro ottenuto anche dalla speciale mostra “CARTISTIC” allestita presso il Brian & Barry Building di San Babila con i 12 “carrelli d’artista” realizzati da stilisti e designer dei brand presenti nel palazzo. Gli stessi saranno ora messi all’asta e il ricavato sarà devoluto in beneficenza sempre alla causa delle Onlus partner di MILANO FOOD WEEK.

 
Milano Food Week: oltre 100.000 partecipanti in 7 giorni di eventi
 
Un’altra novità di questa edizione sono state le “Playlist di spesa” che offrono l’opportunità di ricreare i piatti visti e assaggiati durante i 7 giorni di manifestazione. Nella speciale sezione “ricette” del sito www.milanofoodweek.com è ancora possibile scaricare le ricette e i procedimenti per cucinare come uno chef stellato, uno chef sperimentale, uno chef healthy ecc. Anche in questo caso la componente benefica non viene meno: grazie alla collaborazione con il delivery partner Supermercato24 si possono acquistare (tramite app o sito) 9 delle ricette pubblicate online e ricevere gli ingredienti a casa propria devolvendo parte dell’importo in beneficenza.

 

“MILANO FOOD WEEK – conclude Gordini – ha dimostrato ancora una volta di essere l’unica grande settimana del food di Milano, sia nei contenuti che negli straordinari risultati delle iniziative sociali che ha attivato. Un plauso speciale va a tutti i volontari che hanno partecipato alla nostra grande campagna solidale e a tutti coloro che l’hanno sostenuta con le loro donazioni. I numeri sono impressionanti e sono il miglior viatico per l’inizio del percorso che ci porterà a festeggiare, con un progetto straordinario, il decimo anniversario di MILANO FOOD WEEK, dal 6 al 12 maggio 2019. La nuova sfida è già iniziata”.
 
Leggi anche “10 ristoranti di Milano dove andare a mangiare durante la Design Week 2018
 
Milano Food Week: oltre 100.000 partecipanti in 7 giorni di eventi
 
 
 

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Sulla antica via della Seta …“I Love ITAlian Wines” 2018

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Sulla antica via della Seta ... “I Love ITAlian Wines” 2018
 
Dopo il primo round dello scorso anno (10 edizioni tra Pechino, Shanghai, Canton, Chengdu e Shenzhen) e’ pronto ad approdare in ulteriori metropoli cinesi “di seconda fascia”  il format di ICE-ITA Agenzia creato per promuovere il vino italiano in Cina.
 
Sulla antica via della Seta ... “I Love ITAlian Wines” 2018Secondo un approccio di  multilevel marketing,  il momento formativo dedicato agli operatori del settore (corso di tre giorni “ITAlian wine & spirit course) viene affiancato da un momento di comunicazione offline2online(consegna dei diplomi con l’evento “I love ITAlian wines”) che rilancera’ sulle piattaforme webcinesi, con l’ausilio di selezionati k.o.l. (key opinion leaders, gli influencer della Terra di Mezzo che vantano milioni di followers e che con i loro post riescono ad influenzare le decisioni di acquisto del popolo piu’ mobile addicted del mondo) e con l’utilizzo del live streaming il messaggio che Italian wine is good, is healthy, is cool.
 
Sono gia’ circa 250 i promotori gia diplomati dalla rete di ICE Agenzia in Cina. E il numero e’ destinato a raddoppiare con la tornata di corsi 2018.
 
Mentre i punti di contatto raggiunticon I love ITAlian wines sul web cinese (wechat, weibo, yiqi, etc.) gia’ supera i 50 milioni, anche questi destinati al raddoppio entro l’anno.
 
Il format, ideato da ICE-ITA Pechino e realizzato a valere sui fondi del Progamma Promozionale del MISE – Ministero dello Sviluppo Economico, ha sempre beneficiato del convinto sostegno ed attivo supporto  da parte dell’Ambasciata d’Italia e della rete dei Consolati Generali italiani in Cina.
 
