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Parmigiano Reggiano svela i suoi segreti a Caseifici aperti

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Caseifici Aperti torna per la sua decima edizione. I 56 caseifici aderenti accoglieranno i visitatori sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre in tutto il territorio d’origine (Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del fiume Po) per scoprire come nasce il Re dei formaggi, e acquistare direttamente dai produttori.
 
Visite guidate al caseificio e al magazzino di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni, uniti alla passione dei casari offriranno la possibilità di vivere un’esperienza unica: un viaggio alla scoperta della zona d’origine, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura.
 
Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito del Consorzio, e accedere all’area dedicata con la lista dei caseifici aderenti grazie alla quale è possibile informarsi sugli orari di apertura e sulle attività proposte.
Un sistema di geo-localizzazione permette di trovare la struttura più vicina o più affine alle proprie esigenze. Inoltre, nella scheda di ogni caseificio partecipante, saranno presenti alcuni consigli per soggiornare o per degustare i piatti tipici della zona al fine di rendere l’esperienza sul territorio completa e indimenticabile.
 
La grande novità di questa edizione è rappresentata dal concorso Vivi e Vinci: tutti i visitatori, alla fine del tour in caseificio, riceveranno una cartolina per partecipare all’estrazione di 10 forniture di Parmigiano Reggiano DOP del caseificio visitato.
 
Collegandosi al sito vivievinci.parmigianoreggiano.com avranno pertanto la possibilità di vincere una provvista al mese – per tre anni – di Parmigiano Reggiano.
 
In concomitanza con Caseifici Aperti, nelle giornate di sabato 30, dalle 15 alle 19, e domenica 1 ottobre, dalle 10 alle 19, il Consorzio del Parmigiano Reggiano aprirà le porte a tutti coloro che vorranno visitare lo storico casellino, conoscere i caseifici presenti, degustare il Parmigiano Reggiano e fare un viaggio nel tempo grazie alla mostra degli attrezzi storici.
In entrambe le giornate, saranno organizzate attività di animazione per bambini e saranno presenti stand gastronomici con gnocco fritto, salumi e birra.
 
L’iniziativa “Caseifici Aperti” è nata nel 2013, un anno dopo il sisma che ha colpito l’Emilia, per ringraziare idealmente e concretamente con l’ospitalità tutti coloro che a vario titolo e impegno hanno aiutato i nostri caseifici a risollevarsi.
 
Sono state veramente tante le persone che, anche solo con l’acquisto di “formaggio solidale”, hanno voluto esprimere solidarietà e vicinanza al nostro mondo, facendoci così sapere quanto il Parmigiano Reggiano sia nel cuore degli italiani.

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ICE-Agenzia a Dubai per Speciality Food Festival 2017

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Inaugura oggi, 18 settembre 2017, presso il Dubai World Trade Center, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti SE Liborio Stellino, la 8^ edizione di “Speciality Food Festival”, uno dei più importanti appuntamenti fieristici del settore agroalimentare di qualità nell’area del Medio Oriente.
 
Nell’edizione 2016, gli espositori sono stati oltre 230 provenienti da 38 paesi esteri, che hanno potuto beneficiare della visita di ca. 15.000 operatori. Nonostante la recente fase di rallentamento ciclico indotta dal forte calo delle quotazioni petrolifere, la domanda per i prodotti alimentari negli EAU tenderà a crescere nel medio periodo, in un contesto di continua rapida espansione della base dei consumatori. Infatti, la popolazione degli Emirati viene prevista in crescita ad un ritmo del 3% all’anno arrivando a superare gli 11 milioni di abitanti nel 2020, rispetto agli attuali 9,9 milioni. Il PIL pro capite degli EAU viene stimato in circa 68.000 US$ ed è tra i più elevati al mondo. Di conseguenza, i consumi di prodotti alimentari beneficiano degli elevati livelli di richezza che alimentano forti volumi di importazione nonché di investimenti diretti esteri finalizzati a conseguire sicurezza alimentare per il paese. Inoltre, il paese rappresenta una importante destinazione per il turismo internazionale e meta per lo shopping, specie dai paesi limitrofi (MENA).
 

 
Per le condizioni climatiche avverse (clima arido e vasti deserti) il paese è costretto ad importare circa l’85% del proprio fabbisogno di prodotti alimentari. Nel 2016, il valore complessivo del mercato al dettaglio è stato pari a 10,5 miliardi di Euro, costituito per il 60% dai prodotti alimentari freschi e per il 40% da quelli confezionati. Le previsioni per il quinquennio 2017-2021, formulate da Euromonitor International, indicano un incremento medio annuale a prezzi correnti tra l’8 e il 9% per entrambe le categorie merceologiche per un aumento complessivo del valore del mercato di oltre il 50% alla fine del periodo considerato. L’India, dal momento che la maggioranza della popolazione residente ha origini asiatiche, è il primo fornitore di prodotti alimentari degli EAU, con una quota di mercato del 15,2% ed un incremento del 9,7% rispetto al 2015. Seguono gli Stati Uniti con il 9,2% ed una flessione annuale del 9%, il Brasile (8,4% quota di mk), i Paesi Bassi (4,4% quota di mk), Australia (3,9% quota di mk) e Canada (3,8% quota di mk).
 

 
L’Italia figura in 13^ posizione con una quota di mercato del 2,8%. Sempre nel 2016, le esportazioni dell’Italia di prodotti agro-alimentari verso gli EAU sono state pari a 317,1 milioni di Euro, con una lieve riduzione del 2,1% rispetto al massimo storico registrato nel 2015 (324 mln di Euro). Le vendite di prodotti alimentari rappresentano il 54,2% del totale, seguite dalle derrate agricole con il 37,2% e dalle bevande con l’8,6%.
Le esportazioni dell’Italia di prodotti alimentari verso gli EAU sono state pari a 172 mln di Euro con un lieve calo, rispetto al 2015, del 2,2%.
La categoria “altri prodotti alimentari” (cioccolateria e confetteria, the, caffè, pasti e piatti pronti, condimenti e spezie) rappresentano la prima voce nella graduatoria dei prodotti alimentari esportati italiani (+2,3% rispetto al 2015). Al secondo posto troviamo i prodotti da forno e farinacei (-2,9% rispetto al 2015) caratterizzati comunque da un incremento annuale della vendita della pasta del 18%. Seguono i prodotti ortofrutticoli (-10,6%) e delle industrie lattiero-caseari (stazionari), i mangimi (-32,9%), gli oli (+6,9%), la carne (+9%) e i prodotti della pesca (17,5%).
 
Dopo il notevole successo riscosso nella passata edizione, dove l’Italia era Country Partner della fiera, anche quest’anno, l’ICE-Agenzia ha organizzato una collettiva italiana di 369 mq con la partecipazione di 26 aziende provenienti da varie parti d’Italia.
 
Oltre al Centro Servizi a disposizione di tutte le aziende italiane della collettiva, visto l’ottimo risultato della prima edizione dello scorso anno, è stato predisposto uno spazio dedicato al “Breakfast Made in Italy”, un progetto a cura della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa), che consiste nel promuovere ingredienti, prodotti e strumenti della tradizione italiana della prima colazione, frutto di anni di contaminazioni e integrazioni tra cultura, arte, artigianato, abilità manifatturiera, territorio, tradizioni e memorie storiche.
 
Oltre venti aziende italiane, selezionate dalla CNA, produttrici di attrezzature e di materie prime utili alla preparazione della colazione a buffet all’italiana, espongono i propri prodotti preparando dal vivo, grazie alla presenza di un qualificato pasticciere italiano, una colazione ispirata allo stile italiano.
 

 
Dubai, con la sua elevata presenza di catene alberghiere e in vista dell’ulteriore sviluppo del settore in vista dell’Expo 2020, rappresenta un naturale obiettivo di promozione internazionale nell’ambito di questa filiera. In aggiunta, è stata allestita un’area di circa 70 mq dedicata alla promozione delle produzioni DOP e IGP grazie alla convenzione in essere con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF) che prevede una serie di azioni promozionali in vari paesi del mondo, tra cui gli Emirati Arabi Uniti, al fine di far conoscere ai buyer le caratteristiche dei prodotti certificati italiani e contrastare il fenomeno dell’”Italian Sounding”.
 
All’interno dell’area, nei tre giorni della fiera, sono previsti seminari formativi “Italian Food Lab” che prevedono la realizzazione di dimostrazioni culinarie dal vivo dedicate ai prodotti DOP e IGP a cura di chef italiani, rivolti ad importatori/distributori dell’area, giornalisti, bloggers e “opinion leaders”. L’ufficio ICE di Dubai ha inoltre organizzato una missione di cinque grandi importatori dal Kuwait e dall’Arabia Saudita che incontreranno gli espositori italiani il 19 ed il 20 settembre.
 

 
Il 19 settembre alle ore 11.00 è stato inoltre organizzato un seminario informativo con i principali buyer/importatori locali del settore agroalimentare al fine di illustrare agli espositori italiani le opportunità ma soprattutto le sfide che devono affrontare per esportare i propri prodotti e le criticità regolamentari esistenti sul mercato. La sera del 19 settembre è stato organizzato un business meeting fra gli espositori
italiani e i principali interlocutori di mercato nonché rappresentanti della comunità imprenditoriale locale con un menu preparato dallo chef stellato Heinz Beck al ristorante Social presso l’Hotel Waldorf Astoria di Dubai.
 
