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Intervista a Ines Aronadio: la promozione del Made in Italy nel mondo

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L’anno scorso l’ICE-Agenzia ha compiuto 90 anni. Che effetto le fa essere la prima donna a ricoprire il ruolo di Responsabile della Promozione e quale pensa potrà essere il suo personale apporto al mondo della promozione del Made in Italy?
Senza dubbio, mi suscita un grande sentimento di orgoglio e di immensa soddisfazione, anche personale, ma allo stesso tempo anche un forte senso di grande responsabilità dover rappresentare e coordinare la promozione del “Made in Italy” riguardante i settori dell’abbigliamento, arredamento, automazione meccanica e agroalimentare.
La mia esperienza all’ICE-Agenzia è stata caratterizzata dallo svolgimento di attività sempre concentrate sulla promozione dei prodotti italiani. Dalla meccanica alla moda, dai beni di consumo in genere al design e all’editoria, nonché al cinema. Dal 1981 mi sono occupata di programmazione e realizzazione eventi promozionali in Italia e all’estero. Dunque, l’ultimo incarico è in effetti totalmente coerente con il percorso professionale svolto fino ad oggi. Certamente l’esperienza come vice direttore dell’ICE di Bruxelles e come direttore dell’ICE di Berlino hanno completato la mia conoscenza sui finanziamenti Europei e sulla struttura della distribuzione nel più grande mercato in Europa.
 
Come è organizzato l’Ufficio di Promozione, di quali settori si occupa e quante persone vi lavorano?
L’Ufficio di Coordinamento Promozione del Made in Italy, che io dirigo a partire dal 4 settembre u.s., è composto da diversi uffici che rappresentano i vari settori merceologici che contraddistinguono il Made in Italy:
Beni di Consumo (beni.consumo@ice.it), Ufficio Agroalimentare e Vini (agro.alimentari@ice.it), Ufficio Tecnologia Industriale Energia ed Ambiente (tecnologia.industriale@ice.it), Ufficio Partenariato Industriale e Rapporti con OO. II. (cooperazione@ice.it).
Inoltre, nell’ambito dell’Ufficio di Coordinamento opera anche una “task force” dedicata all’organizzazione di missioni imprenditoriali di Sistema con la partecipazione di rappresentanti della Confindustria, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dello Sviluppo Economico ed altre istituzioni quali Sace e Simest. Sono stati inoltre recentemente costituiti 3 gruppi di lavoro su “e-commerce, comunicazione e GDO”, strumenti che consideriamo prioritari per le PMI italiane.
Quindi l’Ufficio di Coordinamento Promozione del Made in Italy è composto da una squadra di un’ottantina di persone con esperienza, che ogni giorno sono a disposizione delle aziende italiane per aiutarle ad intraprendere il percorso verso l’internazionalizzazione attraverso la realizzazione di diverse azioni:
• Collettive di aziende italiane a fiere internazionali
• Missioni di operatori (buyer/distributori/GDO) esteri in Italia (fiere principali di settore)
• Workshop in Italia in collaborazione con le varie associazioni di categoria
Inoltre, i nostri uffici ICE della rete estera (79 unità operative in 65 paesi) sono a disposizione delle aziende italiane con servizi di assistenza personalizzata che prevedono l’elaborazione di una strategia di penetrazione ad hoc di un certo prodotto in un mercato specifico.
 

 
Secondo lei quali azioni possono essere fatte per contrastare il fenomeno dell’Italian sounding che genera grosse perdite per la nostra economia?
Il fenomeno dell’Italian Sounding all’estero, si sa, molto spesso ha avuto origine dall’esperienza e conoscenza dei prodotti agroalimentari italiani da parte di emigranti italiani cavalcando il crescente interesse verso il prodotto italiano perché di grande richiesta da parte del consumatore estero.
Non è facile valutare le conseguenze in termini economici di questo fenomeno così diffuso nel mondo, anche perché fino ad oggi non è stato possibile effettuare una sua rilevazione sistematica.
Da una stima di Federalimentare (la federazione aderente a Confindustria che raggruppa 15 Associazioni di categoria del settore agroalimentare), che risale al 2015, si evince che l’Italian Sounding rappresenta un valore pari a 21 miliardi di Euro nei paesi UE, 4 miliardi di Euro nei paesi dell’Asia ed Oceania, 24 miliardi di euro in Nord America, 5 miliardi di Euro in Sud America per un totale di 54 miliardi di euro che, sommandoli ai 6 miliardi di Euro derivanti dalla “contraffazione”, si traduce in un danno economico per il settore agroalimentare sicuramente superiore a 60 miliardi di euro.
Secondo il Report Assocamerestero del 2016, l’Italian Sounding rappresenta un fenomeno sempre più diffuso, il cui impatto economico è spesso sottostimato. Il suo volume d’affari è pari a 54 miliardi di euro, più della metà dell’intero fatturato dell’industria alimentare italiana (132 miliardi di euro). Risultano evidenti, per i prodotti Italian Sounding, le riduzioni di prezzo spesso elevate, che raggiungono punte dell’80% rispetto al prodotto originale “Made in Italy”. I latticini sono il prodotto più interessato dal fenomeno, seguiti da altre tipologie di prodotti quali la pasta, le salse e i prodotti a base di carne, aceto, olio, prodotti da forno e vino.
È difficile poter contrastare un fenomeno così vasto e non tutelato giuridicamente a livello mondiale e di conseguenza le aziende italiane si trovano a dover competere all’estero con prodotti “percepiti” simili ma con un prezzo finale molto più basso.
L’ICE-Agenzia, d’intesa con tutte le altre Istituzioni quali il MAECI, il Mipaaf ed il MiSE, da diverso tempo, punta sulla “comunicazione in-formativa”: educare il consumatore
migliorando la conoscenza dei prodotti italiani e quindi di conseguenza incrementare le vendite e contrastare il fenomeno dell’Italian Sounding. Educare non solo il consumatore anche anche il buyer di GDO al fine di evidenziare sul proprio scaffale la differenza tra prodotti “Authentic Italian” e prodotti “Italian Sounding” e permettere così al consumatore finale di riconoscere la provenienza, l’originalità e la qualità del prodotto Italiano e capire la differenza rispetto a prodotti non “Authentic Italian”.
È stato quindi creato anche un segno distintivo denominato “Extraordinary Italian Taste”, di comproprietà del Mipaaf e dell’ICE-Agenzia, utilizzato in tutte le campagne di comunicazione realizzate, soprattutto in USA ed in Canada attraverso TV, canali digitali, stampa cartacea, cartelloni mobili in strada, nei Taxi in varie città. Vengono, inoltre, realizzate anche azioni di PR con giornalisti di settore, food blogger e “opinion leader” e chef.
In Canada è stato usato anche uno slogan efficace quale: Solo perch sembra italiano, non vuol dire che lo sia (Just because it looks italian doesn’t mean it’s Italian).
Sono stati interessati anche i canali social quali Instagram, Twitter, Facebook e Pinterest.
 
Come pensa si possano attirare maggiori investimenti esteri in Italia?
L’attività di promozione degli investimenti esteri rientrano nelle competenze del nostro Ufficio di Coordinamento Attrazione Investimenti Esteri coordinato dal Dr. Stefano Nigro, recentemente nominato, il quale sta sviluppando un piano di investimento del Sistema Italia per attrarre capitali stranieri anche con l’ausilio di appositi Desk collocati presso la nostra rete di uffici all’estero.

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È negli Usa il mercato più ‘caldo’ per il gelato artigianale italiano. Focus al SIGEP 2018

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Ormai 1000 le gelaterie artigianali, a breve il traguardo dei 500 milioni di fatturato.
 
Osservatorio SIGEP: ormai mille le gelaterie negli USA, 430 milioni il fatturato. Sulla East Coast il boom delle aperture.
 
Nora Serrani, America Chamber of Commerce Southeast: “Le prime esperienze di successo sono l’apripista per un business che ha notevoli margini di crescita”
 
Sabato 20 gennaio appuntamento a Sigep con l’evento Going Global
 
Sigep gelato artigianale
 
Se un italiano ha scoperto l’America, ora è l’America a scoprire un italiano. Il gelato artigianale made in Italy è alla conquista dei palati USA e a grandi passi si avvicina all’ice cream. Innanzitutto affermando qualità e freschezza. Il dolce freddo per eccellenza non è certo sconosciuto agli States, ma quello che gli anglofoni chiamano ice cream e di cui gli americani sono tra i più golosi consumatori, non ha nulla a che vedere con il gelato fresco artigianale. E gli americani lo stanno piacevolmente scoprendo.
 
All’interno del mercato mondiale del gelato – che può contare su oltre 100.000 gelaterie in tutto il mondo per un fatturato annuo di oltre 15 miliardi di euro, con una crescita media del 4%, gli Stati Uniti sono il Paese più ‘caldo’. Il mercato è in costante crescita, con potenzialità enormi che le aziende più strutturate stanno coltivando da tempo e con le iniziative promozionali (in particolare Gelato World Tour e Gelato Festival) che alimentano l’interesse dei consumatori. Sono ormai arrivate a 1.000 le gelaterie artigianali negli Usa, un valore che ha ampissimi margini di miglioramento. Dai 410 milioni di dollari di vendite nel 2009 si stima una crescita a oltre 430 milioni nel 2017 per arrivare a 473 milioni di dollari nel 2020.
 

Osservatorio Sigep: East Coast, Florida e Miami sono le aree top per il gelato artigianale Made in Italy

 
L’Osservatorio Sigep, che elabora le tendenze mondiali del business del dolciario artigianale italiano, rileva che tra coloro che intendono aprire una gelateria artigianale all’estero la destinazione più attraente sono proprio gli Stati Uniti. In particolare è la East Coast. Sulla costa atlantica da nord a sud è la Florida lo stato americano preferito e, tra tutte, è Miami la città nella quale si registra il più forte interesse di mercato.
 

I gusti top sono cioccomenta, frutti tropicali e mix dolce-salato

 
Se vaniglia e cioccolato erano i gusti finora più in voga negli States, ora sono cioccolato alla menta e frutti tropicali, in particolare il mango, ad aver ammaliato anche i palati americani più esigenti. Sta riscontrando un buon successo anche il mix dolce-salato, come la caramella salata, una tendenza questa che dal gelato sta influenzando anche il settore della confetteria.
 

Philadelphia: boom del gelato artigianale Made in Italy

 
Funzionano molto bene sia la proposta di gelato gastronomico (tra i piatti simbolo, la carbonara con gelato di pancetta), sia la vendita in vetrina del gelato tradizionale. I palati americani apprezzano la bontà del gelato di qualità, ne percepiscono la differenza di gusto rispetto all’ice cream. A Philadelphia contribuisce anche il fatto che il 30% della popolazione ha origini italiane, quindi c’erano già ottime basi di partenza.
 