Sulla antica via della Seta ... “I Love ITAlian Wines” 2018
 
Secondo l’Ambasciatore Ettore Sequi: “La turbo promozione dei vini italiani portata avanti dall’Agenzia ICE-ITA in Cina sta raggiungendo i suoi obiettivi: stanno arrivando risultati importanti. Il  vino è un grande successo della storia italiana fatta di saggezza antica, un forte legame con il territorio e una straordinaria capacità di innovare e di elevare costantemente la qualità dei prodotti. Le cantine del nostro paese, spesso basate su piccole aziende a conduzione familiare, sono estremamente apprezzate in tutto il mondo e i loro prodotti sono tra i più richiesti al mondo. E la Cina ne è ben consapevole”.
 
Sulla antica via della Seta ... “I Love ITAlian Wines” 2018Amedeo Scarpa, Direttore di ICE Pechino e coordinatore della rete ICE in Cina, aggiunge: “Siamo finalmente sulla buona strada. Dopo il +22% di export di vino italiano registrato nel 2017, nel primo trimestre del 2018 le dogane cinesi hanno registrato in arrivo dall’Italia uno straordinario + 63% in valore. L’Italia e’ risalita di una posizione nella classifica fornitori, occupa ora la quarta, e la nostra quota di mercato in soli 18 mesi e’ passata dal 4,8% al 7%. A conferma della validita’ delle azioni di Sistema e della efficacia dell’azione promozionale pubblica messa in campo, a sostegno di quella privata, e che va continuata e rafforzata. Soprattutto tenuto conto che la Cina rappresenta il mercato a piu’ alta potenzialita’ di crescita di vino importato nei prossimi cinque anni, stimato in aumento crescita del +38,5% in valore (seguono gli Russia +27,5% e USA +22,5%). E noi siamo i primi produttori di vino al mondo e quelli con la piu’ ampia varieta’ in assoluto”.
 
Si riparte dunque venerdi’ 18 maggio da Xi’an, capoluogo della provincia dello Shaanxi, gia’ capitale di ben 13 dinastie della “Terra di Mezzo”, crocevia dell’antica via della Seta e nota in tutto il mondo per il suo esercito di guerrieri in terracotta.
 
Il corso “ITAlian wine & spirit” dal 18 al 20 maggio formera’ i 32 nuovi“guerrieri-promotoridel vino italiano in Cina” di quella Provincia e l’evento “I love ITAlian wines”con mini corso in live streamingsul web cinese di domenica sera 20 maggio conta di raggiungere ulteriori 5 milioni di punti di contatto in Cina.
 
Leggi anche “Tutto pronto per la terza edizione di Tuttopizza a Napoli
 
Sulla antica via della Seta ... “I Love ITAlian Wines” 2018
 

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Tuttopizza: apre oggi il salone internazionale a Napoli fino al 23 maggio

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Tuttopizza: apre oggi il salone internazionale a Napoli fino al 23 maggio
 
Apre oggi alla Mostra d’Oltremare di Napoli la terza edizione di Tuttopizza, il salone internazionale dedicato agli operatori del mondo ho.re.ca (Hotellerie-Restaurant-Catering) specializzati nel ramo pizzeria.
 
La fiera, che si è affermata nelle precedenti edizioni per essere il più importante B2B di settore d’Italia, quest’anno ha registrato il tutto esaurito: molti espositori sono già in lista d’attesa per il prossimo anno. Record di iscritti anche per legare in programma e migliaia di visitatori del settore già prenotati online: l’expò rappresenta oggi l’opportunità per fornitori di materie prime , semilavorati, attrezzature, impianti, accessori e servizi di mostrare i propri prodotti e le ultime novità proprio ai potenziali clienti cioè a imprenditori del settore,pizzaioli e ristoratori in primis .
 