Per la prima volta nell’attività di promozione dell’ICE-Agenzia è stato creato un primo prototipo di Fiera Virtuale: si tratta di un’ambientazione virtuale in 3D che ricrea gli spazi espositivi sul web dove ogni operatore estero da ogni parte del mondo può collegarsi e circolare tramite un “avatar” che permetterà di interagire con l’ambiente “riprodotto” ed ottenere informazioni relative alle aziende italiane e ai loro prodotti
 
Ampio spazio è stato dedicato al Piano di Comunicazione che ha previsto una intensa e capillare campagna promozionale, condotta attraverso un ampio spettro di canali mediatici, rivolta ai principali buyer e operatori del Medio Oriente quali Khaleej Times, Food Business Gulf & Middle East Magazine, Gulf News.
 
Ulteriori informazioni: dubai@ice.it; agro.alimentari@ice.it

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FoodArt: un percorso gourmet tra arte, storia e champagne

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Lunedì 25 Settembre, dalle ore 18.00 presso il Parco di Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli si svolge l’evento FoodArt: un percorso itinerante, firmato dalla Chef Tina Cosenza, tra arte, storia e champagne. Un evento esclusivo per scoprire Il Parco Più Bello d’Italia assaporando i sapori della sua terra, in perfetto stile Ristorante Teresa.
 
Protagonista dell’evento sarà lo Champagne Veuve Clicquot, servito durante tutto il percorso. Veuve Clicquot si fa portavoce dell’eccellenza femminile nell’alta ristorazione e crea nel 2016 il network Atelier Des Grandes Dames, di cui fa parte la Chef.
 
Ed è così che la qualità e l’eccellenza di Veuve Clicquot incontrano la passione e lo stile di Tina Cosenza.
 
Scelto come evento TOP del Fuori Salone Nautico di Genova, FoodArt avrà luogo nella cornice del Parco di Villa Durazzo Pallavicini, eletto quest’anno come Il Parco Più Bello Bello d’Italia. Il Parco di Pegli, realizzato tra il 1840 e il 1846, su progetto dell’architetto Michele Canzio, per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, rappresenta un’eccellenza nell’ambito del giardino storico romantico italiano ed europeo. Caratteristica unica di questo giardino che si sviluppa su 8 ettari di collina, è quella di essere strutturato su un racconto teatrale a sfumature esoterico-massoniche che rendono la visita un’esperienza storico-culturale, paesaggistico-botanica ma anche meditativo-filosofica. Il percorso di visita è articolato in tre atti, ognuno composto da quattro scene caratterizzate da laghi, torrentelli, cascate, edifici da giardino, arredi, piante rare, scorci visivi e “inganni scenografici” capaci di appropriarsi del panorama esterno e di dilatare quasi all’infinito i confini di questo luogo “magico”.
 

IL PERCORSO

Bijoux burro e alici
Mini hamburger al nero di seppia
Polpetta di pesce bianco con limone e menta
Maionese allo yuzu, polpa di astice e pop corn di amaranto
Fantasia di snack
Fagottino di pasta fillo con verdurine al curry
 

SULLA TERRAZZA

Orzo perlato in panzanella con cubotto di sarda affumicata
Lasagnetta di mare
L’angolo dei fritti
La piccola pasticceria

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The European Pizza & Pasta Show: raddoppia gli spazi con tante novità entusiasmanti

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EPPS – lo European Pizza and Pasta Show, l’evento europeo più importante per i settori della Pasta e della Pizza aprirà le porte i 15 e 16 novembre prossimi presso la prestigiosa sede Olympia London. Il grande successo riportato dalla 1a edizione ha fatto si che già nella 2a edizione gli spazi siano stati raddoppiati per consentire alle numerose aziende interessate di partecipare. La fiera sarà animata da nuovi eventi dedicati al beverage quali il Café Live, la Craft Beer Experience, il Cocktail Quarter e la Wine Cellar. In parallelo al Pizza e Pasta Show si svolgerà anche l’IFFC – la Fiera Internazionale dedicata al Franchising della Ristorazione.
 

 
Ci sarà spazio anche per gare entusiasmanti: nell’ambito dell’innovativo format Pizza Senza Frontiere, Accademia Pizzaioli e Ristorazione Italiana Magazine, organizzano il 2° Campionato Europeo della Pizza Classica. L’avvincente competizione si svolgerà il 15 novembre 2017 nella prima giornata di Fiera.
 
Il 2° Campionato Europeo della Pizza Classica vedrà pizzaioli famosi e compagini nazionali, provenienti da tutta Europa, che si sfideranno per vincere il titolo di Miglior Pizzaiolo Europeo di Pizza Classica. Per aggiudicarsi l’ambito titolo i concorrenti dovranno preparare gustosissime pizze in cui i migliori ingredienti saranno abbinati sapientemente e la cottura sarà fatta a regola d’arte.
 
EPPS – European Pizza and Pasta Show, il più importante evento professionale europeo per il settore della Pizza e della Pasta, metterà in risalto questi due mercati in forte espansione nel Regno Unito. Alla Fiera saranno, infatti, presenti le maggiori aziende britanniche ed europee specializzate nella produzione e distribuzione di alimenti, attrezzature, arredamento, articoli per la tavola, così come franchising e aziende di servizi. Ma non solo, saranno presenti a questo importante appuntamento anche i buyers delle più importanti aziende e catene di Food & Beverage così come i produttori di birre artigianali e Sommelier conosciuti a livello internazionale.
 
I visitatori e i buyers possono registrarsi nel sito.

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Il ristorante della pizza, secondo Molino Pasini

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La pizza, un garden, il design: sono questi gli ingredienti che costituiranno il fulcro della ricetta di Molino Pasini per Che Pizza!, l’evento che riunisce i più grandi pizzaioli d’Italia.
 
Sabato 7 e Domenica 8 Ottobre la manifestazione raccoglierà le più celebri pizzerie d’Italia eccezionalmente in trasferta nel capoluogo lombardo, dove sarà possibile degustare pizza bianca, rossa e gourmet a volontà.
 
Ed in questa cornice prenderà vita la sintesi del locale ideale in stile Molino Pasini.
 
L’arte della farina si lega all’attenzione per l’ambiente e all’amore per il design: il risultato è un green restaurant che si propone come la sintesi di un locale ideale, in cui il prodotto è protagonista, e viene valorizzato dall’atmosfera accogliente e piacevolissima nella quale è immerso. 
 
In un perfetto connubio di green e relax, i visitatori possono vivere un’autentica esperienza di buon gusto, che si esplicita nel piatto e negli arredi firmati Knoll e Cassina, nell’equilibrio tra piante e forme, in un modello di locale contemporaneo, creato in collaborazione con lo Vandersandestudio, nel quale anche un piatto semplice come la pizza trova una nuova valorizzazione.
 

Lo stile Pasini diventa un concept, in cui il prodotto si fonde con l’esperienza nell’assaporarlo

 

 
Gianluca Pasini, amministratore dell’azienda, spiega perché ha voluto realizzare questo Garden Pizza Restaurant e in che cosa si esplicita lo stile di Molino Pasini.
“La base di partenza è sicuramente il motto aziendale, che da sempre è ’L’arte della farina’. Per me, arte è attenzione ai dettagli e all’ambiente, bellezza, fotografia e design, le mie due più grandi passioni insieme al lavoro. Ho cercato di condensare in un’esperienza nuova il concetto di pizzeria.
Esattamente come i pizzaioli presenti a ChePizza! stanno elevando questo piatto, così buono e identificativo della cultura gastronomica italiana ma spesso così bistrattato, io ho voluto modificare i canoni di accoglienza del locale nel quale si degusta.
Messi al bando la tovaglia a quadretti e i banconi di legno, ho voluto quindi ricreare un vero e proprio giardino, che ci ricordasse quanto è importante la terra per realizzare tutti i nostri piatti.
E ho studiato in collaborazione con lo studio Vandersande un concept che rendesse il più possibile inconsueto un ambiente così familiare per tutti gli italiani: ne è uscito un luogo che racconta molto dello stile aziendale Pasini. Semplice ma raffinato, attento all’ambiente e ai piccoli dettagli che fanno la differenza”.
 
Per maggiori informazioni sul “Ristorante della pizza” potete contattare Molino Pasini a questo indirizzo e-mail: marketing@molinopasini.com

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Intervista a Simona Greco: tutto pronto per Host!

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Ristorazione Italiana Magazine ha intervistato Simona Greco, direttore Art, Fashion, Hospitality & Travel Exhibitions di Fiera Milano in vista di Host, in programma dal 20 al 24 ottobre.
 
Che cosa s’intende per Host?
HostMilano è da 40 edizioni il luogo dove l’industria dell’ospitalità professionale italiana e internazionale si dà appuntamento ogni due anni per presentare le ultime innovazioni. Nelle ultime edizioni, accanto alla novità hi-tech presentate dalle aziende lungo il percorso espositivo, è cresciuto costantemente anche il contributo della parte convegnistica. Sempre più oggi, infatti, una fiera non è più solo un momento di incontro o di business ma un partner a tutto campo delle aziende nei settori di riferimento, aziende che Host accompagna a conoscere i mercati e le tendenze con un mix di strumenti integrati.
 