Going Global: a Sigep focus sul mercato USA

 
Con queste premesse, è altissima l’attesa per l’appuntamento con Going Global (Sabato 20 gennaio 2018 in Sala Neri 2), il convegno promosso da Sistema Sigep che da oltre un decennio rappresenta il punto di riferimento assoluto per gli operatori che intendono aprire una gelateria artigianale italiana all’estero, con focus quest’anno sugli Stati Uniti. L’appuntamento ha il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri. Previsti gli interventi di importanti protagonisti come Nora Serrani, Deputy Executive Director dell’Italy-America Chamber of Commerce Southeast e di società di consulenza specializzate in assistenza all’avvio di attività negli Stati Uniti. Preziose indicazioni arriveranno da Colliers International, la società specializzata nella ricerca di spazi commerciali a livello globale. Arricchirà ulteriormente i contenuti dell’incontro la testimonianza aziendale di un’imprenditrice che ha avviato una nuova gelateria presso il Disney Springs ad Orlando.
 
“La Florida è senza dubbio la punta di lancia per l’espansione sul mercato USA delle gelaterie artigianali italiane – anticipa Nora Serrani, Deputy Executive Director dell’Italy-America Chamber of Commerce Southeast – Diverse sono infatti le esperienze imprenditoriali di successo che da qui sono partite per estendersi poi al resto degli Stati Uniti, attraverso lo sviluppo di una rete di franchising. Siamo ancora in una fase iniziale di questo processo, partito non più di 5-6 anni fa. Su queste best practices focalizzeremo il nostro intervento a SIGEP. Ci sono grandi potenzialità per gli imprenditori che vogliono intraprendere la strada tracciata da questi apripista.
Gli USA sono i più grandi consumatori al mondo di ice-cream con un volume di vendite superiore ai 14,3 miliardi di dollari nel 2015, in questo contesto ci sono notevoli margini di crescita per il gelato artigianale italiano, che rappresenta ancora una fetta minima di questo mercato, circa il 5% secondo dati pubblicati dalla rivista Forbes”.
 
“Negli ultimi anni il mercato Usa ha registrato una forte accelerazione – dice Antonio Verga Falzacappa, Amministratore di Sistema Gelato, promotore insieme a SIGEP del convegno Going Global – Il gelato italiano piace sempre di più, non solo perché è un prodotto artigianale ben fatto, ma anche per la sua innegabile forza evocativa: mangiare il gelato diventa sempre più un’esperienza che va oltre il consumo, richiama i ricordi e le emozioni dei viaggi nel Belpaese. Il gelato è uno dei più potenti veicoli di promozione dell’Italia. Non a caso anche il design e l’arredamento dei locali puntano al richiamo di questa esperienza unica”.
 

USA protagonisti a Sigep 2018 nella coppa del mondo della gelateria

 
Italian Exhibition Group propone fra gli eventi internazionali di SIGEP 2018 l’atteso appuntamento con la Coppa del Mondo di Gelateria. Si sono concluse le selezioni nei vari Paesi e anche gli USA, guidati dal team manager Randy Torres, avranno i loro rappresentanti per competere al massimo livello mondiale insieme a Argentina, Australia, Brasile, Corea, Francia, Giappone, Marocco, Polonia, Spagna, Svizzera e Ucraina. Non partecipa l’Italia, campione mondiale in carica e da regolamento esclusa nella edizione seguente.
Da segnalare a SIGEP anche The Pastry Queen, il Campionato Mondiale di Pasticceria Femminile (22 e 23 gennaio) con 12 Paesi in gara. La rappresentante Usa sarà Laura Lachowecki.
 

Gelato world tour e gelato festival ambasciatori del gelato artigianale negli USA

 
Due straordinari eventi stanno rappresentando il ruolo di ambasciatori del gelato artigianale italiano nel mondo, con particolare attenzione agli USA dove Gelato World Tour ha rivoluzionato le conoscenze degli americani a proposito di gelato ad Austin (2014), Chicago (2016), mentre negli ultimi mesi l’evento s’è svolto a Los Angeles e New York. GWT è stato organizzato da dalla Carpigiani Gelato University e da Sigep – Italian Exhibition Group.
 
Il gelato trova un altro grande ambasciatore nel mondo nel Gelato Festival, con l’obiettivo di valorizzare il buon made in Italy. La tournée del gelato artigianale, promossa anche da Sigep – Italian Exhibition Group, Carpigiani, Pregel ed ISA, già nell’autunno scorso protagonista in tre tappe fra Colorado, California e Arizona. Il 22 gennaio sarà presentato a SIGEP il programma delle prossime tappe mondiali di Gelato Festival.
 
Complessivamente, nel 2017 sono stati ben 42 gli appuntamenti organizzati in tutto il mondo per promuovere il gelato artigianale italiano. A SIGEP, dove sono attesi oltre 160.000 buyer, 33.000 esteri da 180 Paesi.
 

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Appuntamento al Sigep 2018, il salone più dolce e goloso dell’anno

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E’ giunta la XXXIX edizione di Sigep, quali sono le principali novità 2018?

 
Prima di tutto, la prossima edizione di Sigep, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè, dal 20 al 24 gennaio alla fiera di Rimini, usufruirà dell’ampliamento del quartiere, la cui superficie espositiva è salita a 129.000 mq. L’intervento, voluto da Italian Exhibition Group, comprende anche soluzioni che agevoleranno sia la visita, sia gli spostamenti.
 
L’obiettivo è quello di valorizzare al meglio tutti i settori merceologici in esposizione, con un’ulteriore caratterizzazione dei settori di riferimento, in primis gelateria e pasticceria, ma anche panificazione, cioccolato e caffè, che avrà un padiglione in più dedicato.
 
Sotto il profilo degli eventi internazionali, segnalo l’accordo stretto tra Seeds&Chips, The Global Food Innovation Summit e IEG – Italian Exhibition Group, per dar vita a momenti di approfondimento sul tema della food innovation, offrendo a start-up e giovani innovatori la possibilità di farsi conoscere da un pubblico altamente qualificato di operatori e professionisti del settore provenienti da tutto il mondo.
 
Il Salone sarà infatti aperto il 20 gennaio dalla conferenza tematica “Food service 5.0”, organizzata da IEG e Seeds&Chips. La sessione si concentrerà sulle diverse tendenze del mercato e sulle ultime innovazioni internazionali, offrendo una panoramica completa di ciò che sta accadendo a livello globale.
Invece, il 21 gennaio, si terrà una pitch competition dove una selezione di 10 start-up, alcune delle realtà più innovative nel settore food&beverage, si presenterà ed esporrà i propri progetti aggiudicandosi un premio finale.
 
E poi, per la serie dei grandi appuntamenti professionali, la Coppa del Mondo della Gelateria (20-23 gennaio) con in gara 12 Paesi da tutto il mondo, e il Campionato Mondiale di Pasticceria Femminile (22-23 gennaio), in cui 12 pasticcere si contenderanno la corona di Pastry Queen. Per il settore caffè si svolgeranno le finali di tutti e sette i campionati italiani di caffè valevoli per il circuito del World Coffee Event, mentre i nostri migliori maestri cioccolatieri si sfideranno nella Selezione Nazionale per l’accesso al World Chocolate Masters di Parigi 2018.
 

Non solo eventi, ma anche nuovi strumenti operativi per fare incontrare domanda ed offerta…

 
Esatto. Abbiamo raggiunto un livello altissimo per quanto riguarda gli eventi, tutti altamente professionali e internazionali, frutto di un processo di selezione che i vari Paesi compiono prima di presentare i loro rappresentanti. Garantiamo a pubblico ed espositori la partecipazione di oltre 30.000 operatori professionali stranieri, dai cinque continenti.
 
Ma per agevolare il business delle aziende clienti rendiamo anche disponibili nuovi strumenti operativi come il portale www.sistemasigep.com, che mette in contatto chi intende avviare una gelateria all’estero con le più valide aziende italiane di riferimento. Il portale mapperà, in oltre 100 paesi, i fornitori dei settori ingredienti, macchinari e arredo, e le catene che sviluppano gelaterie artigianali in affiliazione, grazie anche alla collaborazione di Assocamerestero, che con le sue 78 Camere di Commercio è presente in 54 Paesi.
 
Sigep 2018
 

Sul fronte estero, come vi muovete?

 
Abbiamo reso disponibili strumenti per conoscere i buyer profilati e provenienti dai Paesi più ricettivi per le filiere, con opportunità per accedere a dossier già pronti per oltre cento Paesi. SIGEP è una fiera di caratura mondiale ed offre gli strumenti per consolidare le imprese del settore in ogni loro desiderio di sviluppo.
Segnalo l’appuntamento del 20 gennaio con Going Global, il convegno che da oltre un decennio rappresenta il punto di riferimento assoluto per gli operatori che intendono aprire una gelateria artigianale italiana all’estero, con focus quest’anno sugli Stati Uniti.
 
L’obiettivo sarà proprio quello di suggerire precise informazioni e strumenti operativi, per una maggiore consapevolezza nell’affrontare il mercato oltreoceano.
Saranno analizzate nel dettaglio le modalità su come operare nel settore americano, le criticità e le difficoltà da affrontare, con un approfondimento speciale sul delicato tema della scelta della location.
 

Perché il professionista del settore dovrebbe visitare Sigep 2018?

 
Perché siamo convinti, e lo sono anche coloro che vi partecipano, che essere a SIGEP significhi partecipare da protagonista al processo di internazionalizzazione intrapreso dalle filiere che la fiera rappresenta: gelateria, pasticceria, panificazione, caffè e cioccolato.
 
A SIGEP 2018 un’altra novità: debutterà lo ‘Speed Date Franchising’, innovativa opportunità di business per le imprese e frutto dell’accordo biennale siglato con WM Capital, realtà qualificata nel Business Format Franchising che promuove la crescita delle imprese attraverso lo sviluppo di sistemi a rete in Italia e all’estero. Gli “Speed Date Franchising” si svilupperanno con incontri della durata di 10 minuti ognuno tra Franchisor del settore gelato artigianale e potenziali affiliati, al fine di promuovere lo sviluppo in rete sul territorio nazionale e oltre confine.
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Quali sono gli obiettivi che Italian Exhibition Group si augura di raggiungere con questa nuova edizione?