Oltre ad essere la principale piazza di incontro tra produttori e buyers, TuttoPizza è anche l’occasione per discutere dei principali argomenti di un mondo in evoluzione e che quest’anno è anche forte del riconoscimento Unesco per quel bene immateriale che è l’arte dei pizzaiuoli napoletani.
Un evento in cui si susseguiranno seminari, masterclass, incontri di confronto e aggiornamento professionale.
 
Tuttopizza: apre oggi il salone internazionale a Napoli fino al 23 maggio
 
“Obiettivi principali della fiera – dicono Sergio Miccù, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e Raffaele Biglietto di TicketLab, ideatori dell’evento organizzato dalla Squisito Eventi – sono valorizzare i prodotti italiani destinati alla produzione della pizza, fornire alle aziende un’opportunità di promozione e commercializzazione, offrire agli operatori del settore uno spazio di incontro per ricercare informazioni e acquistare prodotti e servizi, promuovere l’aggiornamento professionale, l’innovazione, la tecnologia di produzione e la sperimentazione, diffondere la conoscenza di servizi offerti da Istituzioni e associazioni in grado di migliorare, facilitare e sviluppare la figura del pizzaiolo e le sue attività, abbinare il più grande evento internazionale professionale della pizza alla città di Napoli”.
 

Oltre 112 le aziende in mostra in 7.200 metri quadri espositivi. Saranno presenti i produttori di materie prime come farine, sfarinati, pomodori, olio e tutto ciò che serve alla preparazione della pizza; di conserve alimentari, mozzarella e derivati, acqua, birra e bevande per pizzerie; di software dedicati; di forni, frigoriferi, banchi lavoro, impastatrici, attrezzature da banco, contenitori, piatti e stoviglie; di accessori come tovagliati nonché di arredi e frigovetrine.
 
Nell’ambito della fiera si svolgerà il Trofeo Tuttopizza, l’unica competizione a squadre per pizzerie, associazioni e catene in franchising. Un concorso che quest’anno raddoppia. Oltre alla competizione riservata a team composti da 5 persone (quattro pizzaioli e un portavoce) di scena il 22 maggio alla Mostra d’Oltremare, quest’anno, si svolgerà infatti una gara dedicata al Gluten free: il 23 maggio, nel Padiglione 2, i partecipanti di ogni compagine (stavolta composta da due pizzaioli) saranno giudicati da una giuria tecnica per l’impasto, la cottura e l’abbinamento degli ingredienti. La competizione è a tema libero e prevede la realizzazione di 2 pizze a squadra in 10-15 minuti massimo.
 
Tuttopizza: apre oggi il salone internazionale a Napoli fino al 23 maggio
 
Si tratta di una novità assoluta nella quale credono grandi marchi che attualmente stanno già scommettendo sul senza glutine. Il trofeo Tuttopizza Gluten Free mette in palio per le prime tre squadre classificate forniture e premi delle aziende sponsor. In particolare, della Birra Peroni senza glutine garantita dal marchio Spiga Barrata dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia) e dal Mulino Caputo che ha realizzato la farina FioreGlut prodotto dedicato proprio agli impasti senza glutine con granulometria calibrata.
 
Il Trofeo Tuttopizza Gluten free si affianca al Trofeo Tuttopizza che quest’anno vedrà in gara circa 20 squadre. A giudicare i concorrenti sarà una giuria tecnica che valuterà per ciascuna pizza: presentazione, gusto, cottura e abbinamento degli ingredienti. La competizione è a tema libero e prevede la realizzazione di 2 pizze a squadra in 20-30 minuti massimo. Alla squadra prima classificata andrà un premio da 1000 euro, alla seconda 500 euro ed alla terza 250 euro.
 
Nel corso di Tuttopizza previste Masterclass di pizzaioli di fama ed emergenti con show cooking su impasti, farciture, utilizzo di farine speciali e realizzazione di pizze fantasiose e gourmet.
 