Quali sono le principali novità per questa 40° edizione?
Una novità forte sarà la nuova reinterpretazione di EXIHS, lo spazio che Host dedica alle anticipazioni più d’avanguardia e “concettuali” sull’ospitalità di domani.
EXIHS accenderà i riflettori sulla tradizione millenaria dell’ospitalità italiana grazie al ritorno dello spazio-concept firmato dall’architetto Dante O. Benini, quest’anno realizzato in partnership con Davide Rampello: un grande cubo che ripercorre la storia dell’accoglienza, attraverso l’uso delle superfici e della materia. Accanto, una lounge con una grande parete di fondo ospiterà i prodotti base dell’agricoltura e della cucina italiana.
Per la prima volta, una manifestazione commerciale ospita un’installazione puramente artistica che, infatti, dopo Host andrà in tour in diverse importanti biennali internazionali.
Sul lato più business, un’altra novità è il forte incremento delle collaborazioni internazionali, che contribuiranno a creare un’atmosfera ancora più cosmopolita: queste spaziano dal bakery con BAC – Baking Association of Canada al caffè fino alla ristorazione con Restaurants Canada, la più importante associazione del fuori casa nel Paese, oltre 80mila locali che servono più di 18 milioni di clienti; passando per il design con ASID, American Society of Interior Designers o IDC, Interior Designers of Canada.
Inoltre, grazie al nostro award HOSThinking in collaborazione con POLI.design, la spin-off del Politecnico di Milano dedicata al design, presenteremo la più avanzata sperimentazione di prodotto.
 
Oltre 1800 aziende presenti e numerosi eventi e tavole rotonde, come sarà organizzata l’area espositiva per accogliere al meglio il visitatore?
Quest’anno abbiamo diverse novità tra i padiglioni, di cui abbiamo modificato il posizionamento per rendere ancora più efficace e coinvolgente il percorso di visita.
Il percorso espositivo organizzato per macro-aree è infatti una delle caratteristiche che rendono unico il concetto di HostMilano, perché favorisce le “contaminazioni” tra filiere stimolando nuove idee e nuove opportunità di business.
Per quanto riguarda la tipologia merceologica delle aziende, il macrosettore Ristorazione professionale e Pane Pizza Pasta “pesa” per il 45,7% ed è anche il più rappresentato con 729 partecipanti. Gli altri due macro-settori rispondono per il 36,5% del Caffe Tea – Bar Macchine Caffè Vending – Gelato Pasticceria e il 17,8% dell’Arredo e Tavola.
Il percorso attraverso i padiglioni sarà studiato in modo da esaltare le affinità di filiera e allo stesso tempo valorizzare l’approfondimento specialistico dei settori: pensiamo ad esempio al mondo caffè che è un vero e proprio salone in sé, erede della grande tradizione del SIC – Salone Internazionale del Caffè.
Una grande novità sarà infatti la Experience Gallery, una sorta di evento nell’evento, un nuovo modo per interpretare l’ibridazione tra due mondi affini ma diversi, e che sempre più spesso si trovano a coesistere nello stesso locale: quello del Gelato e Pasticceria e quello del caffè. La gallery è più di un ponte di collegamento che unirà i padiglioni 10 e 14, è un luogo a sé che permetterà di esplorare le tante sfaccettature di questi settori grazie a due “piazze” pensate per essere la sintesi dei due mondi.
 
Per chi visita, quali sono le opportunità e i vantaggi?
Host 2017 non è solo un’occasione di business, è anche un luogo dove formarsi e informarsi, con un elevato numero di appuntamenti tra meeting professionali, workshop, incontri di formazione, tavole rotonde e show-cooking. Le centinaia di eventi potranno essere seguiti liberamente dai visitatori della manifestazione, che avranno così la possibilità di essere aggiornati su tutti i temi “caldi” del momento.
Nelle ultime edizioni in particolare, oltre che sui professionisti della ristorazione del futuro, continuiamo a puntare sempre più sulla formazione anche per tutti gli operatori che hanno una attività commerciale, perché oggi creatività e managerialità vanno sempre più di pari passo.
In questo campo avremo un’iniziativa particolarmente originale e innovativa con APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani che, con il progetto di formazione Obiettivo Apprendistato, porterà in fiera i più talentuosi giovani usciti dalle scuole professionali, selezionati in un lungo percorso.
Lo spazio Identità Future, organizzato in collaborazione con Identità Golose, vedrà gli chef cimentarsi in avvincenti show cooking dove saranno presentate le ultime frontiere dell’haute cuisine, mentre l’evento Chic Respect, a cura di CHIC – Charming Italian Chef, proporrà incontri sulla ristorazione di qualità ad impatto sostenibile e FCSI – Foodservice Consultants Society International con i suoi seminari offrirà uno sguardo sulla ristorazione del futuro.
Infine, non mancheranno appuntamenti innovativi su esigenze speciali, come la presentazione da parte dell’Associazione Italiana Celiachia di una app per il Progetto Alimentazione Fuori Casa (AFC), AIC Mobile, scaricabile gratuitamente e che contiene tutti gli indirizzi dove mangiare senza glutine in tranquillità.
Per non parlare dei numerosi campionati e gare che offrono la possibilità di ampliare le proprie conoscenze con una modalità coinvolgente e divertente.
Tra questi spicca sicuramente il Campionato Europeo della Pizza in collaborazione con Pizza e Pasta Italiana, che ancora una volta metterà Host per 4 giorni al centro dell’attenzione mondiale del mondo della pizza, con le proposte più interessanti fra tradizione e innovazione.
 
Prima del fischio d’inizio, i numeri della scorsa edizione sono già stati pienamente superati. Quali sono gli altri obiettivi che l’organizzazione si augura di raggiungere con questa nuova edizione?
In effetti i numeri di HostMilano parlano già di un successo rispetto alla passata edizione: ad oggi 1.824 aziende hanno confermato la propria presenza, di cui 1.092 italiane (59,9%) e 732 estere (40,1%). Con un incremento dell’11,4% rispetto alla stessa data del 2015, questi numeri rafforzano la centralità di Host nel panorama fieristico internazionale
 
Aziende Made in Italy, ma anche una presenza sempre più internazionale. Quali sono i paesi emergenti in questa nuova edizione?
Il carattere sempre più internazionale di HostMilano, che vedrà ai nastri di partenza aziende in rappresentanza di 55 Paesi, è dimostrato anche dalle otto new entry – Bielorussia, Egitto, Liechtenstein, Nuova Zelanda, Serbia, Sud Africa, Sri Lanka, Ucraina – che per la prima volta si affacciano sul palcoscenico della manifestazione, mentre torna il Canada dopo l’edizione 2011. Il continente che potrà vantare il maggior numero di aziende sarà l’Europa (73,5%, Italia esclusa), mentre al vertice della top 10 delle nazioni straniere ci sono Germania, Spagna e Francia, subito seguite da Usa, Regno Unito, Svizzera, Grecia, Olanda, Portogallo, Austria.
 
E in merito alle attività di incoming buyer, cosa ci anticipa?
I produttori italiani e internazionali trovano in Host il perfetto marketplace per presentare le innovazioni tecnologiche, e i trend in generale dell’ospitalità, grazie anche all’attento scouting continuo che Fiera Milano adotta per selezionare buyer di altissimo profilo: quest’anno saranno oltre 1.500 provenienti da tutti i continenti. Selezionati sulla base di un crescente investimento sulla profilazione, e anche grazie alla collaborazione sempre più stretta con ITA – Italian Trade Agency, i 1.500 hosted buyer in arrivo da Europa (10%), Mediterraneo e Sudafrica (7%), Medio Oriente (15%), Nord America (23%), Centro e Sud America (8%), Russia (18%), Asia e Oceania (19%).

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Torna l’iniziativa “Ristoranti contro la fame”

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Torna Ristoranti contro la Fame, campagna internazionale a cura di Azione contro la Fame, che ha l’obiettivo di coinvolgere sempre più ristoranti, chef e amanti del cibo e regalare la gioia del cibo a tanti bambini malnutriti nel mondo.
 
Nelle prime due edizioni sono stati raccolti oltre 100.000 euro: un aiuto concreto per circa 3.900 bambini malnutriti che hanno ricevuto cure mediche e medicine e che oggi sono tornati a sorridere!
 
Partecipare è facile: i clienti possono donare 2 euro aggiungendoli al proprio conto; il ristorante sceglie un piatto solidale, al quale associa una sua donazione di 2 euro. È possibile anche organizzare eventi e cene solidali. Azione contro la Fame sarà lieta di studiare con ognuno di voi il giusto mix perché l’iniziativa sia un successo.
 
Importanti novità in questa edizione 2017 per valorizzare tutti i ristoranti aderenti:
• Grazie alla media partnership con Mondadori, tutte le ricette dei piatti solidali verranno pubblicate su sale&pepe.it e riprese sulla relativa pagina Facebook con circa 900.000 fans mentre Cucina Moderna sosterrà la campagna con 4 uscite sulla rivista cartacea
• Per stimolare le donazioni dei clienti, è possibile richiedere gratuitamente ad Azione contro la Fame il Cioccolatino della felicità, realizzato in collaborazione con La Perla di Torino, da offrire ai clienti a fronte della donazione di 2 euro
• Grazie alla collaborazione con il Touring Club Italiano, i 265.000 membri della comunità di viaggiatori del Club verranno sensibilizzati sull’iniziativa e invitati a visitare i Ristoranti contro la Fame in tutta Italia
 
Infine, grazie alla collaborazione con l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, l’iniziativa si è arricchita della speciale sessione “Pizzerie contro la Fame”.
 
Per maggiori informazioni, contatta subito Azione contro la Fame al numero: 02 83626104 o scrivi a ristoranti@azionecontrolafame.it: Licia, Chiara e Francesca saranno a vostra disposizione.
 
Potete anche visitare il sito internet www.ristoranticontrolafame.it
 

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Campionati mondiali di pasticceria e cake design FIPGC: arriva la Nazionale Italiana

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Giovani, talentuosi e agguerriti, questi i tre aggettivi che descrivono al meglio i pasticcieri italiani che dovranno tenere testa ai più grandi fuoriclasse di tutto il mondo ai Campionati Mondiali di Pasticceria Gelateria Cioccolateria e quelli di Cake Design, organizzati dalla Federazione Internazionale Pasticceria (FIPGC) che si terranno a Milano dal 21 al 24 ottobre presso Host Milano.
 