 
I nostri obiettivi coincidono con quelli di espositori e visitatori: creare nuovo business per le imprese, per lo più di profilo internazionale. SIGEP ha raggiunto una dimensione straordinaria, rappresenta un appuntamento chiave nell’attività dei brand più significativi e tocca a noi corrispondere questo dinamismo con una risposta concreta e tempestiva. Continueremo anche nei prossimi mesi ad accompagnare la promozione del dolciario artigianale nel mondo e, allo stesso modo, tutti i comparti merceologici godranno di un programma di investimenti che confermeranno al SIGEP quel ruolo di volano economico che tutte le filiere gli riconoscono.

 

Sigep 2018

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Gulfood 2018, si avvicina il più grande evento annuale del food negli Emirati Arabi

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Gulfood 2018
 
Dubai, Emirati Arabi Uniti: si avvicina la nuova edizione della fiera Gulfood, il più grande evento annuale del settore alimentare e delle bevande e la prima grande fiera internazionale dell’industria alimentare dell’anno che aprirà le sue porte dal 18 al 22 febbraio.
 
Alla 23a edizione di Gulfood saranno presenti oltre 5.000 espositori e più di 120 padiglioni nazionali, compresi i partecipanti che saranno presenti per la prima volta provenienti da Estonia, Serbia e Slovacchia. Tra tra le decine di migliaia di visitatori già pre-registrati, la Fiera vedrà anche la presenza di numerosi capi di stato, ministri, funzionari governativi e decine di associazioni di categoria nazionali desiderose di fare accordi commerciali.
 
Anche quest’anno, la fiera presenterà migliaia di cibi e bevande provenienti da numerosi paesi con una suddivisione in padiglioni dedicati a otto dei più importanti settori commerciali: le bevande; il lattiero-caseario; i grassi e gli oli; il benessere e free from; i legumi; i cereali; la carne; i grandi marchi e cibi dal mondo.
 
Novità dell’evento 2018 è la Gulfood Discover Zone, una lounge esclusiva ed interattiva in cui gli espositori che avranno fatto domanda potranno presentare i loro nuovi prodotti. Gulfood Discover Zone avrà anche un’area dedicata alle aziende che non hanno mai avuto attività commerciali nella regione MENA e possono sfruttare Gulfood come opportunità di ingresso sul mercato. Nella Gulfood Discover Zone saranno presentati anche i finalisti dei Gulfood Innovation Awards.
 
A Gulfood 2018 saranno naturalmente presenti anche gli eventi storici quali l’ “Halal World Food”, la più grande fiera al mondo di alimenti Halal al mondo; l’annuale “Emirates Culinary Guild International Salon Culinaire”, il più grande concorso al mondo per chef singoli; e i “Gulfood Innovation Awards”, che premiano l’eccellenza e l’innovazione dell’industria alimentare e delle bevande della regione.
 
Quello degli Emirati Arabi Uniti è un mercato molto dinamico e in forte crescita: secondo Euromonitor International, si prevede che il mercato degli alimenti e delle bevande raggiungerà una valutazione di 82 miliardi AED (22 miliardi di USD) entro il 2020.
 
“Attirando numerosissimi visitatori del Medio Oriente e generando un gran numero di transazioni, Gulfood si conferma la principale piattaforma del settore alimentare e delle bevande della regione” ha dichiarato Trixie LohMirmand, Vicepresidente senior, Exhibitions & Events, DWTC.
 
Gulfood 2018 è una Fiera dedicata esclusivamente ai professionisti del settore. Dal 18 al 21 febbraio la Fiera sarà aperta dalle 11 alle 19 e dalle 11 alle 17 il 22 febbraio.
 
Per la pre-registrazione dei visitatori o per ulteriori informazioni sulla Fiera: www.gulfood.com
 
Gulfood 2018

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Franceschini da’ il via all’anno nazionale del cibo italiano

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Una grande inaugurazione per una grande edizione: il 39esimo Sigep, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè, di Italian Exhibition Group è stato ufficialmente aperto sabato pomeriggio con una spettacolare e partecipata cerimonia.
 
Nella scenografica Arena della Coppa del Mondo di Gelateria, allestita nella hall sud della fiera di Rimini, si sono susseguiti al microfono Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, l’Assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti, il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi e Lorenzo Cagnoni, Presidente IEG.
 
Il ministro Franceschini ha detto: “Possiamo dire che da qui, dal Sigep di Rimini, parta il 2018 anno nazionale del cibo italiano. Come ministro ho due deleghe, quella alla Cultura e quella al Turismo, e tra le due oggi sento molto più pertinente quella alla Cultura: dentro ogni prodotto enogastronomico ci sono infatti sedimentati secoli di tradizioni e di camminate nella bellezza. Ecco perché, insieme ai turismi più antichi che scelgono l’Italia per la cultura e a quelli più recenti che puntano sullo shopping, inizia ad affermarsi anche quello enogastronomico: il cibo per noi è quindi sia attrazione turistica che identità culturale, e una manifestazione come Sigep rappresenta al meglio questi valori”.
 
Ha continuato il presidente Cagnoni: “VicenzaOro e Sigep, le due manifestazioni di punta di Italian Exhibition group inaugurate rispettivamente ieri e oggi, sono le due locomotive del nostro gruppo, e ci portano ad avere un motivato ottimismo per il 2018. Come mia abitudine giudico sempre in base ai numeri, e quelli di questa edizione sono particolarmente interessanti, a partire dal tasso di internazionalità che è in grande crescita”.
 
siege 2018 Rimini Franceschini
 
Il sindaco Gnassi – dopo aver raccolto la proposta di riconoscere il gelato artigianale quale patrimonio dell’umanità lanciata dal presidente della Giuria della Coppa del Mondo di gelateria, Giancarlo Timballo – ha sottolineato: “L’accoglienza per noi è soprattutto voglia di incontrare, non solo persone ma anche proposte come quella della candidatura del gelato a Patrimonio dell’Unesco, proposta che vogliamo sostenere. Sigep è uno straordinario momento di cultura: è l’Italia che accoglie il mondo, offre talento, ma allo stesso tempo impara. Questo territorio tra il mare e i paesaggi di Piero della Francesca è capace con il turismo di generare valori aggiunti per quattro miliardi, unendo fiere, business, congressi, natura, cultura, divertimento e cibo. Siamo straordinariamente felici che questa manifestazione sia a Rimini, anche perché qua può crescere grazie al nostro sguardo e alla nostra abitudine a vedere lontano”.
 
Dopo l’intervento di Vittorio Santoro, direttore di Cast Alimenti, scuola italiana tra le più prestigiose nel campo della formazione per i mestieri del gusto, e nel cui capitale IEG è entrata nei giorni scorsi, la cerimonia inaugurale è stata conclusa dall’assessore regionale Petitti: “La nostra è una regione che ha nel DNA valori come l’ospitalità e la tradizione gastronomica: una serie di politiche di investimenti sono riuscite a portare a una crescita significativa del turismo, e i numeri testimoniano quindi che le scelte fatto sono quelle giuste. Sigep è la dimostrazione del valore, sotto ogni aspetto, delle eccellenze”.
 
E, a dimostrazione di queste eccellenze, sul palco sono salite una torta dedicata al grande regista Federico Fellini (nel giorno del suo compleanno e nel quale Rimini, sua città natale, ha riaperto il cinema simbolo della sua filmografia, il Fulgor), realizzata dal team di pasticceri di CAST Alimenti capitanato dal Maestro Emmanuele Forcone, e una gigantesca coppa gelato tricolore, presentata dal maestro Beppo Tonon.

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Il pescarese Lorenzo Puca è il campione italiano di pasticceria Seniores

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È il pescarese Lorenzo Puca il neo Campione Italiano di Pasticceria Seniores, proclamato a Sigep.
Promosso da Sigep e Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), il Campionato Italiano Seniores di Pasticceria è la sfida tra i più grandi maestri pasticceri italiani. Un concorso prestigioso e fondamentale per lo svolgimento di un mestiere ai massimi livelli e per lo stimolo al continuo perfezionamento di un settore forte e in continua espansione.
 

 
Classe 1989, Lorenzo Puca ha conquistato anche la medaglia d’oro nella specialità Ôpièce in zucchero e torta al cioccolato, con una creazione maestosa e impeccabile. Una grande riproduzione di Aladdin, il noto personaggio dei cartoni animati, con in mano l’immancabile lampada del genio, seduto sul tappeto magico che svolazza su una soffice nuvola. Alla base, la torta al cioccolato riproduce lo splendore della lampada magica.
 
Una vittoria particolarmente significativa e ambita, perché rappresenta l´unica possibilità di accedere alle grandi competizioni internazionali. Puca e i vincitori delle altre due categorie, infatti, andranno a formare la squadra che rappresenterà il tricolore italiano alla Coupe du Monde di Lione 2019. Le altre specialità in gara erano pièce in cioccolato e dolce al piatto, che ha visto la vittoria del bergamasco Mattia Cortinovis, e pièce in ghiaccio e torta gelato, con Andrea Restuccia (Roma) sul primo gradino.
 

CHI È LORENZO PUCA

Nato a Pescara il 12 maggio 1989, ha avuto fin da piccolo la passione per la cucina e tutto ciò che la concerne. A 13 anni comincia il suo percorso come aiuto cuoco in vari ristoranti di Pescara. Appena maggiorenne lascia la sua città natale e si trasferisce in Romagna dove svolge l’attività di pasticcere d’albergo. Dopo quell’esperienza, si sposta a Milano per circa 3 anni, dove lavora prima per la pasticceria Panarello e poi per la pasticceria Cova.
 
Approfondisce le sue conoscenze formandosi nelle migliori scuole d’Italia sotto i più grandi maestri. La sua esperienza più intensa fu quella presso la pasticceria Veneto di Iginio Massari, dove ebbe l’opportunità di mettere in atto le più alte tecniche della cultura pasticcera.

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Sigep dei record: 209.135 presenze in fiera per il salone dolciario artigianale

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Il made in Italy accelera nel mondo grazie ad una filiera dinamica, creativa ed innovativa
 
32.202 buyers esteri da 180 paesi
 
Guarda il video di SIGEP 2018
 

 
www.sigep.it
 
La dimensione mondiale del business, una domanda internazionale in forte crescita, l’innovazione strategica, l’alta formazione: tutto insieme, al SIGEP di Italian Exhibition Group.
 
Il 39° Salone della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè, conclusosi ieri alla Fiera di Rimini, ha trasmesso un forte stimolo al comparto del dolciario made in italy , parte consistente dell’export agroalimentare italiano, salito a fine 2017 a 40 miliardi di euro.
 
SIGEP 2018 va in archivio con il record di 209.135 presenze complessive, di cui 135.746 buyers italiani e 32.202 buyers esteri provenienti da 180 paesi, che si sommano all’universo formato da espositori, concorrenti ai concorsi internazionali, team per le competizioni, ospiti ai convegni, partecipanti alle aree academy. Una lettura dei numeri che aderisce agli standard per il benchmark internazionale e che consente una precisa profilazione della domanda.
 