Tuttopizza: apre oggi il salone internazionale a Napoli fino al 23 maggio
 
L’apertura è fissata alle ore 11 di oggi, con l’inaugurale taglio del nastro. A seguire, nella sala convegni, saranno forniti alla stampa i dati economici specifici sui consumi e sull’andamento del settore pizza raccolti dalla Cna per conto di Tuttopizza.
Tra le novità di quest’anno la 1° Convention Nazionale del Pizzaiuolo: “Passato, Presente e Futuro della pizza, dei pizzaioli, delle pizzerie e dei consumi”.
 
Alla convention interverranno: associazioni di categoria, rappresentanti delle Istituzioni, manager dell’industria, imprenditori del settore della distribuzione di prodotti Food&Beverage, pizzaioli.
 
Ma la giornata forse più attesa da pizzaioli e appassionati è quella del 23 maggio quando dalle 17 in poi l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e Rosso Pomodoro si cimenteranno nel tentativo di realizzare la Pizza fritta più lunga del mondo e di entrare così nel Guinness World Record in un evento che vedrà impegnati 50 pizzaioli.
 
L’ingresso è gratuito per la fiera ma riservato agli operatori di settore. La partecipazione al tentativo di Guinness World Record, invece, è aperta a tutti: residenti e turisti appassionati di pizza.
 
Tuttopizza: apre oggi il salone internazionale a Napoli fino al 23 maggio
 

I principali appuntamenti in programma:

 
Lunedì 21
• 11,30 taglio del nastro e apertura della rassegna nella sala convegni. Sarà presentato il Rapporto pizza con dati sul settore a cura del Centro studi Cna Alimentare per Tuttopizza

• 13,30 sala convegni: convegno sul tema “L’arte del pizzaiuolo napoletano: lo stato dell’arte 6 mesi dopo il riconoscimento UNESCO”

• 16,30 sala convegni Gli ingredienti economici giusti per una pizzeria di successo: start-up, controllo di gestione e opportunità di finanziamento agevolato. A Cura dell’Unione Giovani Dottori commercialisti di Napoli
 

Martedì 22
• Ore 11 Convention nazionale del pizzaiuolo organizzata da Mondo Pizza Service -confronto tra associazioni di categoria, rappresentanti delle Istituzioni, manager dell’industria, imprenditori del settore della distribuzione di prodotti Food&Beverage, pizzaioli. “Passato, Presente e Futuro della pizza, dei pizzaioli, delle pizzerie e dei consumi”.
Al termine, festeggiamenti per i 20 anni dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani

•Ore 10 – 18 III edizione Trofeo Tuttopizza
 
Mercoledì 23
• Ore 11 Seminario a cura del Dipartimento di Agraria

• Dalle 10 alle 17 Trofeo Tuttopizza senza glutine

• Dalle 15 alle 17 Elementi tour

• Ore 14 Convention 2018 Gruppo Sebeto

• Ore 17 Pizza fritta da Guinness World Record – evento APN e Rossopomodoro – (L’EVENTO E’ AD INGRESSO LIBERO)
 
Leggi anche “Spopola la pizza a base di Aperol e prosecco Doc
 
 
 

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Master Pizza Champion Napoli: passa il turno Carmine Paduano

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Siamo oramai alle ultime battute della competizione che vede pizzaioli da tutta italia contendersi il titolo di miglior pizzaiolo d’Italia.
 
Master Pizza Champion chiude la sua terzultima tappa a Napoli, al salone Tuttopizza, una tre giorni in cui gli operatori professionisti Ho.re.ca specializzati nel settore “pizzeria” avranno occasione di curiosare, conoscere, aggiornarsi, informarsi, acquistare e prendere contatti utili per la propria professione e operato.
 
Master Pizza Champion Napoli: Carmine Paduano
 
27 pizzaioli si sono susseguiti al forno per preparare le proprie creazioni, ricercate, pensate e perfezionate per poter convincere i giudici.
 