Il programma del Campionato prevede tre prove e per ogni prova c’è un pasticciere specializzato in Cioccolato e Cioccolatini, Scultura in Zucchero e Torta Moderna, Scultura in Zucchero in Pastigliaggio e Monoporzione gelato.
 

MATTEO CUTOLO

Matteo Cutolo, classe 1975, partenopeo, si avvicina alla pasticceria quando era ancora un bambino. Laureato in Economia del Commercio Internazionale, ma da sempre la sua passione è il gelato, tanto che ne ha fatto la sua professione. Il suo compito nella squadra è infatti proprio quello della preparazione della monoporzione di gelato, e la realizzazione di una piece artistica in pastigliaggio. “Sono sicuro che la forza della nostra squadra, oltre che dalle indiscutibili capacità professionali e artistiche di tutti noi, stia nella compattezza del gruppo e dall’armonia del lavoro comune”.
 

GIUSEPPE RUSSI

Giuseppe Russi, trentatré anni, inizia giovanissimo a stare con le mani in pasta, frequenta corsi nelle più rinomate pasticcerie italiane e nel 2008 apre la sua Pasticceria a Laterza (Taranto). La sua attenzione per lo zucchero lo porta a vincere diversi concorsi, e nel 2016 vince il Campionato Italiano di Pasticceria organizzato dalla FIPGC. “Io amo i “Dolci Moderni”, per le consistenze, le strutture, l’estetica e la gradevolezza al palato, sono evoluzione e rinnovamento della pasticceria classica. Ma, in generale amo la pasticceria. La amo perché questo settore del food è quello più tecnico, improntato all’esattezza dei processi fisici e chimici delle materie prime. Un aspetto che mi affascina da sempre”.
 

ENRICO CASARANO

Enrico Casarano è il più giovane di tutto il team, ha soli 24 anni ma è già di campione italiano FIPGC 2016 per la categoria cioccolato. Leccese di origine, si avvicina al mondo della pasticceria a 14 anni, e per festeggiare il 10° anniversario della sua carriera affronta la sua prima grande impresa a livello mondiale. Specializzato nella lavorazione del cioccolato, nella pralineria e nella pasticceria moderna, è oggi primo pasticcere nell’antichissima pasticceria “Da Ugo” a Casarano (Le).
 

 

FABIO ORLANDO

Al Cake Design l’Italia sarà rappresentata da Fabio Orlando, 39 anni, piemontese, un vero e proprio artista della pasta di zucchero. Da sua mamma prende la passione per la pasticceria tradizionale italiana con un occhio rivolto alle tendenze innovative anglo-americane: nasce così la passione per il cake design. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi a tema, ha collaborato con tante riviste specializzate e non, e nel 2015 ha anche condotto un programma radiofonico.
 

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#PizzaUnesco: svelati i 10 finalisti del contest, scelti tra oltre 230 pizzaioli del mondo

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Vanno dalla Campania agli Usa, passando per i Paesi Bassi, i dieci finalisti del contest internazionale #PizzaUnesco, organizzato da Mysocialrecipe. Tra i magnifici dieci, anche una lady italiana con la sua pizzeria a Melbourne e un decano della pizza napoletana al comando di una delle quattordici pizzerie centenarie di Napoli.
 
Nato per sostenere la candidatura Unesco dell’arte del pizzaiolo napoletano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, il contest, alla sua seconda edizione, ha registrato quasi il triplo delle partecipazioni rispetto allo scorso anno e un’importante presenza estera, con 373 pizze complessivamente in gara. E ora, dopo la selezione dei top ten, si prepara a decretare il vincitore nella finale live che si svolgerà la mattina del 14 novembre a Napoli, presso il Mulino Caputo, mentre la premiazione si terrà la sera presso il chiostro del Cinquecento di Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel.
 

 
Sono questi i principi alla base del contest, che ha riunito sul web estrosi e talentuosi pizzaioli da tutto il mondo per celebrare un autentico simbolo del made in Italy. Provengono infatti da 24 Paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Australia, Cina, Corea, Kenya, Russia, Kuwait, Cile, Argentina, Uruguay, Olanda, Marocco, Colombia, Norvegia, Belgio, Romania, Ungheria, Polonia, Austria, Grecia e naturalmente Italia, i 232 protagonisti di questo goloso viaggio virtuale, ideato a sostegno della candidatura Unesco che sarà valutata il prossimo dicembre a Seul. Forte la componente estera (35 pizzaioli) e quella ‘rosa’, con 28 pizzaiole (di cui 4 straniere) che hanno registrato le loro creazioni più originali sul sito www.mysocialrecipe.com, la prima piattaforma che certifica temporalmente la paternità di una ricetta e che quest’anno ospita tra le pizze in gara anche quelle realizzate da quattro pizzaioli non vedenti. Ciò a dimostrazione dell’importante messaggio sociale e dell’alto valore culturale che riveste la pizza con il suo linguaggio universale, in grado di appassionare sempre più donne.
 
pizzaunesco contest
 
Ma a contendersi il titolo di vincitore della seconda edizione del #pizzaUnesco contest saranno solo dieci pizzaioli con le loro idee giudicate dalla prestigiosa commissione presieduta da Enzo Vizzari e composta da Allan Bay, Giorgio Calabrese, Eleonora Cozzella, Fiammetta Fadda e Scott Wiener. Si va dall’unica donna finalista, italiana d’origine ma trapiantata a Melbourne, al titolare di una delle 14 pizzerie centenarie di Napoli, che porta avanti con grande passione ciò che il nonno iniziò nel 1916; dal pizzaiolo ‘creativo’ di Rotterdam, che nasce filmmaker per diventare pizza chef, a quello napoletano emigrato nella Grande Mela per creare un vero e proprio ‘tempio’ della pizza napoletana nel Greenwich Village.
 
 

I FINALISTI

Ecco i finalisti con le rispettive creazioni presentate:
 
1) Giovanna Alberti (Melbourne, Australia) con ‘pizza Marina’. Sogna fin da piccola la terra dei canguri, dove sceglie di trasferirsi per coltivare il suo sogno. Oggi è Head Chef presso la Woodstock Pizzicheria
2) Gennaro Battiloro (Lucca, Italia) con ‘pizza Sensazioni’. Anima della pizzeria “La Kambusa” di Massarosa, Battiloro è un giovane pizzaiolo originario di Torre del Greco ma naturalizzato toscano che, a detta dei più, sforna un prodotto strepitoso
3) Raffaele Bonetta (Napoli, Italia) con ‘pizza Ottospek’. Al forno della pizzeria “Ciarly”, Bonetta non manca di dimostrare la sua profonda conoscenza dell’impasto e di portare avanti la sua scelta di usare il metodo della biga e una lievitazione lunga
4) Salvatore Grasso (Napoli, Italia) con ‘pizza 1916’, un numero che ha segnato i 100 anni di attività della pizzeria “Gorizia”, nata appunto nel 1916, nel periodo della Grande Guerra, mentre le truppe italiane stavano entrando in Gorizia (da qui il nome del locale)
5) Ciro Iovine (New York, USA) con ‘pizza Summer’. Dal quartiere di Fuorigrotta a Napoli ne ha fatta di strada, fino alla grande Mela, dove nel Greenwich Village ha aperto la pizzeria “Song ‘e Napule”, una bandiera della pizza napoletana oltreoceano
6) Vincenzo Onnembo (Rotterdam, Paesi Bassi) con ‘pizza del Padron’. Nasce a Napoli nel 1982 e dopo gli studi artistici lavora come filmmaker e creative director tra Inghilterra, Italia, Olanda e Belgio. Nel 2014 decide di convertire il suo studio a Rotterdam in una sorta di pizzeria “dopo lavoro” e nel 2016 arriva il progetto “Old Scuola”, dove oggi è pizza chef e storyteller
7) Francesco Pone (Napoli, Italia) con ‘pizza Terra Antica’. Nella “Pizzeria 18 Archi”, affacciata sul golfo di Pozzuoli, Pone si dimostra degno successore del suo maestro, Diego Vitagliano
8) Carlo Sammarco (Napoli, Italia) con ‘pizza Fior di zucca e alici’. Pizzaiolo della nouvelle vague diventato il simbolo della pizza canotto è titolare della “Carlo Sammarco 2.0” ad Aversa (Caserta);
9) Clemente Valentino (Forlì, Italia) con ‘pizza Veggie’
10) Giuseppe Vitiello (Caserta, Italia) con ‘pizza Doppia’. Vincitore del neocampionato europeo ‘Pala d’oro’ per la sezione “pizza napoletana” e erede della famiglia di pizzaioli più famosi del casertano. Oggi nella pizzeria “La Loggetta” (la più antica e rinomata di Caserta) sperimenta impasti alternativi con curcuma, caffè, cacao, farina semintegrale, multicereali e paprika, ma la vera novità è la pizza ad aria, la cui sana lievitazione non influisce sulla digeribilità.
 
È partito quindi il conto alla rovescia per conoscere il vincitore, ma intanto sono stati resi noti i pizzaioli che hanno conquistato quattro delle undici menzioni speciali previste dalla gara e assegnate dai partner di Mysocialrecipe:
 
• Menzione La Fiammante per la “Migliore pizza al pomodoro” a Giuseppe Vesi della pizzeria “Pizza Gourmet” (Napoli) per la pizza “Fantasia di colori e sapori”
• Menzione Fic (Federazione Italiana Cuochi) per la “Pizza Chef – Migliore pizza per l’originalità degli ingredienti” a Mauro Autolitano della “Pizzeria Totò e i Sapori” di Acerra (Napoli) per la “Pizza Tiziano bis”
• Menzione Ferrarelle per la “Migliore pizza per l’impasto” a Giuseppe Pignalosa della pizzeria “Le Parùle di Ercolano” (Napoli) per la pizza “La mia Nerano”
• Menzione Slow Food per la “Pizza Slow – Migliore pizza per la territorialità” a Francesco Capece della “Locanda dei Feudi 2.0” di Filetta (Salerno) per la “Marinara dell’alleanza”.