Gli international buyers provengono per il 77% dall’Europa (in primis Spagna, Germania, Francia, Grecia, Polonia), dall’Asia 12% (Giappone, Corea, Cina e India), 7% dalle Americhe (Stati Uniti, Canada e Brasile), 3% dall’Africa (Marocco, Algeria, Egitto 1%) e dall’Oceania (Australia).
 
Tutti numeri sono da primato per SIGEP 2018: 1.250 espositori su una superficie di 129.000 mq, 1.016 eventi organizzati nel palinsesto ufficiale, 940 giornalisti accreditati dei quali 112 esteri per uno sviluppo di quasi 200 milioni di contatti media ad oggi. Successo per la App dedicata a SIGEP: superati i 10.000 download.
 
Gli eventi clou di SIGEP 2018, inaugurato sabato scorso alla presenza del Ministro Dario Franceschini, sono stati la Coppa del Mondo della Gelateria e The Pastry Queen (campionato mondiale femminile di pasticceria), insieme ad una straordinaria serie di eventi in tutte le filiere, all’insegna dell’innovazione e dell’alta formazione. I collegamenti in diretta streaming (italiano e inglese) degli eventi nelle varie Arene hanno avuto una audience di circa 244.000 utenti nel mondo.
 
SIGEP, nella ristretta elite dei Saloni Mondiali protagonisti del foodservice, domina il solido comparto del dolciario, con una particolare connotazione per la produzione artigianale e di alta qualità. Di conseguenza le filiere di gelateria, pasticceria, panificazione artigianali abbinati al caffè,  dalla piattaforma di SIGEP si espandono con nuovi impulsi, relazioni e business in Italia e nel mondo. La soddisfazione diffusa fra tutti gli espositori conferma la leadership di SIGEP e la qualità strategica del suo piano di sviluppo.
 
Sono i fatti a dare lo spessore di questo successo: gli accordi pluriennali con tutti i protagonisti delle filiere coinvolte, l’avvio con “Gelato Festival” di un nuovo programma pluriennale di promozione mondiale, l’ingresso nella compagine societaria della prestigiosa scuola di cucina CAST Alimenti e il piano industriale quinquennale all’insegna degli investimenti in strutture, innovazione e internazionalità, riconfermano alle imprese che IEG è partner affidabile e leader anche per i numeri e per i contenuti che esprime.
 

Castelli Forni Sigep 2018Castelli Forni
 

Artmenù Sigep 2018Artmenù Factory
 

Esposito Forni Sigep 2018Esposito Forni
 
Gi Metal Sigep 2018Galbani Professionale
 

Gi Metal Sigep 2018Gi-Metal
 

Costagroup Sigep 2018Costagroup
 

Molino PasiniMolino Pasini
 

Italforni Sigep 2018Italforni
 

Italmill Sigep 2018Italmill
 

Izzo Forni Sigep 2018Izzo forni
 

Molino Dallagiovanna Sigep 2018Molino Dallgiovanna
 

Lilly Codroipo Sigep 2018Lilly Codroipo
 

MAM Forni Sigep 2018MAM forni
 

Molino Caputo Sigep 2018Mulino Caputo
 

Marana Forni Sigep 2018Marana Forni
 

Molino ColomboMolino Colombo
 

Morello Forni Sigep 2018Morello Forni
 

Molino Magri Sigep 2018Molino Magri
 

Novaltec Sigep 2018Novaltec
 

Molino Di Marco Sigep 2018Di Marco
 

Moretti Forni Sigep 2018Moretti Forni
 

Molino Iaquone Sigep 2018Molino Iaquone
 

New Plast Sigep 2018New Plast
 

Molino Naldoni Sigep 2018Molino Naldoni
 

Solania Sigep 2018Solania
 

Molino PolselliMolino Polselli
 

Sacar Forni Sigep 2018Sacar Forni
 

Arris Catering Sigep 2018Arris Catering Equipment
 

Zanolli Forni Sigep 20187Zanolli Forni
 

Molini Spigadoro Sigep 2018Molini Spigadoro
 

Sud Forni Sigep 2018Sud Forni
 

Molino Vigevano 2018Molino Vigevano
 

Tecnocrio Sigep 2018Tecnocrio
 

Vito Olio Sigep 2018Vito Olio

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Al Real Sito di Carditello l’appuntamento “Grano Nostrum: Chi semina bene, raccoglie meglio”

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Ph: Stefano Renna, Riccardo Siano e Roberta De Maddi
 
Al Real Sito di Carditello l’appuntamento “Grano Nostrum: Chi semina bene, raccoglie meglio”
 
L’appuntamento per parlare di “Grano Nostrum” con il sottotitolo “chi semina bene, raccoglie meglio”, non poteva essere fissato in un luogo più simbolico per chi guardi al futuro con i piedi ben piantati nel passato e per chi abbia a cuore la tutela del territorio. L’incontro si terrà, infatti, presso il Real Sito di Carditello.
 
A organizzare il meeting, previsto per giovedì 8 febbraio alle ore 10.00, Mulino Caputo e Green Farm.
 
Così, dopo i raccolti degli scorsi anni, coronati dai festeggiamenti del Capodanno del Mugnaio, verrà presentato il progetto di semina del Campo Caputo, prima filiera di grano tenero al Sud Italia,  che diventa sempre più esteso, e che riserva la massima attenzione all’intero processo: dalla selezione del grano nostrum  alla coltivazione e fino al raccolto.
 
“I nostri Campi Caputo nascono da una condivisione di valori e visioni con la Green Farm di Michele Mennino, azienda campana specializzata nell’assistenza ai coltivatori”  fa sapere Antimo Caputo, Ad del mulino napoletano “La nostra è un’azione che parte dalla scelta del seme, con precise caratteristiche di qualità, fino al raccolto e allo stoccaggio dei grani campani e locali, ma di rilevanza nazionale. Utilizziamo i grani delle migliori varietà che, unite al territorio e alle caratteristiche di coltivazione, danno un frumento qualificabile come panificabile superiore e con delle specifiche caratteristiche di forza, estensibilità e tenuta, ideali per le realizzazioni dei nostri prodotti. L’iter prevede il raggiungimento, per l’annata 2018\19, di 3000 ha di coltivazioni dedicate alle colture di grano tenero GRANO NOSTRUM.”
 
Michele Mennino, responsabile della Green Farm, sottolinea come questa operazione, condotta in sinergia con Mulino Caputo, sia una iniziativa innovativa e rappresenti la prima vera valorizzazione della filiera del grano tenero.
 
In questi anni, infatti,  Mulino Caputo ha sottoscritto contratti di filiera con il più grande Consorzio Agrario del Sud, quello di Latina, specializzato nel comparto del tenero. Al quale, già da due anni, si è aggiunto il Campo Caputo targato Campania.
 
All’incontro di giovedì 8 febbraio interverranno: Antimo Caputo, Ad del mulino di Napoli; Michele Mennino, responsabile della Green Farm; Gino Sorbillo, maestro pizzaiolo; Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde; Francesco D’Amore, dell’Azienda Agricola D’Amore e Roberto Miletti dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo). Coordinerà il giornalista de Il Sole 24 ore e di Radiocor Plus, Giorgio dell’Orefice.

 

La registrazione è prevista alle ore 9.30

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Nasce SUBLIME, il progetto che racconta le ricette dei grandi chef milanesi #CIBOGRAFICA

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Sublime #cibografica
Nasce ufficialmente SUBLIME Ricette in #cibografica. Un progetto artistico innovativo che racconta le ricette dei grandi chef milanesi, attraverso illustrazioni d’autore, per rappresentare non solo il piatto, ma tutte le suggestioni ed emozioni che si nascondono nell’ideazione e nella realizzazione di esso.
 
Sublime #cibograficaSUBLIME nasce da un’idea di Lorenza Negri e Caterina Pinto fondatrici dell’Agenzia di Comunicazione Boombang Design: “Agli chef che incontriamo viene chiesto di realizzare un piatto che li rappresenti e di raccontarcelo. Fotografiamo la ricetta, esploriamo storia e grammatica della loro opera e la restituiamo, attraverso i nostri disegni su Sublimeblog.it”.
 
Tanti gli chef che stanno partecipando al progetto tra cui Claudio Sadler, Tano Simonato, Daniel Canzian, Luca Catalfamo, Hide Matsumoto, Andrea Provenzani, Lucio Mele, Diego Rossi, Federico Sisti, Tommaso Arrigoni, Michele De Liguoro, e molti altri che SUBLIME incontrerà nelle prossime settimane tra cui Giancarlo Morelli, Andrea Aprea, Marco Ambrosino.
Sublime #cibografica
Sublime #cibografica
Una rete che si sviluppa off-line, un passaparola che rimbalza da un ristorante all’altro. Ogni chef che partecipa al progetto segnala altri colleghi da incontrare, tutto questo genera una grande mappa eclettica del gusto, creata dagli stessi attori. Sublime cresce ogni settimana, nuovi incontri, nuovi chef e nuovi piatti da rappresentare. Un diario di viaggio in costante aggiornamento.
 
“Quando sono stato contattato per questo progetto ho subito pensato che fosse perfetto per raccontare la mia filosofia di cucina, in cui l’arte, intesa anche come arte culinaria, ricopre un aspetto molto importante. – dichiara lo Chef Daniel Canzian – Nell’arte contemporanea, in particolare, mi ritrovo: i concetti trasmessi, come il concentrato di gusto che un piatto riesce a esprimere, sono essenziali, quasi scarni. Ma la potenza comunicativa è grandissima. Allo stesso modo in ogni mio piatto restano solo gli ingredienti essenziali al gusto. Per esprimere concetti, trasmettere emozioni ed esaltare la vera protagonista del “quadro”: la materia prima, la mia tavolozza di colori. Il processo creativo di Sublime l’ho trovato molto simile al mio e per questo sono davvero entusiasta del risultato”.
 
Sublime #cibograficaSublime #cibografica
 
“La cosa più bella di Sublime risiede nel paradosso del suo format: ossia fare rete ma off-line, è bello che un ristoratore abbia lo spazio per mostrare ciò chef a e, al contempo, abbia voce per parlare bene di un suo college. – Racconta Simone Ciaruffoli di Burgez Credo che fare rete, ossia passare il proprio testimone per formare una staffetta ideale di ristoratori, sia oggi quanto di più auspicabile. In tempi di leoni da tastiera, fermarsi un attimo e pensare, non di criticare, ma di consigliare un altro professionista, magari anche un competitor, è più moderno del moderno!”