La rosa di giudici era composta dai pizzaioli e istruttori Giovanni Uva della pizzeria “Piacere del palato” Grottaminarda (AV), Pasquale Barretta della pizzeria “Nuova Italia” a Napoli, Enrico Murdocco proprietario dello “Speedy pizza” di Torino. Come supervisione e coordinatore delle giurie era presente il direttore didattico di Accademia Pizzaioli Luciano Passeri, titolare del locale Foconè Braceria d’Abruzzo a Sambuceto (CH).
 
Master Pizza Champion Napoli: Carmine Paduano
 
27 concorrenti, 27 pizze, 3 posti sul podio ma solo 1 finalista, ed ecco quindi la classifica dei 3 premiati:
 
• Il primo posto se l’è guadagnato il pizzaiolo Carmine Paduano di Napoli
 
• Al secondo posto è salito invece il pizzaiolo Diego Viscardi alla “Pizzeria Susta” di Villa (NA)
 
• Il terzo posto è stato assegnato al pizzaiolo Daniele Rotondo di Napoli, arrivato al secondo posto anche alla competizione di Pizza Senza Frontiere!
 

 
 
Ma la gara non è finita qui perché nei prossimi giorni verranno pubblicati per il mese successivo i video di ogni concorrente che potrà essere votato tramite la pagina nel sito di Ristorazione Italiana! Al termine dei 30 giorni verrà proclamato il vincitore della gara social, cioè colui, il quale video, avrà ricevuto più voti!
 
Ma le congratulazioni vanno anche a tutti gli altri 25 concorrenti che si sono messi in gioco superando ansia ed emozione. Vediamo quindi tutti i partecipanti al quinto appuntamento di Master Pizza Champion!
 
Maurizio Negri
 
Michele Valanzano
 
Diego Viscardi
 
Nunzio Cristallo
 
Daniele Rotondo
 
Antonio Saviana
 
Carmine Paduano
 
Luca Di Nubila
 
Pasquale Gueli
 
Roberto Giagnorio
 
Angelo Lino
 
Giuseppe Barone
 
Kostyantyn Tymoscenko
 
Stefano Caiazza
 
Vito Giotta
 
Leggi anche “Pizza Senza Frontiere: a Napoli vincono Pasquale Gueli e Roberto Giagnorio
 
 
 

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Italforni Pesaro festeggia 40 anni

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Auguri a Italforni che oggi spegne 40 candeline
 

La Italforni – nata nel 1978 a Pesaro – è un’azienda moderna e dinamica che quest’anno festeggia 40 anni di attività. Un bel traguardo per Andrea Ricci, Direttore Generale di Italforni e il suo staff, raggiunto grazie a una politica aziendale lungimirante. Lo studio attento del mercato ha portato l’azienda a rinnovarsi costantemente proponendo sempre prodotti innovativi e diversificati volti alla soddisfazione del cliente.
 
Auguri a Italforni che oggi spegne 40 candelineAndrea Ricci con il forno Diamond alla fiera Sigep 2018
 
Una crescita testimoniata dal premio internazionale all’innovazione “Smart Label” in occasione di Host – Fiera Milano per il forno Diamond, che grazie alla sua particolare forma cilindrica conferisce al locale prestigio e riconoscibilità, dall’ampliamento della superficie produttiva arrivata a 6.000 metri quadrati, senza dimenticare la nuova versione del forno Bull totalmente rivestito in Monolite Ipergress, una superficie di lavoro ideale che rispetta le caratteristiche del cibo e delle materie prime.
 
Il raggiungimento dei 40 anni di attività è sicuramente il riconoscimento per i continui investimenti nelle persone e in ricerca e sviluppo. Si tratta di un traguardo importante, che rappresenta al tempo stesso un nuovo punto di partenza per continuare a crescere in Italia e all’estero rispettando i capisaldi dell’azienda pesarese: innovazione, rispetto per l’ambiente e design.
 