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Arriva al cinema Finchè c’è prosecco, c’è speranza, un omaggio al vino veneto

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Dal 31 ottobre vedremo al cinema il primo film girato negli luoghi dove nasce il famoso prosecco, portabandiera delle bollicine italiane nel mondo. Tra le campagne e le colline venete prende vita una pellicola noir tratta dall’omonimo romanzo di Fulvio Ervas e diretta dal regista Antonio Padovan, che mette in luce la bellezza della natura veneta e le peculiarità di un grande vino tra innovazione e tradizione.
 
Una serie di omicidi e, unico indiziato, un morto: il conte Desiderio Ancillotto, grande vignaiolo che pare essersi tolto la vita inscenando un improvviso e teatrale suicidio. Un caso apparentemente impossibile per il neo-ispettore Stucky, metà persiano e metà veneziano: appena promosso, impacciato ma pieno di talento, per risolvere il caso deve fare i conti con le proprie paure e un passato ingombrante.
 
Sullo sfondo, tra i filari, una battaglia per la difesa del territorio e delle bollicine che anima bottai, osti, confraternite di saggi bevitori: Stucky intuisce presto che la soluzione dei delitti passa attraverso il modo di vedere la vita, e la vite, del conte Ancilotto. E che nella sua cantina, tra vetro e sughero, alcol e lieviti addormentati, si agita un mondo che non vuole scomparire ma, al contrario, rivendica un futuro.
 

 
“Dopo aver passato un terzo della mia vita a New York, Stucky – l’ispettore nato dalla frizzante immaginazione di Fulvio Ervas, e nei cui occhi l’attore Giuseppe Battiston ha riversato un oceano di emozioni – è venuto a prendermi e mi ha riportato alla mia terra: un piccolo arcipelago di dolci rilievi trapuntati di vigne che si sta trasformando velocemente in un frenetico luna park eno-finanziario: Proseccolandia. Finché c’è prosecco c’è speranza vuole essere è un giallo ma al tempo stesso un modo per puntare la lente d’ingrandimento su una realtà geografica poco esplorata dal cinema italiano. È un’indagine impregnata di riflessioni sul futuro che vogliamo. Un inno all’andare piano, assaporando la vita. Un ritratto di un territorio ingarbugliato tra progresso e tradizione, tra eccellenze a vergogne. Una lettera d’amore. Autentica (Antonio Padovan).
 
“Da anni cercavamo un progetto che sapesse celebrare il Veneto e le sue bellezze con una storia avvincente e senza ipocrisia. Quando abbiamo avuto per le mani la prima stesura della sceneggiatura non abbiamo esitato un attimo e abbiamo raccolto subito la sfida. Una sfida affrontata con tenacia e senza scendere a compromessi, una sfida subito condivisa dalla Treviso Film Commissione e sostenuta dalla partecipazione di Privati ed Aziende Venete, innamorate della cultura e del rispetto del territorio. Una sfida vinta grazie ad una troupe artistica e tecnica d’eccellenza, che ha richiamato “a casa” i professionisti veneti del Cinema. Un film venuto dal cuore e dal desiderio di raccontare noi stessi e le nostre radici, seguendo il motto del conte: meglio meno, ma meglio” (Nicola Fedrigoni, K+).
 
Guarda il trailer!
 

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Milano diventa la capitale mondiale della pasticceria

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Milano diventa la capitale mondiale della pasticceria: a ottobre si aprono il Campionato Mondiale di Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria e il Campionato Mondiale di Cake Design. 40 nazioni da tutto il mondo, 160 pasticceri pronti a sfidarsi a colpi di crema pasticciera, zucchero e cioccolato, tre specialità da affrontare, che metteranno alla prova l’abilità, la fantasia e la creatività delle squadre che si contenderanno il titolo realizzando vere e proprie opere d’arte.
 

 
Promosso da FIPGC, Federazione Internazionale Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria, il campionato si svolgerà all’interno di Host Milano, il Salone Internazionale dell’Ospitalità Professionale, in Fiera Milano dal 21 al 24 ottobre.
 
“La prima edizione del Campionato è stata un grande successo, e quest’anno abbiamo pensato di rendere l’evento ancora più spettacolare – spiega Roberto Lestani, Presidente della FIPGG – Ci saranno più nazionali in campo, con tanti pasticcieri che metteranno a frutto la propria cultura e la propria passione nell’arte della pasticceria, del gelato e del cioccolato”.
 
A contendersi il World Trophy of Pastry Ice Cream Chocolate e di Cake Design ci saranno ben 40 Nazioni, provenienti da tutti e cinque i continenti. Ciascuna nazionale sarà composta da 3 pasticceri, scelti attraverso serratissime selezioni locali che si sono svolte in ciascuno Paese. Le squadre saranno ognuna guidata da un coach, che avrà un ruolo a metà tra il capitano e l’allenatore. E proprio tutti gli allenatori andranno a costituire la giuria che valuterà le creazioni dei maestri pasticceri in gara e decreterà la nazionale vincitrice.
 
La prima edizione dei mondiali di pasticceria aveva visto la vittoria del Giappone. L’Italia, che ottenne un prestigioso secondo posto due anni fa, dovrà vedersela con nazionali che in questi anni han dimostrato una enorme vitalità e creatività nell’ambito della pasticceria. Tra queste senza dubbio il Giappone, trionfatore, come detto, della scorsa edizione, ma anche la Thailandia, il Perù, gli Stati Uniti, il Messico, e la nazionale degli Emirati Arabi, di cui si dice un gran bene. Per non parlare di teste di serie come la Francia, l’Austria, il Portogallo e la Germania.
 
Il programma del Campionato Mondiale di Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria 2017 prevede tre prove: Scultura in Cioccolato e Cioccolatini, Scultura in Zucchero e Torta Moderna, Scultura in Zucchero in Pastigliaggio e Monoporzione Gelato. Ogni scultura sarà una vera e propria opera d’arte realizzata esclusivamente con materiali alimentari. Parallelamente si svolgerà il campionato mondiale di cake design che vedrà sfidarsi i campioni mondiali di questa straordinaria arte.
 
Per maggiori informazioni: www.federazionepasticceri.it

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Anuga 2017: il numero 1 per il settore globale del food

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Per molti espositori Anuga 2017 è stata di gran lunga la migliore edizione; oltre 7400 aziende da 107 paesi hanno esposto per cinque giorni prodotti provenienti da tutto il mondo e in tutte le categorie, stabilendo un nuovo record. Circa 165.000 operatori da 198 paesi hanno approfittato di questa offerta unica per dedicarsi a sourcing, informazioni e ordini ai massimi livelli.
 
“Anuga è la piattaforma di business leader al mondo per l’industria alimentare internazionale”, sottolinea al termine della manifestazione Gerald Böse, President and Chief Executive Officer di Koelnmesse. “La rassegna riunisce in modo puntuale la domanda e l’offerta globale. Grazie al suo concept chiaro e alla sua strutturazione in base a tematiche importanti per i clienti nazionali ed esteri il salone è una piattaforma affidabile per il mondo globale del food.”
 

Lo speciale annuario dedicato alle eccellenze del Made in Italy distribuito all’estero. Per informazioni sulla pubblicazione clicca qui
 
Oltre all’elevata internazionalità, che ha caratterizzato l’immagine della fiera in tutte le giornate espositive, la qualità dei visitatori si è confermata ancora una volta sorprendente. Si sono registrati dirigenti e top buyer dei player leader a livello mondiale. A Colonia sono giunti anche i rappresentanti del mercato internazionale dell’out of home insieme ai decision maker dei grandi colossi online. La rassegna è stata inaugurata da Christina Schulze Föcking, ministro del Nordreno-Vestfalia e ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione è stata I.E. Smt. Harsimrat Kaur Badal, ministro indiano per le industrie alimentari. L’India è stato il paese partner di Anuga 2017.
 

LE OPINIONI

“Abbiamo vissuto un’altra edizione dei record di Anuga”, rimarca Friedhelm Dornseifer, presidente dell’Associazione tedesca della distribuzione alimentare (BVLH). “Il grande interesse dell’industria alimentare internazionale dimostra che il salone è ai primi posti nel calendario di aziende alimentari e buyer. Anuga è sempre il posto giusto per chi desidera scoprire cosa si mangia e si beve in tutto il mondo, oggi e in futuro. Oltre alla presentazione di prodotti innovativi, al centro della fiera erano posti anche gli ultimi trend del mercato alimentare: in particolar modo il digitale. I clienti si trasformano sempre più in omni shopper che si attendono un’esperienza di acquisto ripartita e connessa fra negozio fisico, media online e utilizzo di dispositivi mobili. La digitalizzazione non significa però la fine dei supermercati: i consumatori continueranno a recarsi nei negozi per acquistare prodotti alimentari vivendo un’esperienza sensoriale completa. Ogni progresso tecnologico a sostegno del mercato in grado di proporre ai clienti offerte adeguate è il benvenuto”.
 

 
Il Dr. Wolfgang Ingold, presidente dell’Associazione dell’industria alimentare tedesca (BVE), esprime così l’opinione della sua associazione: “Al giorno d’oggi nell’industria alimentare la crescita è possibile solo tramite l’export. Già ora un euro su tre si guadagna all’estero. Anuga, la più grande e importante fiera specializzata dedicata al food & beverage, è quindi anche la più grande e importante piattaforma per le esportazioni dell’industria alimentare tedesca.
 