Diego Rossi di Trippa: “Il progetto mi è piaciuto da subito perché fresco e divertente. Il fatto di trasformare un piatto in un disegno che lo rappresenti è un’idea nuova  che utilizza una chiave espressiva diversa!”
 
Sublime #cibograficaSublime #cibografica
 
“Mi fa sempre piacere dedicare del tempo a chi utilizza il mondo del cibo per fare cultura, arte o solo per comunicare il grande impegno che c’è dietro il nostro lavoro. – Dichiara Tommaso Arrigoni di Innocenti EvasioniSublime è una bella iniziativa, originale e unica!”
 
Una mappa di prelibatezze disegnata partendo da Milano dove il Design e il Cibo delineano un binomio creativo che dà connotazione alla città.

Da questo connubio nasce la #cibografica: un faccia a faccia tra il piatto di alta cucina e la traduzione illustrata dell’idea da cui prende forma.

 

Il progetto dà modo di scoprire quante storie, suggestioni, tecniche, principi ed influenze si nascondano dietro a ciò che troviamo a tavola, SUBLIME è il veicolo per raccontarle e farle conoscere. Tramite il linguaggio dell’illustrazione si può scoprire il dietro le quinte che riguarda la progettazione, l’ideazione e il pensiero che c’è nella creazione di un piatto.
 
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La “Prosecco House” apre oggi le porte a Londra ed è già un successo per il vino Made in Italy

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Prosecco House apre a Londra
Una passione “cultish” come viene definito l’interesse in costante aumento per il vino Made in Italy.
 
Nella giornata di oggi è stata inaugurata la prima “Prosecco House”, il primo bar interamente dedicato al bianco frizzante che dal Nord Est d’Italia è partito alla conquista dell’Inghilterra, progetto dell’imprenditrice Kristina Issa.
Prosecco House apre a LondraProdotto in 5 province del Veneto: Treviso, Venezia, Vicenza, Padova e Belluno, e in 4 del Friuli Venezia Giulia: Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine da oggi, 9 febbraio, avrà una casa tutta sua nel palazzo One Tower Bridge affacciato sul Tamigi a Londra. 
 
Il bar, aperto dalle ore 11.00 della mattina, offre drink da una lista di oltre 20 tipi di vino frizzante tra i marchi ci sono Marchiori, Rivalta e Cirotto, Tasi bio, Andreola, caffè, stuzzichini e cicchetti a base di prosciutto, pomodorini secchi, ricotte, gorgonzola, prosciutto, e per creare l’ambient italiano ci sarà anche una piccola selezione di cocktail col Prosecco, tra cui Spritz, Bellini e cocktail speciali della casa. Gli ospiti potranno godere di un calice a partire da 7.50 sterline e una bottiglia da 30.
Le bottiglie si possono anche acquistare e portare via, o ordinare a domicilio.
 
Prosecco House apre a LondraPerfino l’arredamento progettati dalla stessa Kristina con l’interior designer Justyna Czarnoba, include cenni all’Italia, con un tripudio di velluto, color arancio bruciato, verde e blu, per gli sgabelli e le poltrone, lussuosi marmi provenienti dal nostro Paese e sgabelli di velluto color panna, tavoli in bronzo antico con superfici in vetro specchiato e un bancone retroilluminato da un’ampia varietà di bottiglie esposte, come una sorta di cantina luccicante, una parete refrigerata che si estende su tutto il lato della sala.
 
Molto positive sono già le prime recensioni “British”, ma il successo mediatico è giunto con tre milioni e trecentomila visualizzazioni del video nella pagina facebook di Time Out London. Kristina sorride e su Facebook raccoglie i commenti entusiasti di clienti e fan. Un successo, il suo, derivato probabilmente più dall’aver saputo cavalcare una moda che non per competenze specifiche: a spulciare il suo curriculum, si scopre infatti che i precedenti lavori erano nell’ambito finanziario, tra ristrutturazioni dei debiti e consulenza su asset di investimento.
 

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Mulino Caputo al convegno “Grano Nostrum: chi semina bene raccoglie meglio” ecco gli obiettivi

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Mulino Caputo al convegno
 
Il contratto di filiera del grano tenero, il primo al Sud, ha trovato tutti entusiasti, nel corso del convegno “Grano Nostrum: chi semina bene raccoglie meglio”,  tenutosi al Real Sito di Carditello. Un luogo ricco di storia, che fu centro di ricerca agroalimentare (è qui che è nata la produzione della mozzarella, è qui che è stato allevato il cavallo napoletano, il Persano, ed è qui che si praticavano coltivazioni sperimentali di grano) e che diventerà luogo di incontri e di studi su questi temi, promossi dalla Green Farm, da Mulino Caputo e  dalla Fondazione UniVerde.
 
Contribuendo, così, alla rinascita del sito. Nel corso dell’incontro si sono manifestati l’auspicio e i presupposti che la collaborazione, nata due anni fa tra Mulino Caputo e la Green Farm di Michele Meninno, con un intenso e duro lavoro, e che vede connessi agricoltori  e molitori,  si possa  diffondere in tutta l’area meridionale, seguendo il loro percorso virtuoso. Soddisfatti i coltivatori, che vedono il loro sforzo adeguatamente remunerato.
 
Contenti  tutti gli altri, per la qualità del prodotto ottenuto.  Perché con il progetto Campo Caputo, connesso  a “Grano Nostrum”, si è raggiunta una produzione ecosostenibile in termini ambientali e di qualità di grano. Un auspicio, quello della diffusione di questo modello,  caldeggiato anche da  Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, che addirittura ha chiuso il suo intervento esprimendo la speranza che in futuro possa essere prodotto un seme “napolitano”, con la “i”, proprio come venivano chiamati gli abitanti dell’intero Regno delle Due Sicilie.
 
Di fatto, la varietà autoctona “Partenope”, selezionata dai tecnici di Mulino Caputo, è già utilizzata nella produzione di Grano Nostrum,  in tre regioni: Campania,  Basilicata e Molise.
 
Antimo Caputo ha sottolineato come, grazie a un fitto lavoro di squadra, supportato dallo studio sulle diverse specie varietali, sulla scelta dei mezzi tecnici e sulla gestione dello stoccaggio e ben ancorato alle caratteristiche del territorio, a due anni dal primo contratto di filiera in Campania, siano già stati ampiamenti raggiunti gli obiettivi quantitativi di produzione e ha anticipato che le coltivazioni dedicate alle colture di grano tenero GRANO NOSTRUM, potranno agevolmente raggiungere i 3000 ha per l’annata 2018/2019.
 
“Anche se” ha aggiunto l’AD del Mulino Caputo “per quanto riteniamo che il raggiungimento di una produzione che possa fregiarsi di essere costituita interamente da “Grano Nostrum”, sia un obiettivo fondamentale, ancora più importante per noi è che la produzione garantisca un grano di altissima qualità, che consenta a tutti gli operatori  e trasformatori di portare in tavola il miglior prodotto possibile.”
 
L’attenzione che l’azienda molitoria napoletana riserva, da sempre, al settore della pizza,  è stata riconosciuta dal Maestro Pizzaiolo Gino Sorbillo, che ha parlato di un prodotto “sartoriale” proposto da un’azienda di respiro internazionale eppure profondamente radicata sul territorio.
 
All’incontro, moderato dal giornalista de Il Sole 24 ore, Giorgio dell’Orefice,  è intervenuto anche Francesco D’Amore, dell’Azienda Agricola D’Amore.
 

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Cocktail al cioccolato: 6 ricette dal Salon du Chocolat

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Cocktail al cioccolato
 
Cocktail al cioccolato

La speciale “Tavoletta d’oro – Cocktail al cioccolato” assegnata dalla Compagnia del Cioccolato in collaborazione con Giulio Cocchi è andata a Paolo Viola, giovanissimo barman da poco alla guida del lounge bar Terrazza Calabritto di Milano, per la sua ricetta “From New York to Milan” al Salon du Chocolat di Milano tenutosi dal 15 al 18 febbraio 2018.
 
Ecco le altre ricette che hanno ricevuto l’attenzione dei critici del settore:
 
FROM NEW YORK TO MILAN – PAOLO VIOLA
45 ml Wild Turkey Rye Whisky al cioccolato gianduia, 30 ml  Storico Vermouth di Torino Cocchi, 10 ml riduzione di Moscato d’Asti, 5 ml Barolo Chinato Cocchi. 

AMORE AMARO – ANTHONY VENTRELLA

6 cl whisky The Arran Malt, 15 grammi composto fatto con Barolo Chinato Cocchi e massa di cacao amaro della Costa d’Avorio 100% DIVO, 2 cl Sloe Gin, 0,5 cl Pimento Drum

 

FROTTOLA VIENNESE – ELISA FAVARON

25 g cioccolato fondente fuso (Domori Trinitario 70% Tanzania), 30 ml Cocchi Storico Vermouth di Torino, 20 ml Liquore al cioccolato Mozart, 15 ml Gosling’s Black Seal Rum.

A parte: 20 ml Apricot Brandy Joseph Cartron 1 barspoon succo di limone 

 

IL SERPENTE PIUMATO – CARLOTTA LINZALATA

30 ml Storico Vermouth di Torino Cocchi infuso ai chicchi di caffè, 25 ml riduzione di Barolo Chinato Cocchi al pepe e vaniglia,15 ml Mezcal, 15 ml Sciroppo di cioccolato e peperoncino, 1dash bitter alla vaniglia, 1dash bitter al cioccolato.

 

BAROLO CIOCCOLATO – BRIAN GONZALEZ FERNANDEZ

60 ml Cocchi Barolo Chinato, 10 ml Vida Mezcal infuso con cacao, 5 ml Maraschino, 3 dashes Chocolate Azteca Bitter

 

COCCHICCINO –  HELDER JOSE FORTES SILVA

60 ml Cocchi Barolo Chinato, 35 ml Don Q Spiced rum infuso con Cacao e caffè, 15 ml Campari, 4 dashes Fee brothers Black walnut bitters, albume d’uovo

 
Leggi anche l’articolo sulla premiazione di Paolo Viola al Salon Du Chocolat 2018!
Cocktail al cioccolatoCredit photo: G. Masala

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Coldiretti e la raccolta firme contro i cibi “Fake” al supermercato

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Il rischio di trovare nei supermercati prodotti “fake”, senza l’etichetta che riporta l’origine,  è di uno su quattro: dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini. Questo il grido di allarme della Coldiretti, che ha stilato una lista contenente i prodotti più a rischio avviando successivamente una raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.
 