Italforni – tra i leader italiani nella produzione di forni elettrici e a gas computerizzati per pizzeria, rosticceria, pasticceria, ceramica, porcellana, curvatura vetro – grazie ai continui investimenti per l’innovazione e alla lunga esperienza nella lavorazione artigianale è arrivata a fatturare oltre 5 milioni di euro, in crescita continua (+6% nel 2017) ed esporta i suoi prodotti in tutta Europa, Medio Oriente, Nord Africa e Nord America, ricavandone circa il 70% del proprio fatturato.
 
Per festeggiare questo importante traguardo, l’azienda ha organizzato un evento previsto per questa sera, venerdì 25 maggio, presso la Tenuta del Monsignore a San Giovanni Marignano. Location che farà da cornice ad oltre 300 invitati con la partecipazione di ospiti nazionali ed internazionali del mondo della musica e dello spettacolo.
 
ITALFORNI Pesaro
Via dell’Industria, 130
Località Chiusa di Ginestreto 61122 Pesaro – Italia
 
Leggi anche “Sigep dei record: 209.135 presenze in fiera per il salone dolciario artigianale
 
 

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Pizza Senza Frontiere: a Cagliari vince Deborah Mulas

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La 4^ e ultima gara di selezione italiana del Campionato Europeo di Pizza Classica, Pizza Senza Frontiere si è svolta lunedì 28 maggio a Cagliari, all’interno del Ristorante Il Ghiottone. I partecipanti si sono dimostrati tutti estremamente agguerriti ma solo uno di loro è riuscito ad avere la meglio sui suoi rivali, aggiudicandosi il tanto ambito primo premio.
 
Il primo posto è andato a Deborah Mulas, 29 anni di Senorbì, da sempre vicina al mondo della pizza grazie al padre, anch’egli pizzaiolo e titolare dell’attività in cui Deborah lavora, la pizzeria La Conchiglia di Senorbì (CA). Con la pizza Fabio la giovane pizzaiola cagliaritana ha battuto ogni rivale. Gli ingredienti utilizzati per farcire la pizza con impasto alla curcuma sono stati: fiori di zucchina, uovo, polpa di granchio condita con aglio, prezzemolo e piccante, mozzarella fior di latte.
 
La giuria, dopo aver assaporato e analizzato con attenzione le pizze presentate, ha espresso il proprio verdetto facendo risultare vincitrice Deborah. Gli esperti chiamati a valutare i concorrenti erano: Casula Maria Laura, ristoratrice e Executive Chef presso il ristorante Piedra del Sol a Gonnesa (CI); Luciano Citarella, proprietario del ristorante Da Severino il Vecchio di Senorbì (CA) e Gerardo Piras, appassionato e studioso di tradizione dell’arte bianca.
 

 
Al secondo posto si è piazzato Michele Marratzu del Ristorante Pizzeria Roccaja di Castelsardo (SS) con la pizza Sandalia realizzata con farina tipo 1 e tipo 2, pomodoro, mozzarella, monzette, “mazza fissa”, gallurese, guanciale, rosmarino. In terza posizione si è piazzato invece Giorgio Marras della pizzeria Già Pizza di Cagliari. Giorgio ha presentato la sua pizza Giuliedda, realizzata con fior di latte, fiori di zucca, mousse di gamberi, pesto di pistacchi, carpaccio di polpo, carizzolu e gamberi.
 

 
I primi 5 classificati della selezione voleranno dritti dritti alla finale di Londra in programma a novembre per portare alto il nome dell’Italia in questa competizione di carattere Europeo.
 