Anche quest’anno le aziende alimentari tedesche hanno dimostrato senza ombra di dubbio di essere in grado di offrire molto più del semplice gusto e di essere leader in termini di qualità, sicurezza e varietà! Proprio per questo con i suoi 56,7 miliardi di euro di fatturato l’industria alimentare tedesca si piazza nella Top 3 dei paesi esportatori; le innovazioni saranno fondamentali per riuscire a mantenere questa posizione di vertice. Nessun altro settore può vantare lo stesso grado di innovazione: ogni anno solo in Germania vengono lanciati sul mercato oltre 40.000 nuovi prodotti. Anuga è quindi anche la fiera leader al mondo per le innovazioni”.
 
“Nel 2017 Anuga ha confermato la propria importanza, attrattiva e risonanza per tutto il nostro settore”, sottolinea Guido Zöllick, presidente dell’associazione Deroga. “Per i professionisti del food di tutto il mondo è stata per cinque dense giornate l’unica fonte d’ispirazione in materia di trend del F&B, novità e tecnologie innovative”.
 
La partecipazione estera è stata elevata sia in termini di espositori (90% di incidenza estera) che di visitatori, dove è cresciuta fino a raggiungere il 75% (2015: 68%). “Il numero crescente di buyer provenienti dall’estero si riflette chiaramente nell’aumento del numero di visitatori”, spiega Katharina C. Hamma. Le cifre relative ai visitatori provenienti dai paesi UE e dalla Svizzera sono state come sempre elevate; in particolare Italia, Spagna, Francia e Paesi Bassi si sono distinti per la crescita di questo indicatore. In aumento anche il numero di visitatori provenienti dagli USA e dal Canada, mentre molto buoni sono i dati relativi a Cina, Giappone e al paese partner India. È cresciuta anche l’affluenza di visitatori in arrivo dal Sud America, in particolare Brasile, Perù e Uruguay.
 

ANUGA IN CIFRE

Ad Anuga 2017 hanno partecipato 7.405 aziende provenienti da 107 paesi su una superficie espositiva lorda di 284.000 metri quadrati; 716 espositori provenivano dalla Germania, mentre 6.689 sono giunti dall’estero, con una partecipazione estera del 90 per cento. Anuga 2017 ha ospitato circa 165.000 operatori da 198 paesi, con una partecipazione estera del 75 per cento.
 
La prossima edizione di Anuga si svolgerà dal 5 al 9 ottobre 2019.
 

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G7 Agricoltura: 500 milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030

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Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina rende noto che si è concluso il G7 agricoltura con l’adozione unanime della “Dichiarazione di Bergamo”.
 
500 milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030 – ha dichiarato il Ministro come Presidente del G7 dell’agricoltura – attraverso impegni concreti dei 7 Paesi. È questo l’obiettivo che confermiamo come G7 agricoltura nel solco di Taormina e nella più ampia cornice Fame zero dell’Onu. Il ruolo della cooperazione agricola sarà decisivo per raggiungere questo traguardo, perché la maggioranza delle persone che soffrono la fame vive in aree rurali. La fame è una questione prima di tutto agricola. Per questo abbiamo deciso di aumentare gli sforzi per favorire la produttività sostenibile in particolare in Africa, attraverso la condivisione di buone pratiche per aumentare la resilienza e accompagnare lo sviluppo delle comunità locali. Abbiamo affrontato anche il tema della difesa dei redditi degli agricoltori davanti alle crisi dovute al cambiamento climatico e a quelle economiche, affidando il mandato alla FAO per studiare azioni sul tema”.
 

 
“Ci sono temi – prosegue Martina – sui quali dovremo aumentare ancora gli sforzi, come la protezione dei suoli e la biodiversità, la maggiore trasparenza nella formazione del prezzo del cibo e la riduzione radicale dello spreco alimentare. Su questi fronti serve più consapevolezza, ognuno deve sentire forte la propria responsabilità. Anche per questo abbiamo voluto un G7 aperto, con una settimana dedicata dalla città di Bergamo a decine di appuntamenti sul tema del diritto al cibo, in continuità col lavoro che l’Italia ha fatto con Expo Milano. Una partecipazione straordinaria di giovani, organizzazioni non governative, agricoltori, istituzioni, associazioni che hanno dato spunti interessanti per il lavoro di confronto con gli altri ministri. Da Bergamo rilanciamo ancora la sfida per garantire davvero il diritto al cibo di ogni essere umano a qualunque latitudine”.
 
 

GLI IMPEGNI

La Dichiarazione di Bergamo, frutto dell’accordo tra tutti i Ministri, ha visto alcune priorità fondamentali:
 

Tutela del reddito dei produttori dalle crisi climatiche ambientali, mandato alla FAO

 
• Promuovere la tutela del reddito dei produttori, a partire dai piccoli, davanti alle crisi economiche e i disastri climatici. I Paesi G7 insieme a IFAD, WFP e OCSE hanno concordato di affidare alla Fao il compito di studiare un programma di azioni e individuare una definizione unitaria di evento catastrofico che oggi manca;
 
 

Più cooperazione agricola con l’Africa

 
• Aumento della cooperazione agricola, sviluppo delle partnership nella ricerca, del trasferimento di conoscenza e tecnologia. La zona prioritaria di intervento, anche in relazione al fenomeno migratorio, è il continente africano, dove il 20% della popolazione soffre di povertà alimentare;
 

Maggiore trasparenza nei prezzi del cibo

 
• Impegno a rafforzare la trasparenza nella formazione dei prezzi e nella difesa del ruolo degli agricoltori nelle filiere soprattutto di fronte alle crisi di mercato e alla volatilità dei prezzi. In particolare sui mercati locali si lavora a partire dalla Fao per dotare i produttori di strumenti che li aiutino nella definizione dei prezzi anche utilizzando big data e previsioni sull’andamento dei mercati;
 

Battere lo spreco alimentare

 
• Necessità di rafforzare le norme e le azioni per ridurre le perdite di cibo e gli sprechi alimentari, che oggi coinvolgono un terzo della produzione alimentare mondiale;
 

Tracciabilità per i sistemi produttivi territoriali

 
• Adozione di politiche concrete per la tracciabilita’ e lo sviluppo di sistemi produttivi legati al territorio.

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Business e glamour: a Host l’ospitalità di tendenza conquista operatori e trend-setter internazionali

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Dopo cinque giorni di serrato networking tra tendenze e business, si conclude oggi a fieramilano Host, la manifestazione leader nel mondo per l’ospitalità nelle sue diverse declinazioni. A sottolineare l’esito della 40° edizione sono i numeri: i visitatori professionali sono stati in totale 187.602 (+24,3% rispetto al 2015), dei quali il 38,8% internazionali da 177 Nazioni (pari a 72.699, +20,4% rispetto al 2015). I Paesi più rappresentati tra i visitatori sono stati oltre a quelli europei la Cina, gli USA, quelli dell’area russa e medio-oriente, oltre a importanti presenze da Paesi particolarmente distanti o inconsueti, come Australia, Nuova Zelanda, Cambogia, Polinesia e Paesi africani (Botswana, Burundi, Eritrea, Ruanda, Zimbabwe).
 

 
Un parterre costituito in grandissima maggioranza da responsabili acquisti e decisori aziendali, tra i quali si segnalano gli oltre 1.500 hosted buyer profilati da tutto il mondo, individuati anche grazie alla stretta collaborazione con ITA-ICE Agenzia.
 
“Host è un caso di successo – commenta Fabrizio Curci, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fiera Milano Spa –; con un incremento del 24,3% del numero di visitatori professionali, Host si conferma punto di riferimento per l’industria dell’ospitalità, il luogo dove le sue filiere si incontrano per plasmare le tendenze di domani, oltre che per fare business e networking. In particolare crescono a due cifre le presenze estere +20,4%: decisori e buyer arrivano anche dai Paesi più lontani per non mancare a questo appuntamento”.
 
“Abbiamo particolarmente apprezzato – prosegue Curci – il sempre maggiore impegno degli espositori a contestualizzare il loro prodotto con veri e propri storytelling, spesso di grande fascino. Una capacità che viene riconosciuta internazionalmente all’Italia e rafforza il valore del Made in Italy come asset fondamentale, in un settore in cui la nostra industria è spesso leader”.
 
Oltre 500 gli eventi in calendario, inoltre, tra i quali spiccano i Campionati Mondiali di Pasticceria FIPGC che quest’anno, circondata da un tifo da stadio, hanno visto trionfare l’Italia su 20 squadre di tutto il mondo, davanti a Cina (seconda) e Giappone (terzo).
 
Il ruolo di HostMilano è confermato anche dalla crescente attenzione delle istituzioni internazionali. Beesness Beyond Borders, progetto internazionale promosso dalla Commissione Europea, ha coinvolto 240 aziende di 53 Paesi in oltre 200 incontri, mentre partecipava per la prima volta il Grupo Consular de América Latina y el Caribe N.I., che raggruppa le rappresentanze consolari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, El Salvador, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Uruguay e Venezuela. Anche questa edizione ha inoltre ottenuto la prestigiosa certificazione dello US Commercial Service, rilasciata dallo US Department of Commerce solo a un ristretto numero di fiere internazionali che si distinguono per la capacità di creare effettivo business.
 
L’appuntamento con la prossima edizione di HostMilano è a fieramilano dal 18 al 22 ottobre 2019.