Ad esempio parliamo dei prosciutti che compriamo: due prodotti su tre venduti oggi in Italia provengono da maiali allevati all’estero senza che questo venga chiaramente evidenziato nell’etichetta dove ancora per poco non è obbligatorio indicare l’origine. Così avviene anche per gli oltre 200 milioni di chili di succo di arancia straniero che valica le frontiere e finisce nelle bevande all’insaputa dei consumatori perché segnalato magari solo il luogo di confezionamento in etichetta – sottolinea la Coldiretti .
 
Sempre la Coldiretti solleva un altro problema molto recente, quello che riguarda tutti i salumi, la frutta trasformata in generale, dalle confetture alle conserve, l’insalata in busta, il pane o i funghi conservati che spesso arrivano dalla Cina, il paese dove si registrano il più alto numero di allarmi alimentari nel mondo. 
 
Secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole sono 9 italiani su 10 quelli che ritengano indispensabile riportare tutti i dati inerenti al prodotto, dalla provenienza, al confezionamento e agli allergeni contenuti. importante per la sicurezza alimentare conoscere la provenienza del cibo che consumano, secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole.

 

Coldiretti e Fondazione Campagna Amica ha indetto una raccolta firme in ogni farmers’ market d’Italia e sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it ma sono previste anche iniziative lungo tutta la Penisola.
 
L’obiettivo è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania e Romania, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso.

 
Leggi anche L’articolo Allergeni non segnalati nelle etichette? Ecco le nuove norme e sanzioni
 

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I 100.000 Riso Oro e Zafferano certificati di Gualtiero Marchesi

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Riso oro e zafferano
 
Dopo la dolorosa scomparsa il 26 dicembre 2017 del maestro della cucina italiana, lo chef Gualtiero Marchesi, il genero Enrico Dandolo ha voluto che venisse data la giusta riconoscenza ai piatti dello Chef .
 
In particolare questa pratica riguarderà uno dei piatti più celebri di Gualtiero Marchesi, il Riso Oro e Zafferano nato nei primi anni Ottanta e ancora preparato regolarmente nel ristorante milanese che porta il nome dello Chef, portata che verrà precisamente numerata e affiancata da una regolare certificazione contenente i numeri e la descrizione della pietanza. È l’inizio di una lunga avventura.
 

“Mi sono affezionato a questo piatto, l’ho anche riprodotto sulla spillina che porto al bavero e più lo guardo è più mi rendo conto che non ha bisogno di spiegazioni. È così puro, elegante, autosufficiente, che potrebbe esistere da sempre: un piccolo quadrato posato dentro un cerchio, reso attraverso il perfetto accordo cromatico e il contrasto tra la superficie compatta del riso allo zafferano e la foglia d’oro, increspata dal calore.Giallo su giallo, giocando su due tonalità, una più opaca e l’altra traslucida. Composizione e materia, tutto facile, calibrato, addirittura ovvio.”
 
Gualtiero Marchesi– dicembre 2017
100.000 riso, oro e zafferano dal 1981 al 2017

 
L’idea di questa riconoscenza è nata da una richiesta improvvisa dello Chef Gualtiero Marchesi stesso di quanti piatti di Riso Oro e Zafferano fossero stati serviti fino ad allora.Dopo aver fatto due calcoli approssimativi e dopo essersi confrontati con l’azienda che fornisce loro le foglie d’oro e sono giunti ad un numero come circa 100.000 piatti.
 
Questo certificato numero 100.000 rimarrà nella storia di Gualtiero Marchesi e rientrerà anche nel museo a lui dedicato, un progetto che sta nascendo dalla volontà degli eredi dello Chef.
 
Per il 19 marzo, giorno del suo compleanno, hanno programmato la proiezione in simultanea in diverse capitali del mondo del documentario presentato in anteprima a maggio scorso al Festival di Cannes.
 
Leggi anche “Addio a Gualtiero Marchesi, innovatore della cucina italiana
 

Riso oro e zafferano

Credit: Lucio Elio

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Tutte le sfumature dell’ospitalità a Tirreno CT e Balnearia

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Fiera Tirreno CT 2018
Tutto pronto per Tirreno C.T. e Balnearia (Carrara Fiere 25-28 febbraio 2018) i due eventi che declinano a tutto tondo il concetto di ospitalità. Tirreno C.T. è la fiera dedicata alle ultime novità nel settore delle forniture per alberghi, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e in generale strutture ricettive, giunta al 38esimo taglio del nastro, mentre Balnearia, arrivata all’edizione 19, presenterà tutti i settori merceologici relativi agli stabilimenti balneari, attrezzature, arredi e impianti, prodotti e accessori per la vita all’aria aperta, tutto il comparto dell’outdoor design e dello SPA & Wellness. Due fiere, diventate un appuntamento irrinunciabile per più di 60mila visitatori, 410 espositori e 850 marchi presenti, 4 padiglioni occupati, per 35mila metri quadrati complessivi
 
Fiera Tirreno CT 2018Tirreno Ct, appuntamento irrinunciabile per gli operatori del Centro Italia. Dal 25 al 28 febbraio Tirreno Ct porterà nei padiglioni di Carrara Fiere le ultime novità del settore dell’ospitalità. Inoltre ampio spazio è dedicato alle aziende dell’agroalimentare e quest’anno la rassegna si apre ai cibi “senza”, con BioVeganGlutenfree, la nuova area dedicata a prodotti e servizi di questo importante segmento della ristorazione e della cucina che negli ultimi anni ha sempre più preso campo per incontrare le esigenze dei consumatori. In questo settore saranno in mostra i prodotti e i preparati per una cucina che guardi al biologico da un lato, puntando alla sostenibilità, ma anche alle nuove tendenze di consumo, oltre che alle esigenze salutistiche dei consumatori.
 
Balnearia, perché anche il mare è ospitalità. Come sempre, la Tirreno CT sarà affiancata dalla 19esima edizione di Balnearia, la manifestazione dedicata al mondo della balneazione, dell’arredo da esterni e delle relative tecnologie, fiera che rappresenta da sempre anche un importante momento di incontro per tutti gli operatori. Grazie al coinvolgimento delle Associazioni e delle Organizzazioni Sindacali di categoria, ci saranno anche in questa edizione numerose opportunità di informazione e confronto sulle più sentite tematiche del settore.
 
Tutti i giorni incontri ed eventi. Non passa giorno nel quale non ci siano numerosi eventi o appuntamenti nei quali gli operatori possano confrontarsi, apprendere novità, consolidare e migliorare la professione. In tutto sono oltre 50 i momenti di incontro che spaziano in tutti i settori.
 
Aggiornamento professionale per una ristorazione moderna. Tirreno CT è anche un momento di confronto e formazione per gli addetti ai lavori. Ecco allora che, come ogni anno, il cartellone sarà ricco di eventi collaterali, convegni, seminari e workshop pensati dalle varie associazioni di categoria presenti per aggiornare i professionisti o formare quelli in divenire. A partire dalle attività della Fib, che con i propri barman animerà i giorni di fiera con dimostrazioni ed esibizioni per tutti. Uno dei momenti più attesi sarà quello della Federazione Internazionale Pasticceria Cioccolateria Gelateria – Forum della Cioccolateria, che in occasione di Tirreno Ct. organizzerà le selezioni italiane per i campionati mondiali di cake design e di pasticceria.
 
Fiera Tirreno CT 2018Tecnologia, tutto il meglio per produrre al meglio. Il grande evento, promosso da Tirreno Trade, con le sue 38 edizioni rappresenta un punto di riferimento per chi cerca forniture per alberghi, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e in generale strutture ricettive dove si potranno trovare dalla tecnologia delle aziende costruttrici di macchinari per ristorazione, caffetteria e produzione di alimenti, a quelle per le forniture di arredi e complementi per le attività di ricezione. Dal pane alla pizza, dai prodotti lavorati e semilavorati per la cucina alle forniture alberghiere, passando per la gelateria e la pasticceria. Un’intera area, inoltre, è dedicata al caffè e alle innovazioni del settore grandi impianti.
 
Incontro tra domanda e offerta. Come sottolinea Paolo Caldana, organizzatore della manifestazione, «Tirreno Ct è una grande vetrina dei migliori prodotti e marchi aziendali italiani e al tempo stesso offre un ricco programma di eventi. La vera anima di questo evento non è solo il business, ma anche la possibilità delle categorie di confrontarsi per innovarsi». A Tirreno C.T. c’è la possibilità di far incontrare non solo gli operatori del mercato, i buyer, ma anche i professionisti dal caffè alla pizza, passando per l’alta cucina e la panificazione. Uno scambio commerciale che risponde a un giro di affari di notevole impatto sull’economia dell’intero Paese. Centro Nord e Sud Italia hanno ormai preso di riferimento questo appuntamento che ogni anno muove nei giorni di fiera migliaia di operatori.
 
Tirreno C.T. e Balnearia sono organizzate da TirrenoTrade Srl con la collaborazione di enti regionali, provinciali e associazioni di categoria. Importante la stretta collaborazione con la Camera di Commercio di Massa Carrara. Per informazioni sulla fiera e per poter partecipare come espositori o visitatori www.tirrenoct.it
 
Per informazioni sul programma www.tirrenotrade.it
 
Fiera Tirreno CT 2018

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Mipaaf, le iniziative e il Comitato tecnico per l’anno del cibo italiano

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Maurizio martina mipaaf anno cibo italiano“Con il 2018 anno del cibo italiano – afferma il Ministro Maurizio Martina – ribadiamo il valore identitario dell’agroalimentare per il Paese. Un legame profondo con la storia e le tradizioni dei nostri territori. Lo facciamo attraverso iniziative e progetti che abbiamo presentato oggi e che, da Nord a Sud, coinvolgono tutti i protagonisti del settore. Perché le nostre eccellenze enogastronomiche non rappresentano solo un’enorme risorsa economica, come confermano i dati dell’export agroalimentare con il record dei 41 miliardi di euro nel 2017, ma anche una straordinaria occasione per raccogliere e promuovere una grande eredità culturale. Il cibo diventa così, ancora una volta, un mezzo per conoscere, condividere, confrontarsi. Lo abbiamo visto con Expo Milano 2015, dove siamo stati protagonisti del dibattito internazionale sulla questione alimentare globale. Lo sperimentiamo ogni giorno nelle realtà locali con i distretti del cibo, uno strumento nuovo di programmazione territoriale nel quale crediamo molto. Lo affermiamo con l’impegno che mettiamo nel sostenere le candidature dei nostri territori e delle pratiche agricole e alimentari nella Lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco. Una chiave fondamentale anche dal punto di vista turistico. Basti pensare all’enoturismo, uno straordinario settore in crescita. Tutto questo è l’anno del cibo, che non deve finire, in termini di politiche di internazionalizzazione e promozione, il prossimo dicembre. Il mondo ci guarda e ha fame d’Italia. Rispondiamo con il nostro saper fare. Con l’orgoglio del nostro sistema Paese”.
 