Deborah Mulas
 
Michele Marratzu
 
Giorgio Marras

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Napoli Pizza Village: festa, farina e… musica

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Apre domani la pizzeria più grande del mondo, sul Lungomare tra i più spettacolari del pianeta, il Napoli Pizza Village 2018. All’ottava edizione il numero di persone al lavoro perché tutto riesca bene, cresce sempre più. Nei dieci giorni e per 6 ore al giorno si alterneranno ai forni sistemati in uno spazio lungo quasi 1.200 metri, 600 pizzaiuoli e sarà possibile assaggiare ben 50 specialità di pizza inedite create appositamente per l’ottava edizione del Napoli Pizza Village.
 
Si comincia con le pizze, ma si prosegue con la cultura, la medicina e la musica. Nel convegno di apertura che si terrà alla Rotonda Diaz, alle ore 18.00, grazie alla Fondazione Pascale, si presenta lo studio realizzato per la pizza pascalina, che previene i tumori e che è possibile assaggiare al NPV.
 
Ogni sera alle 19.30 nell’ambito del NPV d’Essai si terranno incontri con grandi maestri pizzaiuoli e blogger. Il primo è con Ciro Oliva e Giulia Nekorkina del blog Scattidigusto che si confronteranno sull’evoluzione della pizza fritta e proporranno impasti alternativi e inedite farciture di alta qualità, le caratteristiche della rinnovata regina dello street food partenopeo.
 
Cominciano anche le lezioni di pizza al NPV Class con in cattedra, o meglio ai forni, Davide Civitiello di Rossopomodoro alle ore 19.00 e Salvatore Lionello della Pizzeria da Lionello alle ore 21.00, che insegneranno non solo come preparare l’impasto ma anche come condire e cuocere la pizza con il forno di casa in modo che abbia lo stesso sapore che ha in pizzeria.
 
Radio RTL 102,5, presente con lo spettacolare track alla rotonda Diaz, trasmetterà i suoi programmi da Napoli per 10 ore al giorno, con ospiti che si avvicenderanno in tutte le trasmissioni.
E poi il palco, curato nel suo calendario dalla prima radio d’Italia, sul quale domani salirà la prima star, Fabrizio Moro, che ha vinto il Festival di Sanremo 2018 in coppia con Ermal Meta (ospite lo scorso anno sul palco di NPV) con il pezzo “ Non mi avete fatto niente”.
 
Fino al 10 giugno il palco del Napoli Pizza Village sarà calcato da oltre 100 artisti e il 1° giugno debutteranno la popolare cantante Ida Rendano, il rapper napoletano Lucariello, la vincitrice dell’ultima edizione di “The Voice of Italy” Maryam Tancredi, Daniele Decibel Bellini, voce ufficiale dello Stadio San Paolo, che presenterà la sua prima esperienza discografica e infine l’attore comico Gennaro Scarpato.
 

 
Tra le novità che gli organizzatori propongono quest’anno anche una soluzione per favorire la mobilità sostenibile e l’accessibilità all’area della manifestazione grazie ad ANM e Assessorato alla Mobilità che hanno istituito un servizio bus-navetta di collegamento tra il parcheggio Brin e il lungomare. Il servizio è attivo tra le 18:00 e le 01:00 di tutti i giorni dell’evento e consente di raggiungere il Lungomare all’altezza di piazza Vittoria con il bus della linea 154 in circa 15 minuti.
 
Coloro che decideranno di parcheggiare nella struttura ANM di via Brin posta alle porte orientali della città, e utilizzeranno la navetta, oltre a contribuire al mancato congestionamento del centro città, beneficeranno di una tariffa integrata sosta+bus fino a 4 persone in a/r al costo di appena 7 Euro.
 
In più, ai primi 200 visitatori che giornalmente esibiranno alla cassa del Napoli Pizza Village, il voucher rilasciato al parcheggio, sarà regalato un coupon per una pizza margherita e una bibita a scelta tra acqua e cola da 20 cl da utilizzare in una delle pizzerie che partecipano alla manifestazione entro il 31 dicembre 2018.
 
Per informazioni e per acquistare il ticket menu on line visita il sito ufficiale

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