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Slow Food: l’orgoglio dei 30 anni e la sfida del futuro per un cibo buono, pulito e giusto per tutti

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“Questo secolo è nato, sul fondamento di una falsa interpretazione della civiltà industriale, sotto il segno del dinamismo e dell’accelerazione: mimeticamente, l’uomo inventa la macchina che deve sollevarlo dalla fatica ma, al tempo stesso, adotta ed eleva la macchina a modello ideale e comportamentale di vita. Ne è derivata una sorta di autofagia, che ha ridotto l’homo sapiens ad una specie in via di estinzione, in una mostruosa ingestione e digestione di sé”.
 

 
Sono queste le parole provocatorie con cui inizia il manifesto dello Slow Food, pubblicato il 3 novembre 1987 sulla prima pagina del Gambero Rosso, allora supplemento gastronomico del quotidiano Il Manifesto. E sono passati 30 anni da quella poetica prosa, ideata dalla penna di Folco Portinari, rivoluzionaria allora, quando l’associazione Arcigola muoveva i primi passi, e ancora attuale oggi, con il movimento internazionale Slow Food che coinvolge milioni di persone in oltre 160 Paesi e che lavora affinché tutti possano avere accesso a un cibo buono, pulito e giusto.
 
“Erano gli anni ’80, quelli in cui la frenesia veniva contrabbandata come modernità. Portinari ebbe l’intuizione di intercettare la contrapposizione contro il fast-food, che decretò anche il successo del marchio, ma andò oltre, definendo la lentezza come filosofia di vita” commenta Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e attuale presidente a livello internazionale.
 
Restituire la tavola al gusto, al piacere della gola, questa era “la scommessa proposta per un progressivo quanto progressista recupero dell’uomo, come individuo e specie, nell’attesa bonifica ambientale, per rendere di nuovo vivibile la vita incominciando dai desideri elementari”. Ma il movimento non è rimasto fermo alla vecchia gourmandise e si è evoluto, favorendo la diffusione dei temi legati alla gastronomia, con la nascita della casa editrice Slow Food Editore; organizzando eventi come il Salone del Gusto e Cheese che permettono ancora oggi a migliaia di persone di conoscere prodotti e ricette delle tradizioni locali, all’epoca definiti poveri o “di nicchia” e oggi orgoglio identitario anche per le tavole dei ristoranti stellati; e battendosi per difendere la biodiversità delle materie prime, con l’Arca del Gusto e i Presìdi Slow Food. Il passaggio ideale di tutto questo è stata la nascita dell’Università di Scienze Gastronomiche, un laboratorio di conoscenze ed esperienze che coinvolge studenti da 50 nazioni.
 
Fino al 2004, quando, con il primo Terra Madre, Slow Food porta a Torino 5000 persone da 150 Paesi e segna un’altra svolta epocale: “Quando abbiamo visto tutti quei contadini, allevatori, pescatori, artigiani, abbiamo capito che la gastronomia avrebbe potuto diventare uno strumento di riscatto anche in paesi dove si soffre la fame. Il cambio di pelle è stato dirompente: oggi le nostre sfide sono la difesa dell’ambiente, la lotta alla cementificazione, il contrasto della malnutrizione, che vuol dire obesità nei paesi ricchi e fame nei paesi poveri, con la differenza che i primi scelgono la loro dieta, i secondi la subiscono. E poi c’è la necessità di restituire dignità al mondo della produzione agroalimentare di piccola scala, affinché i contadini non siano più l’ultima ruota del carro ma la chiave di una nuova ruralità, unica via per invertire la rotta di un mondo stravolto che altrimenti ci soffocherà” conclude Petrini.

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I Dolci delle Feste dei grandi Interpreti by Mulino Caputo

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Arriva puntuale in Campania l’evento I Dolci delle Feste dei grandi Interpreti by Mulino Caputo, giunto alla sesta edizione, che quest’anno si terrà a Napoli, venerdì 10 novembre, a partire dalle 17.30, presso la struttura del ristorante Palazzo Petrucci (via Posillipo 16 – ingresso esclusivamente su invito).
 

 
Tema del 2017: I nuovi lievitati e i dolci tradizionali. Quest’anno, tra gli 11 protagonisti troviamo un’ospite straniera. Ci sarà, infatti, Florencia Breda, pasticceria argentina, trasferitasi in Trentino e attualmente in Toscana, nella brigata del Ristorante stellato il Pievano del Castello Spaltenna, condotto da un grande chef campano, Vincenzo Guarino. Nel suo caso, dall’incontro tra le suggestioni transoceaniche e un prodotto squisitamente campano, è nato un nuovo dessert che fa sposare l’Alfajor con la mela annurca. Magia delle contaminazioni.
 
Ci saranno anche i grandi maestri campani, rappresentanti della prestigiosa Accademia Maestri Pasticceri Italiani: Sal De Riso, Salvatore Gabbiano e Alfonso Pepe. Il maestro del “Sal De Riso Costa d’Amalfi” farà degustare due nuovi nati: “Oplontis”, cassata creata in memoria dei romani e ispirata dai reperti archeologici di Torre Annunziata e un panettone farcito alla “Ricotta e Pera”, dolce da lui inventato e che quest’anno compie vent’anni. Ma ci saranno anche i suoi classici farciti e l’intramontabile panettone, il Classico Milanese.
 
Salvatore Gabbiano, dell’omonima pasticceria di Pompei, presenterà un Tronchetto natalizio al marron glacé, il “MousTacciolo” e “CioccoZè”, il suo panettone farcito con pera, cioccolato e zenzero.
 
Il panettone ai frutti di bosco e vino aglianico sarà il lievitato proposto da Alfonso Pepe, reduce dalla recente inaugurazione del suo nuovo locale, “Pepe Mastro Dolciere”, di Sant’Egidio del Monte Albino. Per Pepe, accanto al lievitato, una carrellata di dolci classici delle feste.
 
Alla presentazione parteciperà anche Rosanna Marziale, già ospite di precedenti edizioni della rassegna, chef e anima del ristorante “Le Colonne” di Caserta, che farà degustare l’ultimo nato, “Allegro”: panettone al Pallagrello nero con amarena e cioccolato, oltre ad un suo classico, “Na Tazzulelell’e cafè”.
La pasticciera di Palazzo Pterucci, Sara Sciotti, presenterà in anteprima il suo “Roccocò2017”, mentre dalle cucine stellate de La Torre del Saracino di Gennaro Esposito, Carmine Di Donna, porterà una Vellutata di nocciola con soffice di castagne e cachi.
 
Il veterano Sabatino Sirica, della “Pasticceria Sirica” di San Giorgio a Cremano, proporrà una carrellata dei classici partenopei: roccocò, susamielli, struffoli.
Tra i rappresentanti delle nuove leve, invece, ci saranno Marco Infante, della pasticceria “Leopoldo 1940”, si scatenerà con le cassatine al profumo di pastiera, il buccacciello al babà con crema di cassata e una sbriciolata di roccocò e Francesco Amoroso, del popolarissimo “Chalet Ciro” di Mergellina, che recentemente ha inaugurato una sede a Londra, nell’esclusivo distretto di Chelsea. Lui proporrà una selezione delle specialità tradizionali.
 
Ancora, Mario Di Costanzo, pastry chef e maitre chocolatier della ““Di Costanzo Patisserie”, con laboratori e punto vendita in Piazza Cavour, preparerà una cassata napoletana nera. Al suo tavolo ci saranno anche gli ultimi nati, i Bon Bon.
Accanto alle postazioni dei maestri pasticcere ci sarà un banco d’assaggio a cura dell’Associazione Italiana Sommelier Delegazione di Napoli, coordinato da Tommaso Luongo, con in degustazione: Marsala Liquoroso Bio, Zibibbo Liquoroso Bio e Moscato Pantelleria naturale delle Cantine Pellegrino 1880.

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Made in Italy, l’eccellenza a tavola in Filiera Italia

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Per la prima volta l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza insieme per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy. È questo l’obiettivo della nuova realtà associativa Filiera Italia, di cui è stato siglato l’atto costitutivo, promossa da Coldiretti, Ferrero, Inalca/Cremonini e Consorzio Casalasco. Una compagine associativa riunita attorno ai valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, della trasparenza e della sostenibilità, in una logica di consumo consapevole ma anche per favorire la conoscenza e la diffusione di pratiche alimentari basate sui principi della dieta mediterranea, attraverso la combinazione di tutti gli ingredienti utili ad una alimentazione sana, variata ed equilibrata.
 

 
Secondo Luigi Cremonini, neo eletto presidente dell’Associazione “nasce finalmente un’alleanza di filiera che mette insieme due componenti preziose e reciprocamente imprescindibili del più importante settore di questo Paese: la produzione agricola e l’industria italiana di trasformazione alimentare. Finisce una contrapposizione immotivata e fuorviante e nasce un’alleanza che tutela la vera distintività e l’eccellenza della produzione agroalimentare italiana. Un nuovo protagonista fiero ed orgoglioso di rappresentare in Italia – conclude Cremonini – ma anche sui mercati mondiali sia i prodotti di eccellenza del vero made in Italy sia il modello efficiente e sostenibile dell’agroalimentare italiano che tutto il mondo ammira e richiede”.
 

 
“Si tratta di una nuova forma di rappresentanza in cui Coldiretti, sempre più sindacato imprenditoriale di filiera, insieme a campioni industriali nazionali dei rispettivi settori, compresi i mezzi tecnici per l’agricoltura e la tecnologia avanzata per la trasformazione alimentare, sono uniti per la realizzazione di accordi economici e commitment concreti finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola nazionale anche attraverso la realizzazione di contratti di filiera sostitutivi dell’ormai superata stagione della sterile interprofessione”, ha affermato Enzo Gesmundo vicepresidente della neocostituita associazione che avrà la sede a Roma presso la Coldiretti in via XXIV Maggio e che avrà in qualità di presidente del Comitato scientifico il prof. Paolo De Castro.
 