“Il cibo è parte integrante del patrimonio culturale italiano e dell’immagine del nostro Paese nel mondo. Per questo motivo – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – insieme al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali abbiamo fortemente voluto che il 2018, dopo le positive esperienze del 2016 Anno dei Cammini e del 2017 Anno dei Borghi, sia l’Anno del Cibo Italiano, con una serie di iniziative capaci di promuovere la ricchezza, l’eccellenza e la varietà della nostra tradizione enogastronomica”.
 

IL TURISMO E IL CIBO

Oltre un miliardo e duecento milioni di viaggiatori internazionali: è questa la cifra astronomica di un mondo in movimento, che cresce oltre ogni crisi. Prima ancora che economico, si tratta di un enorme fenomeno umano e sociale che sta assumendo tendenze nuovissime, come emerge proprio da tutte le più recenti analisi: a muovere i viaggiatori sono sempre di più la ricerca di esperienze coinvolgenti, la curiosità ed il desiderio di conoscenza per la cultura e la tradizione, l’attenzione all’autenticità, alla sostenibilità e al benessere.
 
Questo scenario sta comportando anche nel nostro Paese (attraverso il Piano strategico del Turismo, approvato il 17 febbraio 2017 dal Governo e l’obbiettivo generale di crescita dell’offerta) un rinnovamento profondo dei modelli di offerta turistica, in direzione della sostenibilità e dell’intelligente adattamento alle nuove tendenze della domanda e della qualità dell’accoglienza.
 
Una strategia che cerca di valorizzare proprio gli asset dell’offerta turistica in grado di rispondere con più efficacia al mondo del turismo che cambia. Tra questi, il patrimonio enogastronomico del Paese assume un valore centrale.
 
Il patrimonio enogastronomico è parte essenziale del paesaggio culturale italiano. Secondo l’Untwo è proprio l’unicità del patrimonio culturale intangibile a determinare sempre di più il fattore discriminante della competitività turistica. L’Italia, da questo punto di vista, parte certamente da una posizione di vantaggio, proponendosi ai mercati internazionali con un’offerta pressoché unica, in grado di legare food, cultura e ambiente in un mix che inscindibile: sostenere questa offerta significa non solo generare valore per i territori, ma anche rispondere appieno alle esigenze dei più moderni flussi turistici interessati all’autentico e al tipico.
 
Il cibo è la porta di accesso più immediata di un territorio, è la prima esperienza con la quale il viaggiatore contemporaneo cerca un contatto con la cultura e le tradizioni del luogo. La grande varietà dei paesaggi italiani e della loro storia riflette la numerosità dei “gate di accesso gastronomici”, tutti dotati di notorietà worldwide: per il mercato turistico, un vero giacimento di opportunità.
 
Il valore attrattivo di questo asset è tutto giocato sul concetto di “vivere all’italiana”: mangiare italiano è, in tutto il mondo, uno stile da imparare, vivere, raccontare. Anzitutto perché universalmente riconosciuto come stile di vita “sano”. E’ per questo che l’Anno del Cibo intende parlare non solo ai segmenti più strettamente leisure della domanda turistica, ma anche alle vaste platee interessate dalla ricerca ormai globale di stili di vita salutari. La qualità del cibo italiano ed il valore indiscusso della Dieta mediterranea, patrimonio Unesco, rappresentano infatti, grandi attrattori per i milioni di persone che desiderano, sognano e comprano un viaggio in Italia.
 

Dati e fatti essenziali sul turismo enogastronomico in Italia

 
Il cibo italiano è Patrimonio
Nel 2016, l’Italia si è confermata il primo Paese per numero di prodotti agroalimentari e vinicoli di qualità con riconoscimento Dop, Igp e Stg conferiti dall’UE (Fondazione Qualivita). Iscrizioni nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e nella Lista del Patrimonio Immateriale Culturale Unesco: i Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato, l’Arte del pizzaiolo napoletano, la Dieta Mediterranea e la Pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria (Unesco). Inoltre, 169 Strade del vino e dei sapori e circa cento musei del gusto (Università di Bergamo e World Food Travel Association).
 
Il cibo italiano è Attrattività
Il cibo italiano è un fattore caratterizzante dell’immagine turistica del nostro Paese, capace di far nascere un desiderio forte che si traduce in una motivazione al viaggio e all’esperienza enogastronomica per turisti e visitatori italiani e stranieri. Secondo World Food Travel Association più di due terzi dei viaggiatori acquista e porta con se prodotti enogastronomici da consumare e regalare. Uno straordinario veicolo per il brand Italia. Cibo e vino (48%) insieme alla bellezza delle città (49%) e alle opere d’arte ed ai monumenti (48%) sono una delle principali ragioni di un viaggio in Italia (Enit-Ipsos).
 
Il cibo italiano è Esperienza
La domanda di turismo enogastronomico è cresciuta, si è evoluta e oggi desidera vivere esperienze autentiche legate alla conoscenza della cultura enogastronomica nelle molteplici espressioni che è in grado di offrire: cibo, vino, itinerari, tradizioni, produzione, acquisto. In Europa sono circa 600 mila i viaggi all’insegna dell’enogastronomia e oltre 20 milioni quelli che comprendono esperienze enogastronomiche (UNWTO), XXI Rapporto Nazionale Turismo). Il 93% dei turisti leisure ha partecipato ad attività enogastronomiche uniche durante un viaggio effettuato negli ultimi due anni (World Food Travel Association).
 
Il cibo italiano è Condivisione
Il cibo è condivisione, non solo a tavola. Il turista enogastronomico ascolta e condivide le opinioni di parenti ed amici. Si affida ai mezzi di comunicazione tradizionali, ma utilizza anche il web per condividere immagini e giudizi su cibi e bevande. Il 61% dei viaggiatori condivide le proprie esperienze enogastronomiche sui social media e l’87% dei viaggiatori considera importante le review nella scelta di un ristorante (Tripadvisor).
 

 

LE AZIONI IN CAMPO

Il Ministro Franceschini ha approvato la direttiva che dedica il 2018 l’anno al Cibo Italiano. Attraverso la costituzione di un apposito Comitato e la stretta collaborazione con il Mipaaf, si promuoveranno iniziative e azioni che siano in grado durante l’anno di rappresentare la produzione eno-gastronomica e la cucina italiana come grandi attrattori turistici del nostro Paese.
 
• Mibact e Mipaaf attueranno una completa ricognizione di prodotti agricoli e agroalimentari di eccellenza, ricette della cultura alimentare e culinaria dei territori italiani, circuiti ed itinerari di offerta enogastronomica, eccellenze di conoscenze e sapere. Questi interventi sono funzionali anche al rafforzamento di itinerari interregionali di offerta turistica, in coerenza con il lavoro già realizzato con il 2016 Anno dei Cammini e il 2017 Anno dei Borghi. Dell’infinito patrimonio italiano, verrà promossa la conoscenza internazionale, con particolare riferimento all’organizzazione di esperienze gustative relative ai prodotti a denominazione di origine e ad indicazione
geografica.
• Insieme al MAECI ed agli Istituti Italiani di Cultura all’estero, verrà realizzata una grande campagna di comunicazione internazionale sul brand Italia. Inoltre, il progetto “Vivere all’italiana” consentirà una promozione della lingua italiana, arte e cultura, archeologia e sistema museale, enogastronomia, università e ricerca, scienza e tecnologia, design, industria culturale e creativa, sport, territori.
• Insieme al MIPAAF, al MAECI e al MIUR verrà promossa la cucina italiana di qualità. Attraverso l’organizzazione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo Ambasciate, Consolati e Istituti italiani di Cultura presenteranno i prodotti alimentari di eccellenza rappresentativi dell’Italia e del gusto italiano a milioni di consumatori nel
mondo, in prosecuzione delle tematiche di Expo Milano 2015.
• Verrà definito un accordo tra Ministero e Cassa Depositi e Prestiti per sviluppare i
servizi di accoglienza (informazione, didattica, visite guidate, agri-musei, etc.) rivolti ai turisti presenti lungo gli itinerari di turismo lento. L’obiettivo è favorire l’accesso al credito delle imprese operanti nel settore turistico-culturale e del turismo enogastronomico con investimenti diretti allo sviluppo di prodotti agricoli ed enogastronomici che possano arricchire i percorsi di visita.
• In tutta Italia il MIBACT compone, selezionando e patrocinando iniziative regionali e territoriali, il Calendario delle Attività dell’Anno del Cibo. Un lungo cartellone di eventi, un grande viaggio da nord a sud del Paese, che rappresenterà un ulteriore elemento di
attrattività per i turisti di tutto il mondo. Particolare attenzione sarà dedicata ad una campagna di comunicazione, anche sui social, da realizzarsi insieme ad Enit.
• È in corso di realizzazione una piattaforma informativa orientata, oltre che alla diffusione delle iniziative realizzate, all’approfondimento e alla divulgazione dei temi trattati dall’Anno del Cibo.
 

Nominati i 13 esperti del Comitato

 
Il Ministro Franceschini ha nominato i 13 esperti di chiara fama che faranno parte del Comitato Tecnico di Coordinamento presieduto dal Direttore Generale Turismo del MiBACT, Francesco Palumbo:
 
1) Carlin Petrini, Fondatore di Slow Food
2) Oscar Farinetti, Imprenditore e Presidente fondazione E. di Mirafiore
3) Cristina Bowerman, Presidente Ambasciatori del Gusto
4) Massimo Bottura, Chef
5) Riccardo Cottarella, Presidente dell’Unione Internazionale Enologi
6) Giorgio Calabrese, Medico nutrizionista e docente di Alimentazione e Nutrizione umana all’Università del Piemonte Orientale
7) Marco Gualtieri, Presidente di Seeds&Chips
8) Claudia Sorlini, Vice Presidente del Touring Club Italiano, già Professore ordinario di Microbiologia Agraria all’Università degli Studi di Milano e membro della Steering Committee of the EU Scientific Programme for Expo 2015
9) Enzo Coccia, Pizzaiolo
10) Elisabetta Moro, Professore ordinario di Antropologia culturale e Tradizioni Alimentari del Mediterraneo all’Università suor Orsola Benincasa di Napoli
11) Mauro Rosati, Direttore Generale Fondazione Qualivita
12) Massimo Montanari, Professore ordinario di storia dell’Alimentazione e Presidente di Casa Artusi
13) Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea
 

LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE

La campagna di comunicazione che promuove l’iniziativa è incentrata su uno spot realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano sotto la direzione del regista Maurizio Nichetti. Sui social verrà declinata un’animazione del logo che ripercorre le diverse specialità alimentari che costituiscono il nostro patrimonio enogastronomico e si affiancherà alla campagna già in corso, costruita grazie al contributo dei Musei italiani con le opere delle loro collezioni riguardanti il cibo. Tutti sono invitati a partecipare alla campagna sui propri canali social utilizzando l’hashtag ufficiale #annodelciboitaliano.
I video, le animazioni e le locandine digitali sono disponibili sul sito sul sito www.beniculturali.it/annodelciboitaliano
 
Sui profili social del Mipaaf spazio ai Patrimoni Unesco italiani legati all’agroalimentare: dalla Dieta mediterranea alla coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, passando per l’arte del pizzaiuolo napoletano, i paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato e Parma, designata città creativa per la gastronomia.

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Beer Attraction decreta “La birra del 2018” e i giovani ne sono i protagonisti

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La birra dell'anno 2018
Dopo la lunga trasferta al Beer Attraction siamo in grado di analizzare i risultati della fiera più importante inerente al mondo della birra tutta italiana.
 
Unionbirrai ha firmato l’iniziativa che si è rivelata l’ennesima edizione da record, con la partecipazione di oltre 1.650 birre in gara a rappresentanza di circa 280 birrifici e valutate da 84 giudici provenienti da tutto il mondo.
 
Dai risultati emersi, possiamo affermare che la leva quest’anno sono i giovani per questo 2018, un aspetto non secondario, che fa ben sperare per il futuro del movimento.
 
Alla fine del più importante concorso brassicolo italiano, la XIII edizione di ‘Birra dell’Anno’, ha visto come vincitore il padovano CR/Ak Brewing.
 
La birra dell'anno 2018Si posiziona a un buon secondo posto la Fabbrica della Birra Perugia di Pontenuovo di Torgiano -che nel 2016 a Rimini si era aggiudicata il titolo di birrifficio dell’anno- con la sua ‘Golden Ale’ e un primo posto nella categoria White Ipa con birra ‘La Decennale’.
Sul podio anche il birrificio Fortebraccio di Santa Maria di Sette (Montoneper) con la birra alle castagne.
 
Un medagliere ricco che conferma la crescita dei prodotti birrari umbri, accompagnata anche dall’aumento dei produttori. Secondo l’analisi condotta da Unioncamere-InfoCamere, basata sui dati del registro delle Imprese delle Camere di Commercio (febbraio 2018), sono 15 attualmente le imprese in Umbria attive nel settore brassicolo, con un aumento del 114,3% rispetto al 2012.
 
A Perugia negli ultimi cinque anni le imprese produttive di malti e luppoli sono aumentate dell’85%, passando da 7 (nel 2012) a 12 nel 2017. “Il settore della birra artigianale è in pieno fermento: oggi gli oltre 800 microbirrifici italiani danno lavoro a più di 2500 addetti, 5mila considerato l’indotto” spiega Alessio Selvaggio, presidente di Unionbirrai. “Le regioni del Nord si confermano quelle a maggiore vocazione brassicola, tuttavia si stanno affermando sempre più microbirrifici di eccellenza anche in diverse regioni del Centro e del Sud Italia grazie ai prodotti birrari originali e di altissima qualità”.
 
Union Birrai ha stilato la classifica delle migliori birre per ogni categoria, scopri le birrerie premiate!

 
La birra dell'anno 2018
Credit photos: freepik

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Master Pizza Champion: la prima tappa la vince il pizzaiolo Daniele Lombardo con “La Cavolata”

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Master Pizza Champion Massa Carrara 2018
 
Master Pizza Champion Massa Carrara 2018Sono iniziate oggi le selezioni per la nuova edizione di Master Pizza Champion, il talent alla ricerca del miglior pizzaiolo d’Italia che si è aperta alla Fiera Tirreno CT a Massa Carrara.
 
Uno show-cooking che ha interessato ed entusiasmato molta gente che ha assistito alle prove tecniche dei concorrenti.
 
27 sono stati i concorrenti che si sono sfidati nella lunga competizione, pizzaioli provenienti un po’ da tutta Italia e non solo. Come abbiamo potuto notare, il livello di preparazione dei partecipanti era molto alto e ciascuno ha saputo conquistare la giuria a modo proprio.
Master Pizza Champion Massa Carrara 2018A valutare la bontà dell’impasto, l’accostamento degli ingredienti e la presentazione del piatto sono stati: al forno era presente l’istruttore e pizzaiolo Roberto Fumo, al tavolo i giudici Francesco Luigi Carusi, mastro panificatore al panificio artigiano “L’antico Mulino Pandoleo, Ferdinando Lorenzetti ristoratore e chef del Ristorante “La Nò” a Montignoso (MS) e l’insegnante di pasticceria, gelateria e pizzeria Gabriele Cini, consulente per pasticcerie.
 
Dopo un’attenta valutazione di tutte le pizze sfornate, la classifica ha iniziato a delinearsi fino alla stesura del podio vero e proprio: al terzo posto si è classificato Mirko Pizzuti; mentre il vincitore assoluto è risultato Daniele Lombardo della pizzeria “Ale’s pizza” a Marina di Massa. Daniele è il primo concorrente che andrà direttamente alle fasi finali del talent in televisione.
 

La corsa alla vittoria del titolo di Master Pizza Champion non si chiude qui: un altro meritevole concorrente potrà raggiungere Daniele Lombardo in trasmissione.
La prossima data? Lunedì 19 Marzo a Vicenza! Ma a breve gli aggiornamenti sul sito di Ristorazione Italiana Magazine!
 
Master Pizza Champion Massa Carrara 2018Il vincitore della prima tappa: Daniele Lombardo con la sua creazione “La Cavolata”
 
Master Pizza Champion Massa Carrara 2018Il vincitore della prima tappa: Daniele Lombardo con in mano la coppa
 
Master Pizza Champion Massa Carrara 2018Sul podio i tre pizzaioli della prima tappa: Daniele Lombardo al centro, Daniel Favero 2° posto (a sinistra) e Mirko Pezzutti 3° posto (a destra)
 

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Pizza Senza Frontiere: a Massa Carrara vince Daniel Favero con la pizza “Armonia”

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Pizza Senza Frontiere
Pizza senza frontiere è il nome del campionato europeo di pizza che è alla ricerca della pizza più buona del pizzaiolo più bravo di tutta Europa. Si tratta di una serie di competizioni che hanno come protagonisti sia pizzaioli italiani che stranieri con un palcoscenico internazionale, con competizioni nel nostro paese ma anche oltre confine.
 
Oggi, martedì 27 febbraio, si è tenuta a Massa Carrara alla fiera Tirreno CT, la selezione rivolta ai pizzaioli professionisti con una spiccata voglia di mettersi in gioco. La determinazione a portare a casa l’ambito premio in palio ha messo in difficoltà la giuria che ha dovuto esprimere un verdetto a caldo dopo le degustazioni delle varie proposte.
 
I primi 5 classificati avranno infatti la possibilità di viaggiare a Londra e sfidare i “colleghi” vincitori delle altre tappe. Alla Fiera Tirreno CT di Massa Carrara c’è chi ha scelto di puntare su ingredienti classici e genuini, chi ha optato per farciture molto “primaverili”, fresche e gustose.
 
Pizza Senza Frontiere
La giuria era composta da: Pasquale Sadutto, Chef della Nazionale Italiana Cuochi e Chef presso Bagno Beretta a Poveromo (MS); Riccardo De Simone, titolare del negozio “Cucinando” a Massa Carrara specializzato i attrezzature per cucina, Gabriele Cini, pasticcere e consulente per pasticcerie e Roberto Fumo nei panni del giudice al forno.
 
Dopo un’intera giornata di provini, la classifica definitiva ha iniziato a delinearsi: il primo posto è andato al giovanissimo Daniel Favero della “Trattoria Ometto” di Massa Carrara, seguito da Alessandro Gagliardi della Pizzeria La Picea di Levanto (SP) e Federico Tonnarelli pizzaiolo all’Ale’s Pizza di Massa Carrara.
 
Il primo classificato, Daniel Favero, ha realizzato la pizza “Armonia” farcita con burrata tagliata a coltello con acciughe e capperi, cipolle di Tropea in agrodolce, pomodori confit e spianata calabrese croccante.
A lui sono andati i complimenti della giuria; presto lo rivedremo all’opera, sicuramente alla finale di Pizza Senza Frontiere a Londra!
 
Pizza Senza FrontiereIl primo classificato Daniel Favero con la sua pizza “Armonia”
 
Pizza Senza FrontiereLa pizza “Armonia” che si è aggiudicata il primo posto dai giudici della gara
 
Pizza Senza FrontiereDa sinistra: Federico Tonnarelli, Daniel Favero e Alessandro Gagliardi
 
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Al via Foodex, la fiera agroalimentare più importante in Giappone

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Foodex fiera Tokyo 2018
 
La Fiera Foodex di Tokyo è internazionalmente riconosciuta come la più importante manifestazione fieristica agroalimentare del Giappone, nonché evento di grande richiamo commerciale e la principale iniziativa di diffusione e promozione dell’agroalimentare per tutta l’Area Asia Pacifico, con oltre 82.000 visitatori professionali e 3.282 espositori registrati nella scorsa edizione.
 
La manifestazione – che tra l’altro registra la presenza in qualità di espositori di numerosi importatori e distributori locali – rappresenta un appuntamento irrinunciabile sia per le aziende già presenti sul mercato nipponico, che per quelle che hanno intenzione di entrarvi.
 
Il Giappone è il dodicesimo Paese per destinazione dell’export eno​​agroalimentare italiano e terzo Paese extra europeo dopo gli USA​. Nei primi 10 mesi del 2017 il valore delle importazioni dall’Italia di prodotti eno-agroalimentari ​ha registrato una flessione, rispetto al 2016, passando da 495 a 488 milioni di euro.
 
Per il 2018 la Collettiva Italiana sarà organizzata su un’area di 2.060 mq. ed ospiterà oltre 110 aziende nazionali, configurandosi come la più grande Collettiva straniera dell’intera manifestazione.
 
All’interno del Padiglione italiano verrà inoltre organizzato un Centro Servizi, in un’area di circa 40 mq., per accogliere ed orientare i visitatori stranieri, fornire assistenza agli espositori italiani e realizzare attività promozionali collaterali.
 
Per ogni ulteriori informazioni:
tokyo@ice.it
agroindustria@ice.it​

www.jma.or.jp
 
Foodex fiera Tokyo 2018

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