Una delle prime battaglie che vedrà impegnata Filiera Italia sarà quella contro l’etichettatura a semaforo inglese, oggi replicata e aggravata dal nutriscore francese che penalizza un prodotto di eccellenza come l’olio d’oliva ed avvantaggia incomprensibilmente prodotti come l’olio di colza.

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Apre FICO, il più grande parco agroalimentare del mondo

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FICO Eataly World apre il 15 novembre a Bologna: si tratta di una palestra di educazione sensoriale al cibo e alla biodiversità, dove le meraviglie dell’agroalimentare e dell’enogastronomia italiana sono presentate e narrate dalla nascita nella terra madre fino all’arrivo nel piatto e nel bicchiere. A FICO si accolgono centinaia di piccole e medie imprese italiane di alta qualità che mostrano in diretta la loro arte manifatturiera.
 

 
Una giornata a FICO è un’immersione nelle eccellenze del nostro meraviglioso paese, un viaggio in un unico luogo che racchiude al suo interno il meglio dell’Italia. Le sue persone, la biodiversità dei suoi sapori; tradizioni secolari che si mescolano alla nostra storia, gesti che da anni si ripetono sempre uguali in un passaggio di generazioni ininterrotto, ma anche tecnologie e innovazione al servizio della cultura e del sapere.
 
Una giornata a FICO è rendersi conto di quanta bellezza dobbiamo preservare e siamo in grado di produrre, di quanti sapori e materie prime abbiamo a disposizione, di come la nostra terra sia in grado ancora oggi, se rispettata e curata, di regalarci una magia impagabile: quella della vita che si svela!
 

L’ITINERARIO LO COSTRUISCI TU, LIBERAMENTE!

Coltiva, impara, trasforma, osserva. Mangia, acquista, scopri, apprendi e divertiti. Dalla terra alla conoscenza, decidi da che punto del Parco iniziare il tuo viaggio italiano.
 
Puoi partire dagli allevamenti e le stalle per poi addentrarti nelle fasi della trasformazione nelle fabbriche e “assaggiare” tutto ciò che la cucina italiana offre nei nostri 45 luoghi ristoro, per poi decidere “a pancia piena” di “fare un giro” nelle giostre educative multimediali, alla scoperta della storia avvincente dell’uomo. Oppure puoi decidere di partire con un Gran Tour guidato dai nostri Ambasciatori della Biodiversità (guide esperte del Parco) che ti sveleranno segreti e curiosità di ogni angolo di FICO; passeggiare gustando i nostri prodotti migliori, o sederti in uno dei nostri ristoranti stellati, per poi uscire all’esterno e fare visita agli animali. Oppure puoi scegliere tu come percorrere e vivere questo immenso parco delle meraviglie!
 

 

A CIASCUNO IL SUO FICO

✓ Sei curioso e hai voglia di imparare il più possibile?
Partecipa al Gran Tour, visita le 6 giostre educative multimediali e prenota subito un corso/esperienza
 
✓ Sei goloso e hai voglia di stuzzicare il tuo palato?
Dirigiti subito nel Ristoro di FICO, ti puoi sbizzarrire fra più di 45 luoghi: dai ristoranti stellati ai chioschi delle fabbriche, dai bistrot ai caffè, devi solo decidere dove sederti!
 
✓ Sei un amante della natura e vuoi ritrovare le radici del rapporto uomo-terra?
Parti subito dalle stalle, guarda gli animali da vicino, osservane i comportamenti, scopri tutte le coltivazioni con oltre 2.000 specie di alberi e piante. Visita le giostre educative per riscoprire la storia dell’uomo e il suo rapporto con la terra e gli animali, e pianta il tuo ortaggio per poi vederlo crescere anche a distanza, via web.
 
✓ Sei un patito dello shopping e vuoi portarti a casa “il meglio” di FICO?
Percorri i 9.000 mq di mercato e botteghe che abbiamo scelto per te, scopri tutti i prodotti delle eccellenze italiane. Puoi fare la spesa “senza limiti”, perché puoi spedire tutto comodamente a casa imballato e portarti via un bel ricordo di FICO!
 
✓ Sei un amante della bici e del benessere?
FICO è l’unico parco agroalimentare dove puoi girare e fare la spesa in bicicletta. In più hai a disposizione una vasta area benessere e sport dove dare sfogo a tutte le tue energie, giocando a beach volley, paddle tennis, foot volley, facendo esercizio o giocando a minigolf. Ti basta? Scopri cosa puoi fare -> https://www.eatalyworld.it/it/sport-benessere
 

COSA TI PORTI A CASA?

• Il contatto ritrovato con gli animali e con la terra
• La scoperta di come nasce quello che mangiamo
• Un rinnovato amore verso la cucina italiana
• Una nuova consapevolezza del valore e della storia del cibo e della biodiversità italiana
 
E ricorda che:
• Puoi portare a casa tutto quello che vuoi e rimanere comunque “leggero”
• Puoi imparare in maniera pratica ed esperienziale tutti i segreti della cucina italiana e del cibo più buono e sano del mondo.
 

UN VIAGGIO DA FARE IN TUTTI I SENSI

Puoi percorrerlo come vuoi, a piedi, con la nostra bici, lasciandoti guidare dai profumi, dalla natura e dal racconto dei Maestri Artigiani.

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Torna Salon du Chocolat, la grande festa del cioccolato: dal 15 al 18 febbraio 2018 a Milano

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Torna a Milano più ricco che mai Salon du Chocolat da giovedì 15 a domenica 18 febbraio 2018 al Padiglione MiCoLAB, lo spazio di Fiera Milano adiacente al vibrante quartiere Citylife.
 
salon du chocolat
 
Il Salon du Chocolat è l’appuntamento con il meglio del cioccolato italiano, da assaggiare e scoprire assieme ai più grandi artigiani, chef e pastry chef italiani e internazionali. Salon du Chocolat nasce 23 anni fa a Parigi e rappresenta ad oggi la più grande manifestazione dedicata al cioccolato di eccellenza con repliche anche a Londra, Beirut, Mosca, Tokyo e Seul. L’edizione milanese, giunta alla sua terza edizione, si posiziona già tra i più importanti eventi enogastronomici italiani e aspetta oltre 45.000 visitatori tra famiglie, curiosi, foodlovers, gourmands, studenti e operatori del settore, oltre a decine di chefs da tutta Italia.
 

UN MONDO DI CIOCCOLATO

La meraviglia di Salon du Chocolat è quella di poter scoprire, assaggiare e conoscere il meglio del cioccolato italiano e internazionale. Oltre 8.000 metri quadri e decine di stand, 3 palcoscenici e svariate attività programmate per cucinarlo, imparare a decorarlo e degustarlo nelle sue varie forme. A Salon du Chocolat si scopre la provenienza delle fave più pregiate e come vanno trasformate, si impara ad abbinare i vari tipi di cioccolato ad altre materie prime, a vini, superalcolici, a pietanze italiane o esotiche grazie a ricette insolite e deliziose. Si incontrano i più grandi chef italiani e internazionali che, tra uno show cooking e un dibattito, concedono saluti, strette di mano e selfie: si dialoga apertamente con produttori, grandi artigiani e maestri pasticceri.
 

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Moccia 1936 apre a Spaccanapoli. La storica insegna inaugura un nuovo punto vendita in via Benedetto Croce, 57

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Moccia 1936 spaccanapoliMoccia 1936 apre a Spaccanapoli, nel cuore pulsante del centro antico, in via Benedetto Croce 57. Un nuovo punto vendita della celebre insegna che dal 1936 è emblema della pasticceria tradizionale napoletana. Il nuovo negozio è a pochi passi dal Convento di Santa Chiara, nel primo tratto del Decumano Inferiore. L’apertura di Moccia Spaccanapoli segue quella di Moccia Capodichino presso l’Aeroporto Internazionale e rientra nel progetto di sviluppo del brand di ACento Spa, la holding che ha acquisito il marchio Moccia nel 2016. Anche nel negozio di Spaccanapoli lavoreranno le maestranze storiche di Moccia, in gran parte assorbite dalla nuova proprietà. Il progetto è infatti nel solco della continuità: rilanciare con nuovi investimenti l’insegna, valorizzare il capitale umano e conservare i valori di tradizione e identità del brand.
 
Moccia Spaccanapoli proporrà i prodotti che hanno reso celebre Moccia in Italia e nel mondo: dalla ormai leggendaria “pizzetta” ai dolci della tradizione napoletana. In vetrina nel nuovo locale trionfano ora i dolci delle feste di cui Moccia 1936 è una roccaforte indiscussa: struffoli, rococò, mustaccioli, sapienze e divino amore e poi la cassata partenopea e la celebre pastiera. Per ciascun dolce, i pasticcieri e i banconisti storici hanno aneddoti da raccontare sui tanti viaggiatori e napoletani illustri che negli anni hanno scelto le preparazioni di Moccia: da Libero Bovio a Benedetto Croce, da Nino Taranto a Pupetta Maggio. Le maestranze più anziane raccontano di come Benedetto Crocefosse ghiotto proprio dei dolci natalizi e di come la figlia amasse particolarmente gli struffoli. Anche Nino Taranto a Natale ordinava i dolci di Moccia da spedire ad amici e parenti. La famosa pastiera invece raggiungeva ogni anno il Vaticano: un dono di un cliente affezionato a Papa Giovanni Paolo II. Anche Massimo Ranieri l’ordinava e se la faceva portare a casa dal banconista nel giorno della vigilia di Natale.

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